BASILIDE - Eretico del secondo secolo, il quale si manipolò un sistema a suo modo, mescolando insieme le massime di Pitagora e di Simone, i dommi dei Cristiani e le credenze degli Ebrei. Egli pretendeva che il mondo era stato creato dagli angeli. Dio (Abracax), diceva egli, produsse l'Intelligenza la quale generò il Verbo che poi mise in luce la Prudenza. La Prudenza a sua volta ebbe due figlie, la Potenza e la Sapienza, le quali generarono le Virtù, i principi dell'arie e gli angeli. Questi essendo di trecentosessantacinque ordini, crearono trecentosessantacinque cieli. Gli angeli dell'ultimo cielo crearono il mondo sublunare e se ne divisero l'Impero. Quello, a cui erano toccati in sorte gli Ebrei, trovandosi molto potente, operò per loro grandi prodigi. Ma siccome egli voleva soggiogare altre nazioni, suscitò querele e guerre, ed il Male fece grandi progressi. Dio, o l'Essere superiore, commosso dalle miserie di quaggiù, inviò Gesù suo primogenito, ovvero la prima Intelligenza creata, per salvare il mondo. Egli prese la sembianza di un uomo, operò i miracoli che si narrano, e nel tempo della passione diede la sua figura a Simeone il Cireneo che fu crocifisso per lui, nel mentre che sotto le sembianza di Simeone egli se la rideva degli Ebrei: dopo del che risalì ai cieli senza essere stato precisamente conosciuto." Basilide, unitamente a questo empio e strano sistema, insegnava pure la metempsicosi, e attribuiva agli uomini due anime per ispiegare i combattimenti che succedono senza posa fra le passioni e la ragione. Egli era espertissimo, dicesi, nella cabala degli Ebrei, e a lui era dovuta l'invenzione del possente talismano Abracadabra, di cui parlammo, e il cui uso fu per lungo tempo sommamente sparso. Egli scrisse un vangelo apocrifo e profezie che pubblicò sotto i nomi di Barcabas e di Barcoph. Egli stabiliva la dimora di Dio nel Sole e venerava in modo straordinario le trecentosessantacinque rivoluzioni di questo astro intorno alla terra.
Tratto da: "dizionario infernale" Fratelli Melita editori, quasi integralmente tradotto da "Dictionnaire infernal" Collin de Plancy, Parigi 1844