Autore Topic: Utilizzo un lessico "pesante"?  (Letto 9213 volte)

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Offline AnnamariaMilazzo lightdark

Re: Utilizzo un lessico "pesante"?
« Risposta #15 il: Lunedì 29 Settembre 2008, 23:12:33 »
bravo mp47 ...hai detto bene ma penso che quell'angolino che dici esista già ... o quasi ...o diversamente.
Ma si, crescere fa bene; se non altro leggendo delle belle poesie già facciamo esercizio di perfezionamento.
La cosa più importante è però ... usare sì termini un po' più alti ma non dimentichiamoci di esprimere con calore il sentimento che in quel momento ci trapassa.

ciao ragazzi e, buona scrittura!

Nikita

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Re: Utilizzo un lessico "pesante"?
« Risposta #16 il: Martedì 30 Settembre 2008, 13:53:38 »
Anche io concordo col nonnino. Lo scambio di esperienze è gradito, ma nei limiti del rispetto. :angel: Anche se non mi è chiarissimo il ruolo della barzelletta (che non conoscevo)... ;D

Anna! ;D Non sei stata sguaiata, la spontaneità è una virtù (per certi versi). Poi, devo ringraziarti per la risata, mi ha fatto bene. ;)
Comunque, il fulcro del problema è proprio quello che hai detto tu: il lessico "elevato" (senza presunzione, ma non saprei come altro definirlo) intacca il sentimento o questi due aspetti possono convivere? ::)

Un bacione ad entrambi. :-*
Nicole

Offline Paolo Ursaia

Re: Utilizzo un lessico "pesante"?
« Risposta #17 il: Martedì 30 Settembre 2008, 14:14:16 »
SCUSAMI NICOLE MA
PANE AL PANE
VINO AL VINO...

AHAHAH

MA CHE SONO STATA SGUAIATA PAOLO?
PER UN PO' DI CACCHINAAA???
MA NO, LA SI FA TUTTI I GIORNI!

anzi, quando si è piccini si dice ch'è cacca santa
da grandi si dice che puzza troppo
e da vecchietti ci vuole così bene che ci segue dentro il pannolone!

ahahahhaahhaha
più naturale di così!
direi ecologica ... signor medico!

bacio a tutti!


         Sguaiata...? E perchè mai??? Poi, per la cronaca...ti posso assicurare che, a volte, per essere capiti, e non fraintesi, si deve andare nel puro Fescennino... :D :D
« Ultima modifica: Martedì 30 Settembre 2008, 14:16:21 da Paolo Ursaia »
Cunctando restituit

Offline AnnamariaMilazzo lightdark

Re: Utilizzo un lessico "pesante"?
« Risposta #18 il: Martedì 30 Settembre 2008, 17:58:24 »
ahahahahha..si si si
questa si che è una parolacciaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ahahahahaha
bravo paoletto!

mp47pasquino

  • Visitatore
Re: Utilizzo un lessico "pesante"?
« Risposta #19 il: Mercoledì 1 Ottobre 2008, 01:09:48 »
Pensavo la barzelletta di Pierino vecchia, magari non la si racconta più ma per la nipotina questo ed altro, spero di non essere sboccato....
Maestra...maestra posso andare ar cesso a fare la piscia...Pierino io ti ci mando ma la prossima volta se se sarai così sboccato non ti ci mando...Ma signora maestra cosa dovrei dire...vedi Pierino senza essere volgari puoi dire...signora maestra posso andare al bagno a fare un filino di pipì?...grazie signora maestra...
passa qualche giorno e a Pierino scappa di andare a fare la cacca, però si ricorda il monito che gli aveva detto la maestra e dice...Signora maestra posso andare al bagno a fare un rotoletto di merda?

Scusate non lo dico più, Nicole è colpa tua...

Nikita

  • Visitatore
Re: Utilizzo un lessico "pesante"?
« Risposta #20 il: Mercoledì 1 Ottobre 2008, 14:02:19 »
per la nipotina questo ed altro...
scusate non lo dico più, Nicole è colpa tua...

Ma come nonnino caro, prima proclami il tuo affetto nei confronti della tua nipotina e poi le dai la colpa???? ;D Non mi sembra corretto. Eheheh.

