Autore Topic: religione e satira  (Letto 78795 volte)

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Offline Angelosilv

religione e satira
« il: Sabato 6 Settembre 2008, 10:46:39 »
Carissimi,
sono un sacerdote e forse il mio pensiero può essere influenzato da questo. Credo di essere abbastanza gioviale ed ottimista, dotato di una buona e sana dote di ironia ed autoironia che accoglie critiche come  momento di crescita. Ho letto una poesia in "satira". A mio parere a delle belle qualità artistiche, sulle quali non voglio soffermarmi. MI da' però l'occasione di fare un discorso più generale. Ultimamente, forse anche a causa di errori e peccati, anche gravi, vi è un clima di intolleranza verso la chiesa cattolica ed i suoi membri. Verso altre religioni vi è - giustamente - un atteggiamento di maggior accettazione dei loro limiti, stando attenti a non fare e non dire niente che possa non solo offendere ma anche turbare il loro sentimento religioso. Ciò capita in Italia, vedi Torino, ma anche nel resto del mondo. Un esempio drammatico e un paragone tra la reazione mondiale a favore dei monaci tibetani, al di la del conflitto anche politico che lo ha suscitato ed in India dove induisiti "fondamentalisti" distruggono villaggi uccidendo anche donne e bambini. Cattolici, religiosi e anche giovani laici, sono morti in modo atroce per difendere poveri ed indifesi. La reazione generale? Si dirà al massimo che fa parte del rischi di essere missionari. La politica della doppia misura non mi piace. Cosa ne pensate? Aspetto risposte. Grazie a presto 

Offline Daniele Lapenna

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Re: religione e satira
« Risposta #1 il: Sabato 6 Settembre 2008, 11:24:11 »
A mio parere è un attrazione per le altre religioni che per certi aspetti si discostano molto da quella cattolica, ed inoltre è anche l' influsso che ha in Italia ad esempio.
Io non sono credente, sono quello che si definisce Agnostico ma non per fuggire dalla religione come atto di ribellione, ma dopo aver affrontato un percorso.
Mi ha attratto come religione il Buddhismo e dico da italiano battezzato e genitori cristiani
che i concetti e influsso nel Paese sono leggermente diversi.
Il modo nel quale viene trattata la religione nelo nostro Paese è dettata anche dalla presenza del Vaticano e quindi ad ogni evento appare la Chiesa che viene vista come elemento mitigatorio.
O forse più semplicemente è la solita questione dei media che risaltano di più certi avvenimenti rispetto ad altri.
Vivi ogni attimo come fosse l' ultimo

Offline Marina Como

Re: religione e satira
« Risposta #2 il: Sabato 6 Settembre 2008, 11:55:21 »
 Concordo sul tuo discorso, sarebbe troppo facile dire che bisogna rispettare tutte le religioni ecc... Ad esempio per la poesia in oggetto, io non credo che l'offesa sia stata voluta. Io stessa che ho ricevuto un'impronta (non posso dire educazione) cattolica e ho frequentato molto la chiesa (in altri lontani tempi) non mi ero accorta che poteva essere considerata blasfema: siamo ignoranti in religione cattolica! (ma non sarà perchè ha una miriade di cose considerate sacre, un casino di comandamenti e peccati veniali, capitali, raccomandazioni... ecc.. -almeno forse tante quante ne occorrono per la varietà umana- e non vengono tutte pubblicizzate tanto quanto invece con le minacce fanno i musulmani se si osa pensare di dipingere il volto di Dio ad es.?)
Comunque credo che la chiesa (non la religione!) faccia parte della nostra cultura e sia una nostra presenza costante con tutte le sue contraddizioni, quindi è forse per quello che è più soggetta alla satira perchè fà parte del "nostro" vivere quotidiano, la vediamo giornalmente. Mi rimane però molto difficile nell'ignoranza sapere laddove finisce la chiesa ed inizia il culto.
Credo che l'autore della poesia in questione, dovrebbe esplicitarla a tutti affinchè ci si possa rendere conto di quello di cui stiamo parlando. Sai... se non ti ci sei riconosciuto... ricordo che c'entrava la birra!
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Stefano Toschi

