Autore Topic: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!  (Letto 6875 volte)

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Offline Zima

Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
« Risposta #30 il: Mercoledì 15 Ottobre 2008, 20:56:59 »


E' perfettamente lecito prendere una poesia del sito e commentarla o criticarla nel forum. C'è uno spazio apposito chiamato "Commenti", altrimenti che ci starebbe a fare? Che siamo pazzi che facciamo uno spazio nel forum per qualcosa che al tempo stesso vietiamo?

Altro punto fondamentale, smettiamo di chiedere "ma tu chi sei per dire se è una poesia o no"? Non è necessaria una autorizzazione per scrivere poesie, ma non è necessaria una autorizzazione nemmeno per leggerle ed avere una opinione.



questo lo scrive il w.m. in persona... chi meglio di lui?


ebbene, io non volevo nemmeno entrare nella discussione, ma, pur non riguardando me, ne sono rimasta colpita.
troppe volte si viene denigrati e accusati di essere "cattivi" solo perchè si esprime un'opinione non proprio benevola nei confronti di un testo, troppe volte a causa di questo si viene finanche emarginati. ma perchè?

la poesia, lo scritto in generale, una volta pubblicato è di tutti e tutti possono leggerlo, commentarlo, vivisezionarlo come meglio credono, purchè si resti nell'ambito della civile conversazione. e per una volta nella sua vita il Giamburrasca aveva messo da aprte sarcasmo ed ironia, portando un esempio...

ti prego, Gianburrasca, prendi un mio testo, il peggiore (purchè recente) e metti sotto gli occhi di tutti le lacune che vedi...
io non mi offenderò! perchè è solo così che si migliora sempre!

se io scrivo, dando spazio alle mie emozioni, devo anche prevedere che queste non siano esposte nel migliore dei modi e che qualcuno potrebbe farmelo notare.
io sarò ben felice di saperlo, perchè, quando pubblico, il mio scopo è quello di comunicare e trasmettere qualcosa, renderlo bello al cuore, ma anche agli occhi e alle orecchie... la poesia non è solo emozione!

a Pasquino invece dico che, pur apprezzando la sua energia e la sua voglia di fare, pur rendendomi conto che una propria creatura è sempre sacra ai nostri occhi, non dovrebbe offendersi, bensì accorgersi che a volte si agisce in nome di una idea... gianburrasca l'ha fatto in nome di quella che è la sua idea sacra di poesia, ma non ci ho visto la voglia di offendere nessuno... con tutti i suoi difetti, questo proprio no.

per concludere...
spesso è facile distinguere una prosa poetica da una poesia, ma altrettanto spesso è difficilissimo stabilirne il confine...
sono due mondi che si intrecciano e che si sciolgono, quando si intecciano è una bella lotta!  :)
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Elisabetta Randazzo

Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
« Risposta #31 il: Mercoledì 15 Ottobre 2008, 20:58:50 »
Buona sera a tutti, voglio precisare che Giamburrasca mi ha chiesto se ci fosse stato qualcosa in contrario nel prendere il testo per commentarlo sul forum, ed io ho risposto che poteva farlo, perchè non pensavo che ci fosse qualcosa di male e soprattutto dell'astio tra di voi. Mettiamo in un angolo i rancori, visto che nella vita reale ne abbiamo tantissimi. Un consiglio che vi voglio dare è di chiarirvi, siete persone intelligenti quindi riuscirete a trovare una soluzione.

PS: comunque ho telefonato nel tardo pomeriggio a Pasquino per scusarmi.

Elisabetta
« Ultima modifica: Mercoledì 15 Ottobre 2008, 21:00:34 da Elisabetta Randazzo »
"La poesia non è un modo di esprimere un'opinione. E' un canto che sale da una ferita sanguinante o da labbra sorridenti."
Kahlil Gibran

