Autore Topic: E udii il mio nome al vespro - Stefano Lovecchio  (Letto 2585 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Aeropago

  • Visitatore
E udii il mio nome al vespro - Stefano Lovecchio
« il: Sabato 30 Agosto 2008, 19:53:31 »
Ciao,

probabilmente qualcuno mi conosce già , in ogni caso mi permetto di proporre alla vostra attenzione un mio scritto che non ha avuto alcun commento ne messaggio. La cosa mi fa pensare che probabilmente non abbia suscitato alcun interesse e mi sta bene così; ma  al contempo, sono curioso di capire come mai. Mi aiutate ? La offro dunque " in pasto " alla vostra sensibilità e intelligenza.
Sempre se ne avete voglia naturalmente.

E udii il mio nome al vespro

Si fa vela
questo profumo
di esistenza
e non c’è ancora vento
che colmi le assenze.

A riva del dubbio
c’è un maneggio di ombre
ennesime
e galoppano sabbie
e respirano incensi
di storia.

Orme flebili di respiri
tracciano profili
di poesie
inespresse
e la marea corteggia
la mia unica lacrima
senza paura:

è un rivolo
sulla cenere
donde fioriranno
agresti eternità!
« Ultima modifica: Domenica 31 Agosto 2008, 09:05:00 da Luigi Webmaster »

mp47pasquino

  • Visitatore
Re: Proposta commento
« Risposta #1 il: Sabato 30 Agosto 2008, 23:20:47 »
Io sono nuovo del sito e non ti conosco a prescindere la conoscenza o meno dell'autore, o un 'opera  piace o non interessa difficilmente non piace. Quello che tu lamenti posso capirlo.
Per quanto mi riguarda non mi faccio meraviglia navigo da anni in rete con le mie poesie e ti posso garantire che c'è gente che vive per esse, cioè specifico non ci vive perché vende opere di poesia, ma perché e chissà quale Musa spinge quest'anime in pena a pubblicare e a riscuotere ad oltranza commenti, ecco abbiamo toccato un tasto dolente, tu ti meravigli di non aver ricevuto commenti spero che almeno ti abbiano letto così come io ti ho letto in questo post sul forum.
Posso solo darti un consiglio, non appiattirti sul commento se hai certezza di valere prima o poi ti farai strada e se ci tieni così tantoalcuni usano commentare tutti e di tutto prima o poi i risultati arrivano.
Ricordati che se vali la strada la trovi lo stesso solo che è la più lunga.
Pensa che per evitare i voti di scambio o i commenti ho allentato la mia presenza in altri siti dove ero troppo conosciuto, avere consensi falsati non mi va.
Ciao e buone cose. 

Aeropago

  • Visitatore
Re: Proposta commento
« Risposta #2 il: Domenica 31 Agosto 2008, 09:00:58 »
Anzitutto grazie per la risposta caro Pasquino ( scusami se ti accorcio il nick ),

ma credo che evidentemente mi sono espresso male. Il mio non era un lamento ma una semplice considerzione del fatto che questa mia poesia probabilmente non abbia suscitato alcunchè. Ne ho preso atto però al contempo, siccome credo che ci siano persone in grado di fare una disamina critica anche dal punto di vista prettamente tecnico, non mi dispiacerebbe avere una riflessione anche serrata e senza fronzoli inutili. A me piace scrivere, ma piace molto più l'onestà intellettuale al punto che per certi versi, preferisco una critica anche negativa, ma leale e sincera ad un commento banale o suscitato da simpatia.
A me piace anche crescere culturalmente e cfredo fermamente che se ho qualcosa da imparare da chiunque ami il dialogo e la crescita reciproca, ben venga. Tutto qui. Per quanto riguarda i commenti alle poesie , non temere, personalmente sono veramente parco ed essenziale nè mi interessano i commenti banali o superficiali, proprio per questo ho proposto una poesia che non è stata apprezzata. Se avessi altri intenti al di là della semplice convinzione di un confronto leale potenzialmente positivo e costruttivo, avrei èproposto una poesia che abbia già ricevuto alcuni commenti .
Proprio per questo ti ringrazio davvero di cuore per la tua schiettezza pur magari avendo travisato il mio intento, come apprezzo il tuo atteggiamento nei confronti dei commenti.
Grazie ancora, Stefano.