Re: religione e satira
« Risposta #3 il: Sabato 6 Settembre 2008, 13:00:11 »
I problemi che poni sono più d’uno: il rapporto tra satira e religione, il perché certe notizie fanno “più notizia” di altre, le ragioni per le quali alcuni sono spinti a cercare in tradizioni esotiche un riscontro alla propria sensibilità spirituale, mentre, cercando, potrebbero trovarla anche nella tradizione cristiana.
Limitando la mia riflessione alla prima questione, quella posta dal titolo del topic, credo che la satira debba essere graffiante, irriverente, in una certa misura irrispettosa, altrimenti non sarebbe satira.
L’unico limite che la satira può concepire è quello del buon gusto, certo si tratta di un limite indefinito, che ognuno può porre a livelli diversi a seconda della propria sensibilità sull’oggetto della satira stessa.
Vale appena la pena di notare che la sensibilità che abbiamo, mediamente, in occidente nei confronti della religione e quindi della satira di tema religioso è in generale abissalmente lontana da quella che si ha nel resto del mondo. Questo diverso atteggiamento è certamente figlio dell’ “età dei lumi”, la quale è figlia, per quanto ciò possa apparire strano, della tradizione cristiana.
Personalmente non apprezzo i recenti cedimenti all’oscurantismo religioso di importazione che si sono manifestati in Italia ed in Europa, non solo nel campo della satira, ma più in generale della cultura.
Venendo alla poesia in questione (che suppongo sia “il caffè divino” di Nicola Melis) personalmente, pur essendo credente, non l’ho trovata offensiva nei confronti dei Sacramenti o del Ministero Ordinato, diciamo che per me resta entro il limite del buon gusto.
Se posso chiudere con una battuta, comunque, tra un buon Vinsanto toscano e una tazzina di caffè è una bella lotta!
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Benedetta Cavazza Miciamalvina

Re: religione e satira
« Risposta #4 il: Sabato 6 Settembre 2008, 16:43:06 »
Concordo la satira deve essere 'graffiante' ma resta che come ogni 'mezzo di comunicazione' debba essere irriverente ma non irrispettosa..ciòè non deve dare segni di cedimento ad ogni tipo di servilismo ma porsi viso a viso per capirsi con sagacia ,un pizzico di provocazione condita da stima.La poesia che è ha suscitato le perplessità è border line fra le categorie perchè a mio giudizio si envince che è scritta da un uomo di grande intelligenza,che sa uscire dagli schemi e parlare in modo orginale e forse proprio per questo quell'imprudenza degli ultimi versi non viene ,per così dire'ignorata come si potrebbe fare per altri testi.Si Marina i versi finali vanno a toccare non usi e costumi delle funzioni,non modi umani ma il centro stesso del messaggio salvifico cioè il sacramento dell'Eucarestia e credo normale che ha dei credenti 'affettivi' cioè a quella categoria che ama l'Ostia consacrata turbi un pochino.Quanto al fatto  dell'intolleranza e dell'attenzione dei media a certe sfumature mentre si ignorano elefanti mi sembra abbastanza vero ed accade spesso ed in molti campi da quello religioso ad altri sociali.Pace e bene perciò e  satirando satirando..costruiamo un mondo più bello( io ci credo ancoar che si può fare..davvero!!!)

Offline Zima

Re: religione e satira
« Risposta #5 il: Sabato 6 Settembre 2008, 18:13:01 »
in effetti un po' di intolleranza nei confronti della Chiesa c'è, probabilmente a causa dei comportamenti da essa assunti. ma, ecco, da quello che vedo e, soprattutto, che sento, questa intolleranza non va a toccare la religione, bensì l'istituzione, che è cosa diversa.

questo è il mio pensiero, da semi-credente non praticante, che rispetta sempre e comunque le convinzioni di tutti.

essendo in presenza di un sacerdote, mi permetto di deviare solo di un pochino l'argomento e di porre una domanda che mi sono sempre fatta:

come si dovrebbe porre un cattolico ni confronti delle altre religioni? cosa dice la Bibbia al riguardo?

mi spiego: se Dio è quello che noi crediamo uno e trino, che è sceso sulla terra nei panni di Gesù, e se vogliamo essere rispettosi delle altre religioni, chi è il loro Dio? esiste? o se lo sono inventati? è la stessa entità che si è manifestata in un altro modo? e chi crede in una qualunque delle altre religioni, è un peccatore per un cristiano? e chi non crede in nessuna religione?

insomma... forse è una domanda banale, da ignorante, ma mi sono sempre data una risposta personale, senza mai domandare ad una persona "competente".
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Michele Serri

Re: religione e satira
« Risposta #6 il: Sabato 6 Settembre 2008, 19:05:32 »
Secondo me la diversa reazione verso i fatti tibetani e quelli accaduti in India non ha niente a che vedere con delle discriminatorie di tipo religioso..penso che la differenza provenga solo da ragioni politiche, dentro il gioco di contrapposizione costante fra mondo occidentale-capitalista e mondo comunista o post-comunista...credo perciò che se i fatti accaduti in India fossero accaduti in Cina ci sarebbero state reazioni uguali o anche maggiori di quelle per il Tibet...per quel che riguarda l'Italia non capisco dove sia visibile questa maggiore intolleranza verso la chiesa cattolica rispetto ad altre religioni...per esempio è proprio di questi giorni che a Treviso c'è in atto un'azione tesa ad impedire alla comunità islamica di radunarsi ed usare una loro "moschea"..e fatti analoghi sono successi e succedono in molti altri luoghi...a me pare accada il contrario...se poi si considerano intolleranza le critiche rivolte alla chiesa cattolica per sue "vere o presunte" interferenze nella politica dello stato italiano mi pare un pò eccessivo, in questo caso mi pare un sacrosanto diritto di critica..la chiesa non critica continuamente certe scelte laiche, per quale ragione non può accadere anche il contrario?