gianburrasca

  • Visitatore
Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
« Risposta #32 il: Mercoledì 15 Ottobre 2008, 21:09:23 »
Qui si travisa il commento in quanto tale, cioè nello spazio congenito a cui fa riferimento e non al trasloco di un'opera da un ben ristretto spazio e di difficile copiatura a meno che non si fa quella visiva, o si usino altri mezzi di trasporto e qui si entra nel merito, Caro Gian burrasca tu, puoi fare tutti i commenti leciti che vuoi anche non necessariamente benevoli ma attenzione a non usare parole come quelle che tu hai usato nemmeno nel commento, ma in bacheca facendo capire a chiare note  "Che li paghi questi commenti" questo ti pare nei miei confronti una bella cosa?
Poi dici che leggendo l'opera che tu hai senza permesso messo alla gogna solo per denigrare e portare avanti un tuo disegno, questo non te lo concedo sulla mia persona, a me andava bene come stava e li doveva rimanere come si evince e comprende,anche dai regolamenti, ho letto le mie poesie controllando i tracciati delle letture e fatalità così per caso guarda un po', poiche si vogliono combattere cause a me ignote  e non so per quali fini si continui a dire che è tutta una mia impressione, non lo è.
Ti vuoi faru un forum padrone, vuoi parlare di poesia padrone, ma non ti far forza su cose che non puoi usare! Non è lecito.
 

???

Ok mi rassegno (quasi): non si può ricondurre il discorso al topic originario.



Intanto se si riporta un commento bisogna avere l'accortezza di riportarlo senza travisarlo, perchè anche una parola modificata, cambia il significato dell'intervento.

Io ho commentato (in bacheca) due soli testi di pasquino e l'ho fatto in questi termini:

1. "Ma questi commenti sono ricompensati in euro?"
   Rilasciata al testo "Lei china su di me"

2. "Versi??? Ma dove sono??? Mi devo essere distratto."   
    Rilasciato al testo "Rema... fratello".

In entrambi i casi è immediato il riferimento a chi aveva rilasciato i commenti. Nel primo è evidente l'ironia sul fatto che tutti (ma proprio tutti e su tutte le poesie di tutti gli autori) i commenti sembrano fatti da amici che poi si ritrovano al bar a bere un caffe con l'autore che paga per tutti.

La seconda è evidentemente riferita (ancora) a chi ha commentato dato che continuano a dire "bei versi" ed io non capisco dove siano i versi dato che vedo solo periodi più che strofe.

Elisabetta tu ti sarai anche scusata, ma francamente non ne vedo il motivo.

Per quanto riguarda la discussione tra me e Pasquino sulla cena di Roma, mi rifiuto di credere che una persona come Pasquino, così solare, possa ancora tenere rancore per una discussione morta e sepolta.
Io non ne ho.
Infatti sono prontissimo a chiarire in modo urbano il fraintendimento. Magari in privato per non tediare il lettore.
« Ultima modifica: Mercoledì 15 Ottobre 2008, 21:16:22 da Gianburrasca »

Offline Zima

Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
« Risposta #33 il: Mercoledì 15 Ottobre 2008, 22:25:39 »
ok.. sperando che i nostri amici si chiariscano in privato, vorrei rientrare nel discorso della differenza tra prosa e poesia, proponendovi un breve testo che ho scritto sulla scia di una musica che mi ha particolarmente colpito l'altra sera.

http://www.youtube.com/watch?v=qK_JfNlNSTk

è uno scritto al confine... prosa o poesia?


mille passi nei viali d'autunno.
è tutto rosso, giallo, arancio come le foglie cadute.
cammino con una danza nel cuore, cammino senza pensare, qualche città dell'est mi accoglie nel freddo caldo che mi sciolgie gli occhi, i bambini corrono con i cappotti lisi, i gatti si nascondono tra le panchine del parco. e non è forse un volteggiare d'anime il mio in questo meriggio dorato?
attorciglio fili di musica e pensieri, ticchettii di dita sulla schiena... è un pianoforte e tu sei un grande maestro se sai suonarmi così, nell'andare tornare venire partire piangere godere dormire sedere sentire vedere...morire. sei una lettera arrivata inaspettata, sei da scartare come l'ansia, sei da bere come il vino d'inverno, sei fuoco che mi arde, sei pioggia battente sui capelli, sulle spalle, sei acqua in cui cadere stanchi... e sciogliersi di pelle.. .





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meridiane di silenzio,
come ghiaccio
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e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Stellaerratica

Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
« Risposta #34 il: Mercoledì 15 Ottobre 2008, 22:47:57 »
 :'( Avevo scritto un bell'intervento ma mi si è cancellato tutto  :'( provo a riassumerlo.
Ho letto molti spunti interessanti:

Stefano Toschi (ricordo bene?): dice che c'è stato un tentativo di poesia. Non mi riferisco ora al testo in questione ma in generale e mi chiedo se un tentativo giustifichi la pubblicazione sul sito. Se così fosse, ma a me pare irragionevole, la Redazione non si dovrebbe nemmeno permettere di rifiutare un testo.

Il saggio Paolo Ursaia faceva notare che il senso poetico è più soggettivo che oggettivo, per cui i confini tra prosa e poesia possono essere labili. Ma un componimento può allontanarsi molto da questi confini ed essere altamente poetico o altamente prosastico.
E qui sorge spontanea una considerazione: credo che sia più facile -per chi sa usare le parole- trovare accostamenti ad effetto e risultare poetico dello scrivere un buon testo in prosa (soprattutto in italiano corretto, ortografia, sintassi, ecc. incluse. E in questo, ve lo garantisco, una laurea in lingue o affini non è una garanzia, ahimé).
Per cui mi verrebbe da dire a Pasquino che se anche il suo testo qui analizzato (e a parer mio, cioè di chi non è diretta parte in causa, Gianbu non sembrava offensivo ma anzi costruttivo, ecc.) può non risultare poetico a qualcuno, può risultare molto emozionante per qualcun altro. Anche se in prosa.
Il Piccolo Principe è una splendida poesia sottoforma di prosa, no?

Voglio inoltre sottoscrivere ciò che diceva Luigi. Lo esprimo a parole mie: non serve avere una laurea in lingue per riconoscere una poesia. E' la sensibilità nonché la cultura personali ad aiutarci in questo.
Se fosse necessaria una laurea in lingue (o affini, intendiamoci), beh allora la Redazione credo che dovrebbe cambiar organico, o sbaglio?
E' questione di occhio ed orecchio interni, riconoscere se un componimento è puramente poesia o vagamente prosa.

(to be continued...)
Il peggior crimine è conoscere la verità e non far nulla.
(Carlo Parlanti - www.carloparlanti.it)

Offline Stellaerratica

Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
« Risposta #35 il: Mercoledì 15 Ottobre 2008, 22:48:30 »
(...)
Credo che le vere critiche (tipo quella di questo topic di Gianbu) siano quelle che più ci fanno crescere.
Se poi il nostro intento è di riuscire ad emozionare, perché prendercela se qualcuno non condivide il nostro stile? Siamo riusciti nel nostro intento, il resto non conta. Se ce la prendiamo troppo, mi viene il sospetto che o ci reputiamo "grandi" e non bisognosi di critiche, o temiamo che forse ci abbiano toccato il tasto giusto...
Banalizzando: se vesto spesso in jeans e maglietta a caso e scarpe da ginnastica (sul jeans ci sta bene quasi tutto), la mia collegamica fronscese mi farebbe notare che forse una maglietta tagliata leggermente a pipistrello e con uno scollo un pochino più azzardato di una t-shirt mi potrebbe star meglio. Un pantalone morbido potrebbe essere più "chic" di un jeans. Non mi starebbe dicendo "ti vesti una m...a", ma mi starebbe ricordando (se già lo sapevo, se no me lo farebbe proprio notare) che visto che sono carina, posso essere più carina.
E' un gran peccato che prendiamo sempre tutto troppo personalmente, soprattutto se le nostre poesie sono il riflesso di emozioni interne non sempre rispecchianti la reale quotidianità: non verrebbero attaccate le emozioni interne, ma solo criticate (in senso più puro del termine) le tende alla finestra della nostra sensibilità, magari di colore inadeguato o che tende non sono (piuttosto copriletti riadattati).

Gianbu ti devo mandare un mio componimento in rima e sarcastico sul Principe Azzurro, così lo critichi per bene e dici che non si giustifica una poesia solo con l'uso (nel mio caso abuso senza reale cognizione di causa) delle rime?

Sinceramente, è più vivo e vero un sito con commenti corretti e rispettosi e realmente critici (ripeto: nel senso più puro del termine) di un sito dove si scrivono troppo spesso banalità scontate e buonistiche gratuite.
Quando un insegnante dà troppi voti positivi indistintamente, solitamente non è un buon segno. E nessuno si distinguerebbe, per un motivo o per l'altro.
Ma è sempre il solito discorso.
 ::)

(the end)
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Offline Marina Como

Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
« Risposta #36 il: Mercoledì 15 Ottobre 2008, 23:14:52 »
(...)
............. soprattutto se le nostre poesie sono il riflesso di emozioni interne non sempre rispecchianti la reale quotidianità: non verrebbero attaccate le emozioni interne, ma solo criticate (in senso più puro del termine) le tende alla finestra della nostra sensibilità, magari di colore inadeguato o che tende non sono (piuttosto copriletti riadattati). ..........

anche se si cambiano le tende e si intravede la luce, essa assume diverse sfumature, non per questo riadattate! Semplicemente diverse, non per questo di minore pregio.
Non credo che siano le luci che non passano da questo testo, che comunque emoziona, ovvero trasmette emozioni, soltanto se sia possibile decidere se un copriletto possa chiamarsi tenda, se b una tenda.
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Stellaerratica

Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
« Risposta #37 il: Mercoledì 15 Ottobre 2008, 23:17:39 »
anche se si cambiano le tende e si intravede la luce, essa assume diverse sfumature, non per questo riadattate! Semplicemente diverse, non per questo di minore pregio.
Non credo che siano le luci che non passano da questo testo, che comunque emoziona, ovvero trasmette emozioni, soltanto se sia possibile decidere se un copriletto possa chiamarsi tenda, se b una tenda.
Beh, magari ci sono bei copriletti che starebbero bene anche come tende...  ;D
Il peggior crimine è conoscere la verità e non far nulla.
(Carlo Parlanti - www.carloparlanti.it)

Offline Marina Como

Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
« Risposta #38 il: Mercoledì 15 Ottobre 2008, 23:26:54 »
scusate! mi è partito il post! eccolo...
anche se si cambiano le tende e si intravede la luce, essa assume diverse sfumature, non per questo riadattate! Semplicemente diverse, non per questo di minore pregio.
Non credo che siano le luci che non passano da questo testo, che comunque emoziona, ovvero trasmette emozioni, soltanto se sia possibile decidere che un copriletto possa chiamarsi tenda, se basta pensare che lo sia per trasformarlo in una vera tendina.
E che sia prosa o poesia, non cambia affatto l'idea che sia un testo che emozioni. Se questo era il fine dell'autore, oltre a quello di far riflettere, esso è comunque raggiunto. Vi sono ottimi scrittori di prosa, ottimi poeti, ottimi scrittori che scrivono sia poesie che prose.
Mi spiace vedere spesso, quando si parla di prosa, che la reazione dell'autore sia sempre difensiva. Se vorrete potrete continuare il discorso con una mia schifosa poesia (?) pubblicata per rispezzare il ghiaccio con lo scrivere e di cui mi premeva il messaggio. Non vi fate ingannare dalla metrica forse studiata (come cerco di fare in genere ma non ricordo) o da qualche assonanza o divisione in versi. E' poesia?

La musica migliore.

In sottofondo...
come la musica migliore.
Corrono, faticano
piangono e gioiscono.

Sbraitano le chiacchiere
di stolti, a relegare
la musica migliore
in sottofondo...

Paravento, paraculo
tutto parano gli eroi.
La grinta per le sfide
non è quella para a noi.

Parano gli insulti
superiori a testa alta
sgorgan dal letame

di chi getta la sostanza.

Ma oltre ai fuochi artificiali
qualcos'altro è da mostrare
la sfida vera per la vita
di ogni essere speciale.

Si discostano i mass- media

che non vedono il perfetto...

Sulle paraolimpiadi
solo qualche trafiletto.
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Stefano Toschi

Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
« Risposta #39 il: Giovedì 16 Ottobre 2008, 00:37:39 »
La musica migliore.

In sottofondo...
come la musica migliore.
Corrono, faticano
piangono e gioiscono.

Sbraitano le chiacchiere
di stolti, a relegare
la musica migliore
in sottofondo...

Paravento, paraculo
tutto parano gli eroi.
La grinta per le sfide
non è quella para a noi.

Parano gli insulti
superiori a testa alta
sgorgan dal letame

di chi getta la sostanza.

Ma oltre ai fuochi artificiali
qualcos'altro è da mostrare
la sfida vera per la vita
di ogni essere speciale.

Si discostano i mass- media

che non vedono il perfetto...

Sulle paraolimpiadi
solo qualche trafiletto.

Per me sì che è poesia.
Ripeto, dal mio punto di vista la poesia è strettamente connessa alla musicalità del testo, questo dipende dalla sua stessa origine.
La poesia nasce dal potere magico, evocativo, persino creatore che avevano in origine il canto e la parola, e la poesia è tale nella misura in cui mantiene in qualche maniera questa caratteristica.
Non è detto che ciò debba avvenire attraverso la musicalità (forse questo è solo il modo più facile), ma se non c’è questa caratteristica degrada in prosa, tutto è esattamente come deve essere, una matura ragionevolezza ha preso il posto della fluidità del sogno.
Però il confine riconosciuto tra poesia e prosa è ormai labilissimo, per esempio questa poesia di Raboni che riprendo dal web vi pare poesia o prosa?