Offline Gabriella Cantoni

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 7
  • Sesso: Femmina
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re: E udii il mio nome al vespro - Stefano Lovecchio
« Risposta #3 il: Domenica 31 Agosto 2008, 16:14:20 »

 Credo, quasi da esserne sicura, che una poesia così  corposa, troppo bella per non essere considerata e troppo " difficile" per essere commentata senza mettersi in crisi, si cerchi di glissarla... Io vorrei averla scritta e ti invidio con amore . :-[

mp47pasquino

  • Visitatore
Re: E udii il mio nome al vespro - Stefano Lovecchio
« Risposta #4 il: Domenica 31 Agosto 2008, 16:29:26 »
Penso che aggiustando il tiro riuscirai ad avere riscontri basta di non correre troppo, ho capito qual'è stato il motivo che ti ha spinto ad aprire questo forum per parlarne, pensa che ognuno di noi arrivando qui si sia sentito un po'ignorato e magari abbia fatto una riflessione a volte anche stizza. Fa' parte dell'iniziazione sotto il militare si chiama naja dove solo i nonni possono svettare, ma ti assicuro che quì non è proprio così anche se a volte succedono cose che te lo fanno pensare.
Un acerta risposta te l'ha data Gabriella, forse è proprio così, anche a me hanno dato del difficile e antico in parte ermetico, ma qui in questo sito non ho mai postato cose ermetiche.
Buona permanenza. 

rafael

  • Visitatore
Re: E udii il mio nome al vespro - Stefano Lovecchio
« Risposta #5 il: Lunedì 1 Settembre 2008, 22:14:15 »
Non mi è piaciuto il donde finale...Per il resto è una bella poesia solo che non è banale nè facile e come saprai nel Ventunesimo secolo sono le banalità ad avere successo in ogni ambito.Comunque fregatene se hai commenti o no..Per come la penso io il sito è solo un gioco..Se cerchi un trampolino di lancio contatta un editore..Uno vero..Lo so, lo vedo anch'io che ci sono poesie con decine di commenti e di osanna che poi se vai a leggere non sanno di niente.Questo anche perchè il sito censura i tentativi più arditi o le cose originali..Perciò lascia perdere i commenti e continua per la tua strada che scrivi bene e conosci la "poesia" intesa come arte e non come sfogo da diario o da lettino dello psicologo.Vai avanti così.

Aeropago

  • Visitatore
Re: E udii il mio nome al vespro - Stefano Lovecchio
« Risposta #6 il: Lunedì 1 Settembre 2008, 22:25:24 »
No, non cerco un trampolino di lancio. Tanto è vero che scrivo da 30 anni e non ho mai partecipato nemmeno a un concorso di poesia. Direi che sono persino quasi geloso di ciò che scrivo ed in pochi sanno di questo mio hobby ; perchè per me è un hobby, una sana passione. Mi spiace che Pasquino sia tenacemente convinto che io desideri ardentemente dei commenti; ho deciso di postare questa poesia, come ho già provato a spiegare, per avere una disamina tecnica oltre che ( eventualmente ) emozionale!
Ed è solo perchè incoraggiato da vari amici che mi sono deciso di publicare i miei scritti su questo sito; ma è anche un modo per esporre alla capacità critica e alla sensibilità di altri che come me scrivono, le mie emozioni e/o le mie in-capacità letterarie . Nè tantomeno, caro Pasquino, sono stizzito , anzi questa cosa, se pur posso comprenderla nel tuo modo di aver interpretato le mie intenzioni, mi ha fatto davvero sorridere al punto che ti inviterei volentieri a cena per discutere un pò di poesia e magari diventare amici. Grazie comunque e sempre della vostra genuina sc hiettezza! Stefano.

LIBRE MOI

  • Visitatore
Re: E udii il mio nome al vespro - Stefano Lovecchio
« Risposta #7 il: Mercoledì 3 Settembre 2008, 15:32:42 »
Ho letto la tua poesia Stefano... e ... devo dire è molto bella ma non per farti i complimenti ma perchè è così...
Non è stata commentata e pensia sia dovuto al fatto che non ha riscontrato interesse... non credo sia per quello ma purtroppo a volte può capitare che ciò che noi postiamo, con grande entusiasmo o emozione non trovi in altri riscontro o ancor più passi inosservato forse perchè chi legge a volte ha fretta e non si sofferma dovutamente oppure perchè a volte non riusciamo a esprimere  tutto quello che vorremo. A me capita di sentire il desiderio di commentare una poesia e di non trovare le parole adeguate per farlo e quindi mi ritrovo li a leggerla e a rileggerla magari a distanza di ore e a non commntarla mai pur avendolo fatto a modo mio chissà quante volte... