Autore Topic: E' poesia? E' Prosa?  (Letto 2048 volte)

0 Utenti e 2 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

gianburrasca

  • Visitatore
E' poesia? E' Prosa?
« il: Venerdì 17 Ottobre 2008, 13:49:58 »
Non so più cosa cercare sotto cieli scuri, mentre un asfalto d’ebano s’attorce ai piedi e mi trascina giù.
Non ho più verbi da coniugare e se provo ad esprimere un concetto, mi s’incastra fra i denti come paglia. Se bastassero i miei cento anni a costruirmi un cuore d’amianto, avrei da tempo disteso una sdraio ai confini del pensiero e su di essa sarei rimasto a sorvegliare questo vuoto che mi assedia.
Forse è tempo che ritragga le pupille, che stenda a volo d’aquila sussurri sulle cime delle notti insonni, che si posi il gelo sulla fronte innevata  così che, quando chiamerai, l’eco di un  sospiro ti sarà compagna.
Non è mai vano che ti cerchi, se dal mio cuore s’innalza ancora un gemito, ma è forse l’ultimo bisbiglio quello che rantola, s’incurva, s’incunea nella mente, trova terreno fertile nel giorno e nella notte germoglia a vita nuova.
Cosa ne sai di ciò muore dentro al petto, quando i silenzi sovrastano e le mie mani si adagiano pesanti sopra il capo. E’ solo cenere che avanza, deserti screpolati d’amarezza, campi di terracotta bombardati da speranze decedute di schianto.
Lo so che non è colpa tua se il limite per x che tende ad infinito di uno su x è sempre uguale a zero, è la matematica che lo impone, il peggio è quando le parole si schiantano, penetrando sopra già fragili equilibri in stallo di morte.






« Ultima modifica: Venerdì 17 Ottobre 2008, 13:53:48 da Gianburrasca »

Offline Anfra

Re: E' poesia? E' Prosa?
« Risposta #1 il: Venerdì 17 Ottobre 2008, 16:15:47 »
messa così e più prosa, prova a dargli la forma di una poesia, a creare dei versi perchè le parole sono molto poetiche
Fatti non foste per vivere come bruti, ma per seguire virtute e conoscenza

Offline Stefano Toschi

Re: E' poesia? E' Prosa?
« Risposta #2 il: Venerdì 17 Ottobre 2008, 16:16:30 »
Fatte le debite proporzioni (non me ne volere ;)) si potrebbe assimilare alle "Illuminazioni" di Rimbaud, usualmente definite "poemi in prosa".
Eccone una:


ALBA

Ho abbracciato l'alba d'estate.
Niente si muoveva ancora nel fronte dei palazzi. L'acqua era morta. I campi d'ombra non lasciavano la strada dei boschi. Ho camminato, risvegliando gli aliti vivi e tiepidi, e le pietre guardarono, e le ali si alzarono senza rumore.
La prima impresa fu, nel sentiero già pieno di freschi e pallidi chiarori, un fiore che mi disse il suo nome.
Risi al wasserfall biondo che si svincolò attraverso gli abeti: dalla cima argentata riconobbi la dea.
Allora alzai uno ad uno i veli. Nel sentiero, agitando le braccia. Per la piana, dove l'ho denunciata al gallo. Nella città fuggiva tra i campanili e i duomi, e correndo come un mendicante sui sagrati di marmo, la cacciavo.
In cima alla strada, vicino a un bosco di alloro, l'ho attorniata coi suoi veli ammassati, e ho sentito un po' il suo immenso corpo. L'alba e il bambino caddero giù dal bosco.
Al risveglio era mezzodì.


Per il testo in francese e perfino un'analisi del testo:
http://www.letteratour.it/analisi/a02rimbaa01.htm
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Elisabetta Randazzo

Re: E' poesia? E' Prosa?
« Risposta #3 il: Venerdì 17 Ottobre 2008, 20:49:33 »
Che differenza c’è tra poesia e prosa? La poesia dice troppo in pochissimo tempo, la prosa dice poco e ci mette un bel po’.

 (Charles Bukowski)
"La poesia non è un modo di esprimere un'opinione. E' un canto che sale da una ferita sanguinante o da labbra sorridenti."
Kahlil Gibran

Offline Paolo Ursaia

Re: E' poesia? E' Prosa?
« Risposta #4 il: Venerdì 17 Ottobre 2008, 21:06:09 »
Che differenza c’è tra poesia e prosa? La poesia dice troppo in pochissimo tempo, la prosa dice poco e ci mette un bel po’.