Contestazione

Una, improvvisamente
s'alza dal letto dicendo
"questo non si può fare", E s'agita, tira fuori
roba dai cassetti nello spazio impiccato
tra comò e attaccapanni, a momenti
fa cadere la lampada, il catino - e
fiera nelle sue scarpe davanti allo specchio
dove affiora la nebbia, ogni
tanto toccandoli col palmo della mano infone
il fissatore-insetticida sui capelli.
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Stefano Toschi

Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
« Risposta #40 il: Giovedì 16 Ottobre 2008, 00:50:07 »

mille passi nei viali d'autunno.
è tutto rosso, giallo, arancio come le foglie cadute.
cammino con una danza nel cuore, cammino senza pensare, qualche città dell'est mi accoglie nel freddo caldo che mi sciolgie gli occhi, i bambini corrono con i cappotti lisi, i gatti si nascondono tra le panchine del parco. e non è forse un volteggiare d'anime il mio in questo meriggio dorato?
attorciglio fili di musica e pensieri, ticchettii di dita sulla schiena... è un pianoforte e tu sei un grande maestro se sai suonarmi così, nell'andare tornare venire partire piangere godere dormire sedere sentire vedere...morire. sei una lettera arrivata inaspettata, sei da scartare come l'ansia, sei da bere come il vino d'inverno, sei fuoco che mi arde, sei pioggia battente sui capelli, sulle spalle, sei acqua in cui cadere stanchi... e sciogliersi di pelle.. .



E' prosa, prosa poetica, visionaria, ma prosa, perché tu la hai voluta scrivere come prosa.
Se tu l'avessi voluta scrivere come poesia l'avresti scritta in versi e sarebbe stata poesia.
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

gianburrasca

  • Visitatore
Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
« Risposta #41 il: Giovedì 16 Ottobre 2008, 09:25:27 »
Caro Pasquino, sinceramente ti invidio e invidio il tuo modo di scrivere. Guarda quanto tempo e quante, ma quante parole stanno dedicando alla tua poesia. Sarà perché, sono per il "purché se ne parli".

Invece, per quanto mi riguarda, il testo che ho pubblicato io poco tempo fa, non ha suscitato il benché minimo interesse. Mah!

Ti faccio i miei più sinceri complimenti  ;)




Povera filo... se vuoi commenti adeguati non puoi ostinarti a scrivere belle poesie.


gianburrasca

  • Visitatore
Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
« Risposta #42 il: Giovedì 16 Ottobre 2008, 12:44:55 »
...

Però il confine riconosciuto tra poesia e prosa è ormai labilissimo, per esempio questa poesia di Raboni che riprendo dal web vi pare poesia o prosa?

...

Sono d'accordo con te Stefano quando affermi che il confine tra poesia e prosa è labile, d'altra parte l'arte in generale negli ultimi decenni ha subito tali modificazioni da spostare i confini in maniera sensibile. Per esempio chi può dire quando finisce la musica ed inizia il frastuono? Con tutti i generi di musica venuti fuori negli ultimi anni puoi passare da Haydn a Jimy Hendrix a Vasco Rossi all'heavy metal quasi senza soluzione di continuità. Dunque è vero, a volte (vedi l'esempio da te riportato) è arduo circoscrivere un testo in una categoria ben precisa.
E' ovvio che, in questi casi particolari, è solo il gusto personale a guidarci e d'altronde non potrebbe essere che così, anche se alcune piccoli particolari o dettagli potrebbero farci propendere per l'una o l'altra decisione.
Ad esempio quello "spazio impiccato" utilizzato nell'esempio da te riportato è un classico riferimento poetico, difficilmente in prosa uno spazio si definirebbe impiccato.

C'è poi un'altra cosa sulla quale mi hai fatto riflettere. Quando si dice che il testo di un autore è prosa e non poesia sembra lo stiamo offendendo, quasi come se la prosa fosse la figlia illeggittima della letteratura. Non è solo il caso di Pasquino, ho avuto modo, in passato, di commentare altri testi allo stesso modo (dicendo che mi sembravano prosa e non poesia)  e sempre inevitabilmente mi si rispondeva in privato che tali commenti me li potevo tenere per me e che a loro stavano bene così.Bah!