Offline Benedetta Cavazza Miciamalvina

Re: religione e satira
« Risposta #7 il: Sabato 6 Settembre 2008, 20:19:54 »
1) rispondo aMIcheli serri..si concordo che a volte alcuni fatti sono flitrati da 'tendenze politiche' che danno loro maggio o minor rilievo mentre nei cuori delle persone la morte di chiunque in qaunto essere umano è sempre tragica e dolorosa.Quanto però al fatto della moschea ..ecco è appunto quello che diceva Angelosilv..e che conferma l'uso improprio del'informazione..non perchè il fatto non sia vero ma perchè è strumentalizzato..ti posso assicurare Michele,poichè ho vissuto in algeria che per noi cristiani in un paese mussulmano era dovere rispettare gli usi ,i costumi e la religione dello 'stato' che in quaesto caso prima che politico era (ed è ) religioso.Personalmente essendo 'ospite' ritenevo che fosse giusto per me vivere la mia fede con discrezione.Ma nel nostro paese i mussulmani non sono ospiti ma,per fortuna,cittadini come noi.Dunque hanno pieno diritto di avere le loro moschee ed i loro momenti..e allora dirai tu? Ecco il punto è che per esperienza diretta la stampa sfrutta intolleranze spesso affatto religiose( chi non vuole la moschea è perchè arde di fede cristiana ? non credo perchè Cristo era tollerantissimo e poi mi spiegherò meglio con Zima) per manipolare la verità..dicevo esperienza diretta..perchè a me è capitato di vedere impedite preghiere cattoliche e preghiere della chiesa evangelica con la stessa cieca ignoranza che rifiuta i mussulmani

Offline Benedetta Cavazza Miciamalvina

Re: religione e satira
« Risposta #8 il: Sabato 6 Settembre 2008, 20:29:08 »
e credo che sia perchè chi ha fede,qualunque fede e vi aderisce spesso mette in crisi chi non vuole mettere in discussione se stesso..anche dove la 'fede' fosse semplicemente in valori laici.cHi 'crede' in buona fede..in qualunque cosa creda offre libertà ed ospitalità pronto a capire e crescere.
2) e così..anche se per una risposta più teologica aspettiamo con ansia angelosilv..fremo di dire una cosa a Zima che so per certo non 'errata'..Dio parla al cuore di ogni uomo..a volte può essere solo un bisbiglio a volte s'ode la pienezza del nome:Gesù..ma chiunque creda e per sua fede ami è nella verità che lo libera..chi è per la Carità( che è voce di DIO)  realizza la Carità e l'albero buono si riconosce dai frutti..se una persona ama il 'suo ' Dio e per quell'amore ama il prossimo è nell'unione perfetta con il creato e col Creatore..nel vangelo c'è una strada diretta,c'è una rivelazione..forse altre strade sono più 'tortuose' ma quello che conta è la meta..realizzare una vita d'amore,non da romanzo ..quello vero,profondo,unico,personale ed universale..ora aspetto angelosilv e la sua esperienza..ps una delle mie più belle sperienze è stato pregare con gli hare Krisna..e alcune cose della Chiesa evangelica( la loro affezione alla Parola9 mi affascinano ma per me la fede cattolica

Offline Benedetta Cavazza Miciamalvina

Re: religione e satira
« Risposta #9 il: Sabato 6 Settembre 2008, 20:32:07 »
è irrinunciabile perchè..perchè c'è Maria...mi si scioglie il cuore sentondomi amata da una donna,vera,carne,sangue,cuore come ognuno di noi..eppure così divinamente manifestazione del Signore..guardi Maria e trovi la dolcezza del Cristo.scusate.. :'( :'(

Offline Benedetta Cavazza Miciamalvina

Re: religione e satira
« Risposta #10 il: Sabato 6 Settembre 2008, 20:36:53 »
ps..ho dimenticato un riferimento alle ingerenze della Chiesa ..quando parla non parla con pretese ai cittadini ma parla ai fedeli..poi ognuno è libero di ascoltare o meno..non confondiamo persone intolleranti ( anche alcuni sacerdoti) con l'intenzione principe..e cioè di dare un orientamento che poi nel casi singoli viene adattato con attenzione alle coscienze..