Comunque, carina la barzelletta. ;D Un pò sboccata, sì, ma divertente. Eddai tranquillo, quando ci vuole ci vuole. :angel:

Un bacione. :-*
Nicole

mp47pasquino

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Re: Utilizzo un lessico "pesante"?
« Risposta #21 il: Giovedì 2 Ottobre 2008, 22:41:00 »
E' colpa tua, nel senso che mi ci hai tirato per i capelli, sempre scherzando, io vedrei un lessico pesante quel tipo di scritto che è insito alla persona non come introspezione o aldeclamazione  di versi in un certo modo ma impostare sempre ed ogni volta le vicende personali e le risposte altrettanto personali, cioè il trasportare nel proprio salotto le preprie peripezie personali con tanto di coro e contro coro.
io non mi lamento tanto della cosa in se ma che poi questo modo di fare diventi quasi generalizzato non è una bella cosa. Preciso e questo so che mi allontana perlomeno alcuni/e dal leggermi o tantomeno dal commentarmi al massimo riceverò qualche piccolo attestato nella bacheca.
Trattiamo quello che io giudico lessico  critico e criticabile, senza fare i maestri o i bacchettatori in cattedra sappiamo tutti che dietro questo benedetto monitor c'è il nostro personalissimo status dove il nostro mondo deve rimanere nostro, per esempio le miserie e i miei ricordi passati e presenti li scrivo sul blog e che poi questo sia o può essere frequentato  con adesione sia di frequeenza sia di parole anche di conforto e condivisione, nessuno avrebbe da ridire anzi sarebbe auspicabile che il blog venisse usato come coinvolgimento umano e personalizzabile, ma usare il propio tempo per manifestare più o meno consenso ad una azione anche se messa in poesisia a me sembra puerile anche perché qualsiasi frescaccia uno scrive compreso me nessuno escluso questa poi viaggia in rete ogni parola viene segnalata dai motori di ricerca, provate a scrivere titoli di poesie o parti di esse e vedrete se avete pazienza che il motore di ricerca vi mostrerà tutte le similari oltre quella menzionata, poi se ci mettiamo  che risulta il percoso e infine si finisce alla fonte di dove partono certe parole e si finisce per vedere che poi tante poiesie non sono ecc. ecc. va bene se accettiamo la regola volemose bene  (alla romana)
e conviviamo tanto siamo qui solo per divertirci e chi se ne frega è giusto continuare a comportarsi in questo modo e chi s'è visto s'è visto, certo la redazione non ci viene a dire quante e cosa non ha consntito e non ha pubblicato e quindi quello che rimane è pura impressione, allora io mi domando, l'utilizzo di un lessico pesante ma completamente inerente ai crismi poetici è più fastidioso di un lessico tipo volemose bene e tipico di blog e forum?
In che misura avere o fare parametri o discussioni.
« Ultima modifica: Giovedì 2 Ottobre 2008, 22:47:05 da Mp47pasquino »

mp47pasquino

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Re: Utilizzo un lessico "pesante"?
« Risposta #22 il: Giovedì 2 Ottobre 2008, 22:47:51 »
e' lecito additare un qualsiasi componente del sito con epiteti personali.
o redarguirlo perchè fuori tema o non confacente o rientrante nei ranghi?
E' sempre difficile agire senza far torto a nessuno secondo me occorre applicare la regoletta di: "Chi ha più cervello lo adopera e fare come si dice fosse un proverbio di Confucio " quando uno ha fame, non dargli il pesce perché se non glielo darai domani morirà, allora dagli una canna una lenza e insegnagli a pescare, vivrà anche male ma non morirà.
Anche io ho un lessico pesantemente lungo. 

Offline Marina Como

Re: Utilizzo un lessico "pesante"?
« Risposta #23 il: Giovedì 2 Ottobre 2008, 22:56:58 »
Pensavo la barzelletta di Pierino vecchia, magari non la si racconta più ma per la nipotina questo ed altro, spero di non essere sboccato....
Maestra...maestra posso andare ar cesso a fare la piscia...Pierino io ti ci mando ma la prossima volta se se sarai così sboccato non ti ci mando...Ma signora maestra cosa dovrei dire...vedi Pierino senza essere volgari puoi dire...signora maestra posso andare al bagno a fare un filino di pipì?...grazie signora maestra...
passa qualche giorno e a Pierino scappa di andare a fare la cacca, però si ricorda il monito che gli aveva detto la maestra e dice...Signora maestra posso andare al bagno a fare un rotoletto di merda?
Scusate non lo dico più, Nicole è colpa tua...
pensavo alla mia maestra in prima elementare. Che ricordi mi hai tirato fuori... e come ci "sfagiola" si dice a Roma: "maestra posso andare a beve?" -ti ci mando se me lo dici correttamente in italiano- "posso andare a bevere?" -no- a beve..." -no- "a bere?" -si, Marina, puoi andare a bere- pensate...  :D ancora mi ricordo che si dice bere in italiano! Ce ne fossero di maestre così oggi...
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Marina Como