 (Charles Bukowski)


    Ecco...penso che questa frase riportata da Ely, nonchè l'intervento di Stefano siano il centro della questione. La frase di Bukowski si commenta da sola...ciascuno la può interpretare come meglio crede, ma il senso è stringente.
  La definizione di "poema in prosa" assimilabile allo scritto di Rimbaud è interessante, e completa il pensiero già citato...nel senso che, data per scontata la grandezza poetica dell'autore stesso, si parla di poema in prosa, non di poesia. Tali componimenti vivono di vita propria, e, a mio avviso, non dovrebbero essere inseriti in un sito di poesia...E', ovviamente, una mia opinione.
Cunctando restituit

gianburrasca

  • Visitatore
Re: E' poesia? E' Prosa?
« Risposta #5 il: Venerdì 17 Ottobre 2008, 23:19:49 »
E se presentassi così il mio "poema in prosa" di vaga reminiscenza rimbaudiana, sarebbe diverso?
Immagino di sì visto il risultato del post sulla poesia e sulla prosa.


Non so cosa cercare sotto cieli scuri,
un asfalto d’ebano attorce i piedi
e mi trascina giù.

Non ho più verbi da coniugare
e se provo ad esprimere un concetto,
mi s’incastra fra i denti
come paglia.

Se bastassero i miei cento anni
a costruirmi un cuore d’amianto,
avrei da tempo disteso una sdraio
ai confini del pensiero
e sarei rimasto a vegliare
questo vuoto che mi assedia.

Forse è tempo che ritragga le pupille,
che stenda a volo d’aquila sussurri
sulle cime delle notti insonni,
che si posi il gelo sulla fronte innevata 
così che, quando chiamerai,
l’eco di un  sospiro ti sarà compagna.

Non è mai vano che ti cerchi,
se dal mio cuore s’innalza ancora un gemito,
ma è forse l’ultimo bisbiglio
quello che rantola,
s’incurva,
s’incunea nella mente,
trova terreno fertile nel giorno
e nella notte germoglia a vita nuova.

Cosa ne sai di ciò muore dentro al petto,
quando i silenzi sovrastano
e le mie mani si adagiano pesanti sopra il capo.
E’ solo cenere che avanza,
deserti screpolati d’amarezza,
campi di terracotta
bombardati da speranze decedute di schianto.

Lo so che non è colpa tua
se il limite per x che tende ad infinito
di uno su x è sempre uguale a zero,
è la matematica che lo impone,
il peggio è quando le parole si schiantano,
penetrando sopra già fragili equilibri
in stallo di morte.



 ;)

Offline Marina Como

Re: E' poesia? E' Prosa?
« Risposta #6 il: Sabato 18 Ottobre 2008, 00:25:23 »
 :D clap clap.
A parte l'ultima strofa, che per me non va bene lo stesso, direi che c'è della poesia una componente essenziale che non c'era prima. L'idea della pausa. E qui le pause funzionano. E cambiano il pathos, accompagnano il lettore fermandolo ad assaporare i versi.  Con maestria ne fermano e riprendono il sentimento, insomma... lo comandano! E se la capacità di far poesia non sia altro che, come scrissi, "ingarbugliare" e comandare il cuore del lettore anzichè condurlo indicandogli la via come fà la prosa? Potrebbe essere? Esiste qualche macchinario o diavoleria medica che misuri l'intensità di concentrazione dell'emozione? Potrebbe venire vossignoria scienza al servizio della poesia?
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Stefano Toschi

Re: E' poesia? E' Prosa?
« Risposta #7 il: Sabato 18 Ottobre 2008, 14:51:31 »
Un poema in prosa messo in versi diventa una poesia suppongo... ???
D'altra parte credo che in italiano si possa scrivere (da un punto di vista puramente formale) in prosa o in versi. Uno scritto in versi non è in prosa. Probabilmente non è ancora necessariamente poesia.
Che cosa manca ad uno scritto in versi per essere poesia?  ???
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

gianburrasca

  • Visitatore
Re: E' poesia? E' Prosa?
« Risposta #8 il: Sabato 18 Ottobre 2008, 20:59:13 »
...

Che cosa manca ad uno scritto in versi per essere poesia?  ???

Ecco bravo Stefano, se qualcuno risponde a questa domanda in maniera inequivocabile vince 5000 euro in buoni libro.