Offline Angelosilv

Re: religione e satira
« Risposta #11 il: Sabato 6 Settembre 2008, 21:12:21 »
Concordo con chi ha detto che dietro a motivazioni religiose vi siano divisioni politiche ed anche interessi economici. La satira deve essere graffiante, ed il limite è il buon gusto. Il limite di accettabilità, però ritengo che per la chiesa cattolica sia più alto rispetto che per altri. esempi ne potrei fare molti, anche per  esempio nel periodo delle famose vignette satiriche che prendevano di mira Maometto ed i mussulmani, era di moda proporre parodie contro il Papa che non solo erano particolarmente volgari e blasfeme ma credo che superassero qualsiasi  limite. Per esempio, la troppa volgarità della Littizzetto per me è contenuta nei limiti della satira. La rivelazione di un dio uno e trino è stata progressiva, passando per i patriarchi, alla formazione del popolo d'Israele e compiendosi in Cristo. Per noi che abbiano tale completezza abbiamo una duplice responsabilità da attuare senza venir meno alla verità in Cristo, ma in tutta umiltà. Da un lato riconoscere ogni "seme", anche piccolo di verità contenuta in altre religioni e confessioni che ancora non ancora conosciuto Cristo. Dall'altra riconoscere tutti gli uomini di "buona volontà" che cercano Dio e con i quali condividere soprattutto la ricerca di una giustizia e pace vera, senza mai dimenticare - però - che in Cristo troviamo la vera giustizia e pace.  La rivelazione non è un privilegio per pochi ma un dono prezioso da condividere.

Offline Benedetta Cavazza Miciamalvina

Re: religione e satira
« Risposta #12 il: Sabato 6 Settembre 2008, 21:37:58 »
 angelos ilv..tutto qui??? :o ;D ;)

mi deludiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii >:( ::)

Offline Angelosilv

Re: religione e satira
« Risposta #13 il: Sabato 6 Settembre 2008, 22:15:06 »
Chiedo scusa, non sono esperto nel forum. Cercherò di essere più chiaro. Prima di tutto sono contento della discussione suscitata. Rispondo con più cura a Zima. Gesù ci ha insegnato che la "sua" salvezza è per tutti. Anche chi ha altre esperienze religiose (ebrei, mussulmani, buddisti etc)se le vive con onestà e sincerità, amando e rispettando può essere salvato da Cristo. Io credo che noi siamo privilegiati perché abbiamo una via più diretta; oltretutto leggendo il Vangelo abbiamo l'esempio di cosa vuol dire sapere amare, la Chiesa ci fornisce altri validi strumenti. Ma la chiesa cristiana non ha la prerogativa perché Dio cerca tutti gli uomini di buona volontà. Perciò non dovremmo scandalizzarci se Dio permette altre forme di religione, anche se non complete nella verità. Altrimenti, per esempio, non  spiegherebbero i miracoli che Dio concede anche in altri ambiti religiosi (induismo e mussulmani per esempio). Dio non ha bisogno della sua chiesa e della rivelazione, ma essi sono doni per noie per vincere le nostre debolezze. Grazie a tutti.

Offline Michele Serri

Re: religione e satira
« Risposta #14 il: Sabato 6 Settembre 2008, 22:43:12 »
Prendo atto dell'esperienza diretta, che io non ho, di aver vissuto in certi luoghi, solo che credo sia fuorviante, quando si analizzano dei problemi, procedere attraverso dei confronti..ammettendo che in certi luoghi "vada peggio" questo non dovrebbe limitare per me il diritto di critica, per come vanno nel luogo di riferimento...se vogliamo attenerci un pò alla storia più lontana l'intolleranza del cristianesimo verso altre fedi ha toccato i vertici più alti in questo ambito..basti ricordare il massacro di ebrei e mori in Spagna (e solo per fare un esempio, uno fra i tanti possibili)..la volontà conversionista poi mi pare quasi esclusiva del cristianesimo, ma potrei anche sbagliarmi...saranno anche fatti remoti nel tempo ma a me sembrano inconcepibili in qualsiasi tempo ed ancor più inconcepibile per una religione e che si fonda su un messaggio di fratellanza universale...non è che abbia delle simpatie filo islamiche, per niente, solo che penso che intorno a tutti questi problemi esista tanta retorica ed ipocrisia dove si tende sempre a seguire una scia buonista negando delle intolleranze invece profonde ed allora si cercano sempre le ragioni più contorte e spesso assurde per giustificarle...