Autore Topic: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!  (Letto 6849 volte)

0 Utenti e 3 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

Offline Stellaerratica

Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
« Risposta #45 il: Giovedì 16 Ottobre 2008, 16:58:25 »
scusami Stefano, forse sono distratta (ah, il lavoro...) ma tu quindi giustifichi un testo come poesia solo per la suddivisione di un testo in versi?
io sinceramente non sarei di questo avviso: non sono rime né suddivisione in versi a giustificare la poeticità del testo. cioè non solo.
Il peggior crimine è conoscere la verità e non far nulla.
(Carlo Parlanti - www.carloparlanti.it)

gianburrasca

  • Visitatore
Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
« Risposta #46 il: Giovedì 16 Ottobre 2008, 17:06:38 »
...
Ripeto, dal mio punto di vista la poesia è strettamente connessa alla musicalità del testo, questo dipende dalla sua stessa origine.
La poesia nasce dal potere magico, evocativo, persino creatore che avevano in origine il canto e la parola, e la poesia è tale nella misura in cui mantiene in qualche maniera questa caratteristica.
Non è detto che ciò debba avvenire attraverso la musicalità (forse questo è solo il modo più facile), ma se non c’è questa caratteristica degrada in prosa, tutto è esattamente come deve essere, una matura ragionevolezza ha preso il posto della fluidità del sogno.
...

...
Così un testo presentato con una suddivisione in versi (voglio essere conservatore) in un sito di poesia deve essere valutato come poesia, perché tale l’autore lo ha sentito e voluto.
Il giudizio dovrà essere dato su quel testo come poesia, e potrà essere giudicata come una poesia bella o brutta, interessante o banale, riuscita o malriuscita.
Resta il fatto che un testo scritto senza una suddivisione in versi, lo dobbiamo considerare per questo stesso fatto in prosa (mantenendo la posizione conservatrice) e quindi non proponibile in un sito di poesia.
...

Perdonami Stefano, ma mi pare di cogliere una leggera contraddizione in ciò che affermi nei due post.

Se affermi nel primo che “La poesia nasce dal potere magico, evocativo, persino creatore che avevano in origine il canto e la parola, e la poesia è tale nella misura in cui mantiene in qualche maniera questa caratteristica.” … “ma se non c’è questa caratteristica degrada in prosa”.
Nel secondo invece mi pare di cogliere una definizione molto più generica:  “Così un testo presentato con una suddivisione in versi (voglio essere conservatore) in un sito di poesia deve essere valutato come poesia, perché tale l’autore lo ha sentito e voluto”.

Non vorrei aver capito male, ma in questo caso affermi che un testo deve essere valutato come poesia per il solo fatto che l’autore lo intende tale. Mi sembra ci sia un netto capovolgimento di fronte rispetto al primo post.
Poi aggiungi che un testo con degli a capo è poesia un testo continuo è prosa. Quasi non ti riconosco più in quest’ultimo post.





Offline Stefano Toschi

Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
« Risposta #47 il: Giovedì 16 Ottobre 2008, 17:45:51 »
Perdonami Stefano, ma mi pare di cogliere una leggera contraddizione in ciò che affermi nei due post.

Se affermi nel primo che “La poesia nasce dal potere magico, evocativo, persino creatore che avevano in origine il canto e la parola, e la poesia è tale nella misura in cui mantiene in qualche maniera questa caratteristica.” … “ma se non c’è questa caratteristica degrada in prosa”.

Sì, dal mio punto di vista, che un altro potrebbe anche non condividere, è così: questa è la mia idea di poesia.

Citazione
Nel secondo invece mi pare di cogliere una definizione molto più generica:  “Così un testo presentato con una suddivisione in versi (voglio essere conservatore) in un sito di poesia deve essere valutato come poesia, perché tale l’autore lo ha sentito e voluto”.