 ;D

Offline Benito Ciarlo

  • Autore
  • *
  • Post: 167
  • Sesso: Maschio
  • La pigrizia è un una scimmia che si spidocchia sul
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
il parere del prof. Franco Fortini
« Risposta #9 il: Sabato 18 Ottobre 2008, 21:13:04 »
traggo ciò che segue da una intervista al prof. Fortini del maggio 1993, pubblicata qui: http://www.emsf.rai.it/interviste/interviste.asp?d=299 (chiarisce molti dei nostri perché perciò ne consiglierei la lettura integrale)

[...] Facciamo un esempio. Se io dico: "Madre dei santi, immagine della città superna, del sangue incorruttibile conservatrice eterna" ecc. - con quello che segue nella Pentecoste del Manzoni - posso dare importanza al ritmo, ai gruppi di sillabe, al sistema di accenti e di rime e naturalmente posso anche sapere, oppure qualcuno ce lo spiega, che in questo caso l’appello è diretto alla chiesa cattolica. Invece se io dico: "Trenta dì conta novembre con april, giugno e settembre, di ventotto ce ne è uno, tutti gli altri ne han trentuno", anche qui trovo ritmo - infatti sono quattro ottonari - e trovo delle rime.
Insomma, se devo chiedermi come classificare l’inizio di una delle più famose composizioni letterarie della lingua italiana, oppure di un soccorso mnemonico come quello che ci vuole informare di quali siano i mesi che hanno trenta o trentuno giorni non c’è dubbio che l’uno e l’altro devono essere considerati in questo senso: poesie o testi poetici. Si potrebbe obiettare che nell’un caso ci sono delle parole desuete, arcaiche, solenni, nell’altro caso no. Ma non è del tutto vero perché, per esempio, nel testo manzoniano ci sono delle parole come "superna" oppure delle inversioni - si dice: "del sangue conservatrice" invece che "conservatrice del sangue"- ma anche nel proverbio rimato troviamo per esempio delle parole in disuso come "dì", oppure delle abbreviazioni o troncature come "april" invece di "aprile".
Ecco, è a questo punto che viene avanti il secondo significato correntemente attribuito alla parola "poesia". Nel primo caso c’è un oggetto sublime; si tratta niente di meno che della discesa dello Spirito Santo e poi soprattutto non ha nessun senso isolare questi primi versi che ho letto da quelli che seguono; mentre nella seconda è una canzoncina puerile con dei fini di sostegno alla memoria. Ora qui dobbiamo decidere: ci occupiamo della poesia come oggetto di bellezza, di commozione o di espressione o ci occupiamo piuttosto della poesia come oggetto verbale, ossia come un tipo particolare di comunicazione, sospendendo per il momento ogni giudizio di valore ? [...]
« Ultima modifica: Sabato 18 Ottobre 2008, 21:29:53 da Benito Ciarlo »
mi ha sempre stupito quali giri assurdi debbano fare i fiumi per passare sotto tutti i ponti (Beppe Grillo)

Offline Marina Como

Re: E' poesia? E' Prosa?
« Risposta #10 il: Domenica 19 Ottobre 2008, 11:53:32 »
Bella domanda.
Riguardo il ritmo della poesia, come tu dimostri, non basta per fare di un testo qualsiasi una poesia. Credo che il ritmo sia soltanto uno degli strumenti usati dalla poesia, non una sua peculiarità. Dovremmo sfrondare gli elementi che possono far parte della poesia dalle loro componenti essenziali. Oppure è l'insieme di elementi che la compongono che danno luogo ad una poesia senza ombra di dubbio? Per esempio in matematica è facile riconoscere una equazione algebrica da una normale: ogni parola della matematica è definita secondo criteri specifici ed ha una definizione propria ed inequivocabile. Nell'uomo fisico (entità della quale siamo certi poter misurare qualcosa) il pensiero agisce attraverso le sinapsi del cervello con meccanismi visibili ad esempio attraverso la visualizzazione degli impulsi elettrici nelle diverse zone degli emisferi. Ma il pensiero stesso, il sentimento (il cuore batte diversamente, la quantità di adrenalina cambia sono associazioni fisiche misurabili) è misurabile? No. Di un uomo di cui possiamo facilmente intuire e riprodurre anche (perchè no?) l'aspetto, potremmo mai anche solo immaginare la sua anima? Basta un corpo ed un cervello per avere un uomo? No, altrimenti gli androidi sarebbero umani. Riusciremo mai a poter misurare le forze ignote, quel quid misterioso che per facilità possiamo pensare come anima? Questo credo sia la poesia, la capacità di trasmettere in anima. Ma con questa mia filosofica interpretazione mi rendo conto di allontanare ancora di più il discorso.
Altro pensiero: quando hai proposto il testo dei mesi, mi è venuto in mente il paragone con la cacofonia del frastuono e la musica: si può fare musica anche con mezzi altrimenti cacofonici, posso battere le pentole e trarne musica, quale è la differenza? Credo solo la tecnica usata che permette ai suoni di arrivare o no a cambiare uno stato d'animo,  altrimenti predisposto. Vedi musica rilassante, oppure esaltante ecc... eppure... è sempre quella maledetta pentola che sentiamo! Come le parole...
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.