Qualche mese fa lessi un libro di un autore americano, un ragazzo che ha fatto un successo enorme ed è già al suo secondo libro. Non ricordo né il titolo né il nome dell'autore (ormai l'età avanza  :-[) ed il libro lo avevo preso in biblioteca.
Comunque... non avevo mai letto un libro di questa fattura, c'erano dei capitoli in cui si rimaneva affascinati tanto era la poetica di quell'autore. Avrei voluto mandarlo a memoria, ed ogni nuovo capitolo si schiudevano emozioni impensate. Non era semplicemente un romanzo o un racconto, era l'apoteosi della parola, una miscellanea di verbi, aggettivi, sostantivi che producevano sensazioni sublimi.
Quando finii la lettura mi rimase la sensazione di aver letto davvero una pagina di storia della letteratura, anche se, probabilmente, questo autore non entrerà mai a far parte di alcuna antologia.






Offline Stefano Toschi

Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
« Risposta #43 il: Giovedì 16 Ottobre 2008, 15:13:03 »
Sono d'accordo con te Stefano quando affermi che il confine tra poesia e prosa è labile, d'altra parte l'arte in generale negli ultimi decenni ha subito tali modificazioni da spostare i confini in maniera sensibile. Per esempio chi può dire quando finisce la musica ed inizia il frastuono? Con tutti i generi di musica venuti fuori negli ultimi anni puoi passare da Haydn a Jimy Hendrix a Vasco Rossi all'heavy metal quasi senza soluzione di continuità. Dunque è vero, a volte (vedi l'esempio da te riportato) è arduo circoscrivere un testo in una categoria ben precisa.
E' ovvio che, in questi casi particolari, è solo il gusto personale a guidarci e d'altronde non potrebbe essere che così, anche se alcune piccoli particolari o dettagli potrebbero farci propendere per l'una o l'altra decisione.
Ad esempio quello "spazio impiccato" utilizzato nell'esempio da te riportato è un classico riferimento poetico, difficilmente in prosa uno spazio si definirebbe impiccato.

Questo testo, secondo me, è a pieno titolo poesia, infatti rimanda decisamente il lettore ad un significato altro rispetto al fatto descritto in sé stesso, direi che ha una notevole potenza evocativa. Alcuni accorgimenti, la scelta di alcune parole (“impiccato” come hai notato tu) in sintonia con l’atmosfera che lo attraversa aiutano questa potenza a manifestarsi e  connotano il testo poeticamente, sebbene la forma resti fortemente prosastica.
Scartare un testo del genere solo per la sua apparenza di prosa sarebbe un grave errore.

Così un testo presentato con una suddivisione in versi (voglio essere conservatore) in un sito di poesia deve essere valutato come poesia, perché tale l’autore lo ha sentito e voluto.
Il giudizio dovrà essere dato su quel testo come poesia, e potrà essere giudicata come una poesia bella o brutta, interessante o banale, riuscita o malriuscita.
Resta il fatto che un testo scritto senza una suddivisione in versi, lo dobbiamo considerare per questo stesso fatto in prosa (mantenendo la posizione conservatrice) e quindi non proponibile in un sito di poesia.
Volendo abbandonare la posizione conservatrice si potrebbero considerare generi ibridi e nuovi, non riconducibili pienamente né alla prosa né alla poesia come di fatto avviene ormai largamente nell’arte dove le vecchie categorie di pittura, scultura, ecc. sono insufficienti a definire le nuove forme espressive.
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Stefano Toschi

Re: Emozionarsi non vuol dire necessariamente aver letto una poesia!
« Risposta #44 il: Giovedì 16 Ottobre 2008, 15:13:53 »
ma se non c’è questa caratteristica degrada in prosa

Tornando alla prosa, prima ho usato il termine “degrada”, ma avrei potuto dire “progredisce”.
In effetti la poesia è la forma espressiva del sogno, dell’intuizione, della civiltà primitiva per la quale tutto è misterioso e sostanzialmente inafferrabile; la prosa lo è dello stato di veglia, della razionalità, della civiltà matura per la quale tutto è conosciuto o conoscibile.
Questo, naturalmente, schematizzando, nella realtà è tutto molto più interconesso ed anche la poesia ha dovuto assumersi la fatica di rimanere al passo con i tempi pur mantenendo la sua natura.
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)