Re: Utilizzo un lessico "pesante"?
« Risposta #24 il: Giovedì 2 Ottobre 2008, 23:03:18 »
........... a me piacerebbe magari nascesse un angolino e forse c'è magari non sono documentato dove si possa giocare con le proprie poesie, scomporle e ricomporle e giocando giocando si raggiunge un miglioramento, non parlo di una scuola ma di un laboratorio libero, .........    
Ma si che c'è! c'è il laboratorio di poesia! poesie sperimentali. Ci si possono fare tutti i giochini che vogliamo. Non lo avevi ancora notato?
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Paolo Ursaia

Re: Utilizzo un lessico "pesante"?
« Risposta #25 il: Giovedì 2 Ottobre 2008, 23:05:05 »
Ma si che c'è! c'è il laboratorio di poesia! poesie sperimentali. Ci si possono fare tutti i giochini che vogliamo. Non lo avevi ancora notato?
   
  ;D ;DTutti tutti...?   :angel:
Cunctando restituit

gianburrasca

  • Visitatore
Re: Utilizzo un lessico "pesante"?
« Risposta #26 il: Giovedì 2 Ottobre 2008, 23:08:48 »
Se posso esprimere il mio parere, ritengo che non esista un lessico più pesante di un altro.
Tutto dipende dal contesto nel quale lo si usa. A mio modesto avviso, leggendo i tuoi testi, trovo una ricerca lessicale accurata che non sempre sortisce (purtroppo) l’effetto desiderato. Ho letto in giro dei testi (non tuoi) che sembravano scritti per sbalordire il lettore e costringerlo alla consultazione continua del dizionario.
Quello che infastidisce il lettore e che lo porta spesso ad abbandonare la lettura, è la sensazione di essere preso in giro, quei termini di difficile interpretazione che sembrano essere messi là apposta per dirgli:”sei una persona limitata se non comprendi il significato di questi semplici vocaboli”.
Nei tuoi testi non ravviso ciò, e poi, se ci limitiamo ad utilizzare sempre gli stessi termini, dove sarebbe la crescita culturale?
In parole povere: sì alla ricercatezza ed accuratezza nel trovare il lessico giusto, no al difficile a tutti i costi per sbalordire, e (ripeto) non ritengo tu possa rientrare in questa seconda categoria.
Piuttosto se posso permettermi di darti un consiglio (peraltro non richiesto) dovresti utilizzare con parsimonia gli aggettivi qualificativi che appesantiscono moltissimo il testo senza, a volte, aggiungere nulla allo stesso. Per farti un esempio guarda il testo di “Uno spicchio di poesia” (http://nicolebiffi.scrivere.info/index.php?poesia=66439), in ogni riga hai inserito un aggettivo. Come esercizio prova ad eliminarne qualcuno e poi rileggi il testo, sarai sorpresa di come lo troverai migliorato.
Comunque è senz’altro lodevole il tuo metterti in discussione.
Complimenti.
« Ultima modifica: Giovedì 2 Ottobre 2008, 23:13:22 da Gianburrasca »

