Battuta a parte, qui si confondo due cose.
La prima è che il Premio ed il sito non hanno nulla a che fare. Nel Premio ha deciso una giuria secondo criteri personali, nel sito decide una redazione secondo criteri redazionali (cercando di evitare il più possibile il giudizio personale).
La seconda è che si confonde la differenza fra poesia e prosa con la differenza fra le definizione tecniche di prosa e poesia (l'una scritta con periodi compiuti ed articolati e l'altra scritta con versi).
La definizione su cui lavora la redazione è che una poesia è capace di trasmettere emozioni e sentimenti senza la necessità di doverli dichiarare o esporre. Anche la prosa, infatti, può trasmettere emozioni e sentimenti, ma ha necessità di raccontarli, esporli, ed a volte addirittura definirli.
La poesia, invece, è quella capacità di trasmettere emozioni e sentimenti senza doverli raccontare, senza doverli esporre direttamente e chiaramente, senza doverli definire.
Tante volte in redazione vengono rifiutare poesie che dicono "sono triste...", "sono disperato...", "io odio...", "io amo...". Non sono poesie, sono definizioni.
Trovo invece che un testo che sappia farci sentire la tristezza ed anche un po' di disperazione, o la stanchezza di vivere, come quella citata sopra, senza usare la "scorciatoia in prosa" del dire o del dichiarare, sia una poesia.
Ecco, ad esempio, un brano di prosa capace di trasmettere emozioni e sentimenti: "Io ero, quell'inverno, in preda ad astratti furori. Non dirò quali, non di questo mi son messo a raccontare. Ma bisogna dica ch'erano astratti, non eroici, non vivi; furori, in qualche modo, per il genere umano perduto. Da molto tempo questo, ed ero col capo chino. Vedevo manifesti di giornali squillanti e chinavo il capo; vedevo amici, per un'ora, due ore, e stavo con loro senza dire una parola, chinavo il capo; e avevo una ragazza o moglie che mi aspettava ma neanche con lei dicevo una parola, anche con lei chinavo il capo. Pioveva intanto e passavano i giorni, i mesi, e io avevo le scarpe rotte, l'acqua che mi entrava nelle scarpe, e non vi era più altro che questo: pioggia, massacri sui manifesti dei giornali, e acqua nelle mie scarpe rotte, muti amici, la vita in me come un sordo sogno, e non speranza, quiete."
Ma non è poesia. Qui l'autore mostra direttamente i sentimenti che trasmette. Anche se andasse a capo in versi, non sarebbe poesia e giustamente la redazione dovrebbe rifiutarla.