Non credo ci sia contraddizione: “deve essere valutato come poesia”, non “ è poesia”.
Cioè, io prendendo in considerazione quel testo lo giudicherò, lo valuterò (nell’ipotesi sia chiamato a farlo, ma leggendolo non potrei non farlo) come poesia, secondo la mia concezione di poesia, quella che ho spiegato sopra.
Perché come tale l’autore lo ha proposto alla mia attenzione.
Il mio criterio di valutazione sarà diverso da quello con il quale valuterei un testo in prosa.
Alla fine potrò anche dire che quella poesia non mi piace, magari proprio perché non ha le caratteristiche che io mi aspetto da una poesia. Magari secondo il mio modo di intendere la poesia non la considererò nemmeno vera poesia.
Viceversa un testo che mi è proposto in forma di prosa, non in versi, potrà apparirmi altamente poetico. Ma resta pur sempre un testo in prosa.

Insomma, da un punto di vista pratico, credo che nella selezione delle poesie da pubblicare sul sito non sia un buon criterio far riferimento alla forma più o meno vicina alla prosa (fatto salvo il caso in cui un testo non sia esplicitamente in prosa), ma alla qualità più o meno buona della poesia; valutazione, questa, che resta in buona parte soggettiva.

Non so se sono riuscito a spiegarmi… O mi sono intrecciato ancora di più?  ???
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Zima

Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
« Risposta #48 il: Giovedì 16 Ottobre 2008, 18:58:25 »


mille passi nei viali d'autunno.
è tutto rosso, giallo, arancio come le foglie cadute.
cammino con una danza nel cuore, cammino senza pensare, qualche città dell'est mi accoglie nel freddo caldo che mi sciolgie gli occhi, i bambini corrono con i cappotti lisi, i gatti si nascondono tra le panchine del parco. e non è forse un volteggiare d'anime il mio in questo meriggio dorato?
attorciglio fili di musica e pensieri, ticchettii di dita sulla schiena... è un pianoforte e tu sei un grande maestro se sai suonarmi così, nell'andare tornare venire partire piangere godere dormire sedere sentire vedere...morire. sei una lettera arrivata inaspettata, sei da scartare come l'ansia, sei da bere come il vino d'inverno, sei fuoco che mi arde, sei pioggia battente sui capelli, sulle spalle, sei acqua in cui cadere stanchi... e sciogliersi di pelle.. .




E' prosa, prosa poetica, visionaria, ma prosa, perché tu la hai voluta scrivere come prosa.
Se tu l'avessi voluta scrivere come poesia l'avresti scritta in versi e sarebbe stata poesia.



è ovviamente una prosa, la mia, ma nettamente al confine...
se l'avessi spezzettata -senza cambiare nulla- forse qualcuno avrebbe potuto vedreci una poesia, ed è quello che spesso si vede nel sito, anche meno poetico di così...
ma, secondo il mio punto di vista, seppure tagliata andando a capo ogni tanto, questa non sarebbe risultata poesia in ogni caso...
tutta la prima parte è descrittiva, richiama immagini precise senza lasciare troppo spazio all'immaginazione, ha una cadenza ed un linguaggio puramente prosastici, mentre nella seconda parte -in cui il "delirio" prende forma, si intravedono immagini poetiche, l'utilizzo di metafore, le assonanze, le allitterazioni e le varie figure retoriche; si sente un ritmo e una musicalità che fanno pensare ai versi di una poesia... ma sempre prosa è...

il confine è così labile (come lo stesso Ramboni ci insegna) che spesso la valutazione è meramente soggettiva. è per questo che ogni redazione stabilisce un proprio metro di valutazione e lo mantiene e che nessuno dovrebbe offendersi davanti ad un rifiuto, come è per questo che nessun autore dovrebbe offendersi di fronte ad un commento negativo, poichè esso è frutto di interpretazione soggettiva degli intenti e della forma.


al resto risponderò con più calma...  ;)
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

gianburrasca

  • Visitatore
Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
« Risposta #49 il: Giovedì 16 Ottobre 2008, 19:01:56 »
Sì, dal mio punto di vista, che un altro potrebbe anche non condividere, è così: questa è la mia idea di poesia.