mp47pasquino

  • Visitatore
Re: Utilizzo un lessico "pesante"?
« Risposta #27 il: Venerdì 3 Ottobre 2008, 00:05:53 »
Grazie Marina, prima di muovermi qui senza lastricarmi la pelle nei vari tortuosi percorsi e senza per altro criticare nessuno, mi sono permesso di fare e coinvolgere persone in un giochino che qui fino a ieri non esisteva, premetto che in poesia esiste anche un termine per definire grosso modo la tipologia che ho messo in piedi, il metodo e il tipo di coinvolgimento di ognuno è quello di poter interagire su di una cosa che è materialmente sua e se non gli piace se la tiene così com'è, io mi riferivo ad un angolino ad hoc specifico per questa cosa e dove potrebbe essere messa in discussione per volere di chi l'ha scritta un'opera che poi si potrebbe presentere diversa dall'originale ed in alcuni casi accresciuta o addirittura modificata.
Il tipo di laboratorio che esiste io ne lo contesto ne posso dare giudizi, a mio modesto parere ci può benissimo stare che in un laboratorio possano modificare o creare o miscela re nuove poesie ma questa è un'altra cosa.
Per quanto riguarda il topic, in massima parte sono allineato con quanto riportato da Gianburrasca, ma Nicole non voglio dire che è speciale, per carità no, ma tenendo conto dello spessore di quello che scrive l'età che rappresenta la cultura che sta vivendo io cela vedo tutta la sua sostanza, per gli aggettivi ci sono vari modi di adoperarli e qui si potrebbe aprire un capitolo intero di discussione, dove metterli dove no dove non usarli ecc. io la vedo cosi occorre accrescersi e migliorare nella vita e se io noto che la crescita va' nel verso ottimale allora è un successo, ma a volte si decresce proprio per la ricerca di regole castranti o restrittive la poesia che si fa' qui diciamo rientra nella mediia di tanti altri siti, poi come un po' dappertutto ci sono le eccezione  e le banalità, penso che da parte mia ci sia tanta ignoranza ma vi posso assicurare ed ho avuto forti risconrti che chi fa poesia e ben istruito a volte viene a leggere anche quì epersonalmente nelle mie amicizie mi pregio di avere molta gente colta che mi ha accettato tra le proprie amicizie e partecipazioni di incontri e presentazioni poetiche e sono spesso tra loro, giuro non sono mai stato preso in giro o redarguito per la mia poca cultura  o perlomeno cultura medio bassa, al massimo mi hannodato consigli aiutato nell' impostare la metrica, essendo tutti alti letterati presidi plurilaureati non sono mai stato offeso le persone si aiutano a crescere anche con gli esempi e con coabitazione.
spero non prendiate le mie parole fonte di vanterie ecc, ho parlato della mia ignoranza e della testimonianza di un certo comportamento, bona poesia a tutti, ciao.   

Offline Marina Como

Re: Utilizzo un lessico "pesante"?
« Risposta #28 il: Venerdì 3 Ottobre 2008, 00:12:20 »
   
  ;D ;DTutti tutti...?   :angel:
;D purchè siano tutti sperimentali! hihihihi!
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

filodiseta

  • Visitatore
Re: Utilizzo un lessico "pesante"?
« Risposta #29 il: Venerdì 3 Ottobre 2008, 11:44:07 »

Piuttosto se posso permettermi di darti un consiglio (peraltro non richiesto) dovresti utilizzare con parsimonia gli aggettivi qualificativi che appesantiscono moltissimo il testo senza, a volte, aggiungere nulla allo stesso. Per farti un esempio guarda il testo di “Uno spicchio di poesia” (http://nicolebiffi.scrivere.info/index.php?poesia=66439), in ogni riga hai inserito un aggettivo. Come esercizio prova ad eliminarne qualcuno e poi rileggi il testo, sarai sorpresa di come lo troverai migliorato.
Comunque è senz’altro lodevole il tuo metterti in discussione.
Complimenti.



Ecco finalmente qualcuno che parla degli aggettivi. Lessi un giorno che la poesia è, dove non ci sono gli aggettivi. Aggiungo, dal mio canto, dove non vi è quel fastidioso e inciampante susseguirsi di genitivi. Tutto ciò che è spiegazione non è poesia. Guardate che prima di dirlo a voi l’ho  detto migliaia di volte a me stessa. All'inizio del mio scrivere, se avessi eliminato gli aggettivi, avrei ridotto ogni testo a metà. Non è semplice liberarsi delle immagini strettamente proprie ed offrirle nude e crude alla lettura, come non è facile non identificare le corde di un’emozione rendendola universale, di tutti. Certo che senza tutta la zavorra di qualificativi, possessivi, specificazioni e quant'altro, la poesia respira. Un po’ come la terra dell’orto quando viene liberata dalle erbacce.
Questo è stato il mio sforzo per alleggerire in un certo senso il lessico poetico, per dare fulcro ai sostantivi e ai verbi, e spazio perché l’aria vi circoli attorno. Per ciò sono qui a sostenere il consiglio di Giamby, perché è lo stesso che io vi do...

eppoi, fate voi ;)


Per l'occasione aggiungo l'ultima poesia che ho pubblicato su codesto Forum. Guarda caso affronto l'argomento ;D


Il mercoledì, sempre a spartire il mare
a scrivere di rosso una bandiera, a
spegnere la luce, per trovarci dentro

dentro all’esistere senza quelle piazze
con le signorine che siedono
alle cinque ai tavoli da tè

E al venerdì quando si fa di magro
uscire tra i gatti al porto e un aggettivo
di cui si può anche fare a meno





filodiseta
« Ultima modifica: Venerdì 3 Ottobre 2008, 11:49:26 da Filodiseta »