Non credo ci sia contraddizione: “deve essere valutato come poesia”, non “ è poesia”.
Cioè, io prendendo in considerazione quel testo lo giudicherò, lo valuterò (nell’ipotesi sia chiamato a farlo, ma leggendolo non potrei non farlo) come poesia, secondo la mia concezione di poesia, quella che ho spiegato sopra.
Perché come tale l’autore lo ha proposto alla mia attenzione.
Il mio criterio di valutazione sarà diverso da quello con il quale valuterei un testo in prosa.
Alla fine potrò anche dire che quella poesia non mi piace, magari proprio perché non ha le caratteristiche che io mi aspetto da una poesia. Magari secondo il mio modo di intendere la poesia non la considererò nemmeno vera poesia.
Viceversa un testo che mi è proposto in forma di prosa, non in versi, potrà apparirmi altamente poetico. Ma resta pur sempre un testo in prosa.

Insomma, da un punto di vista pratico, credo che nella selezione delle poesie da pubblicare sul sito non sia un buon criterio far riferimento alla forma più o meno vicina alla prosa (fatto salvo il caso in cui un testo non sia esplicitamente in prosa), ma alla qualità più o meno buona della poesia; valutazione, questa, che resta in buona parte soggettiva.

Non so se sono riuscito a spiegarmi… O mi sono intrecciato ancora di più?  ???



Sì, messa così assume contorni accettabili, poiché se io dovessi commentare una poesia solo perché l’autore me la propone come tale, nel mio commento potrei esprimere le mie perplessità sulla differenza col mio modo di intendere la poesia e sarebbe un commento valido e non una polemica.

Per quanto riguarda l’ultima parte del tuo post non posso che concordare con la soggettività sulla “qualità” di un testo. E se la valutazione è soggettiva, sembrerebbe non esserci altra strada che accettare tutto quello che viene proposto a parte la spazzatura in quanto tale, ed anche su quella potremmo esprimere discordanze dato che resterebbe sempre una valutazione soggettiva. Dunque in ogni caso ci sarebbe sempre la possibilità che ciò che per me è prosa per qualcun’altro potrebbe essere poesia e ancora ciò che per me è un pessimo testo, e quindi impubblicabile, per altri potrebbe essere un testo geniale.  Come uscire fuori da questa enpasse?
Soprattutto se c’è questa aleatorietà nel discernimento della qualità di un testo, chi decide sulla sua validità?
E se comunque la decisione è sempre soggettiva, perché deve essere valida una posizione piuttosto che l’altra.
Allora spostiamo l’attenzione su questo quesito:
“E’ corretto esprimere valutazioni soggettive su un argomento così aleatorio come la poesia?
In parole povere come assurdo si arriva alla domanda:
E’ corretto commentare una poesia?

Offline Stefano Toschi

Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
« Risposta #50 il: Giovedì 16 Ottobre 2008, 19:53:59 »
Allora spostiamo l’attenzione su questo quesito:
“E’ corretto esprimere valutazioni soggettive su un argomento così aleatorio come la poesia?
In parole povere come assurdo si arriva alla domanda:
E’ corretto commentare una poesia?

Nel momento in cui una poesia è pubblicata, cioè proposta alla lettura del pubblico, ognuno vi si relaziona come soggetto e quindi ne dà un giudizio soggettivo.
Il fatto stesso che entri a far parte dell’universo di conoscenze del soggetto implica un approccio soggettivo ad essa, un’interazione tra soggetto fruitore e poesia fruita che ne determina la percezione.
Il commento quindi non può che essere soggettivo e, che sia espresso o meno, è implicitamente autorizzato dall’autore per il fatto stesso di averla pubblicata.
Una valutazione “oggettiva” del valore di una poesia presupporrebbe un canone sulla base del quale eseguire questa valutazione.
D’altra parte nel corso della storia ci sono stati canoni poetici in base ai quali ciò che in un'epoca era considerato bello è poi stato considerato brutto e viceversa.
Per cui anche una valutazione di questo tipo finisce con l’essere in qualche modo soggettiva.

Ecco perché, da un punto di vista pratico, dico che una redazione deve decidere secondo suoi criteri ed essere insindacabile.
Poi si potrà essere più o meno d’accordo con questi criteri, ma la redazione ha il diritto di attenervisi.

Per attenuare il relativismo della posizione che ho espresso sopra si può osservare che ogni ambito culturale, anche il nostro, conserva dei canoni poetici seppure labili e variegati per cui una certa possibilità di valutare “oggettivamente” una poesia c’è.
D’altra parte un modo totalmente nuovo di scrivere poesia dovrebbe in qualche modo essere giustificato teoricamente (come hanno fatto le avanguardie).
« Ultima modifica: Giovedì 16 Ottobre 2008, 19:56:12 da Stefano Toschi »
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Marina Como

Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
« Risposta #51 il: Giovedì 16 Ottobre 2008, 21:44:50 »
Per cui anche una valutazione di questo tipo finisce con l’essere in qualche modo soggettiva.

Ecco perché, da un punto di vista pratico, dico che una redazione deve decidere secondo suoi criteri ed essere insindacabile.
Poi si potrà essere più o meno d’accordo con questi criteri, ma la redazione ha il diritto di attenervisi..................
Per attenuare il relativismo della posizione che ho espresso sopra si può osservare che ogni ambito culturale, anche il nostro, conserva dei canoni poetici seppure labili e variegati per cui una certa possibilità di valutare “oggettivamente” una poesia c’è.
D’altra parte un modo totalmente nuovo di scrivere poesia dovrebbe in qualche modo essere giustificato teoricamente (come hanno fatto le avanguardie).
Concordo in pieno. D'altro canto però nel regolamento del sito si recita che non sono ammesse poesie di tipo sperimentale, e che esse vanno pubblicate nella sezione apposita del forum.
Secondo me, andrebbe rivalutata l'idea del pubblicare sul forum! Molti pensano sia un ripiego. Nulla di più sbagliato, in quanto la discussione dei commenti ha più ampia possibilità, e specialmente laddove si prevede una sperimentazione, credo che questo confronto aiuti molto.
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Marina Como

Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
« Risposta #52 il: Giovedì 16 Ottobre 2008, 21:49:24 »
Riguardo la poesia prosaica, o prosa poetica, non è mai facile bilanciarne le componenti. Ed in genere nel sito non si accetta proprio perchè difficilmente si riesce a darne l'esatta collocazione.
A malincuore moltissime volte rimandiamo indietro dei bellissimi testi.
Così come capita di pubblicare qualche testo dove noi abbiamo intravisto evidentemente più componente poetica che prosaica.
A maggioranza redazionale, e secondo le soggettive opinioni, naturalmente. Inopinabili (giuste o sbagliate che siano), come tutte le cose soggettive.
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

khay

  • Visitatore
Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
« Risposta #53 il: Venerdì 17 Ottobre 2008, 00:08:14 »
Non so che dire, l'ho letta e riletta.
Inizia poesia e finisce prosa, al di là della suddivisione in versi.
Sicuramente la preferisco a molte cosiddette"poesie" che rientrano nei canoni di concisione ma che poco hanno da dire e risultano banali come la lista della spesa...
Se ne fate un discorso di regole, questo non è un testo che va semplicemente a capo ogni tanto. Possiede una sua forza, una sua musicalità, un suo pathos... Certo, è troppo descrittivo e discorsivo a volte. E' molto teatrale. Ciò non toglie che alla fine ti lascia qualcosa di piacevole dentro... Spesso io ho composto lenzuoli...che poi nel tempo ho tagliuzzato, conciso, cesellato...perchè li sentivo ingombranti o con termini e aggettivi assolutamente accessori... Ecco, se c'è una cosa che la poesia non dovrebbe avere, al di là della lunghezza dei versi... non dovrebbe avere parole in più, aggiuntive, ridondanti.... il troppo in poesia stroppia...  ma questo lo troviamo anche nelle poesie normali, perciò bisogna fare attenzione...
E' poesia? Direi di sì, secondo me è una poesia in costruzione...
Ma io... ne capisco qualcosa? :-\

« Ultima modifica: Venerdì 17 Ottobre 2008, 00:10:05 da Cristina Khay »

gianburrasca

  • Visitatore
Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
« Risposta #54 il: Venerdì 17 Ottobre 2008, 08:51:43 »
Non so che dire, l'ho letta e riletta.
Inizia poesia e finisce prosa, al di là della suddivisione in versi.
...
E' poesia? Direi di sì, secondo me è una poesia in costruzione...
Ma io... ne capisco qualcosa? :-\




Giustappunto, se è in costruzione perchè pubblicarla e proporre a tutti un prodotto grezzo?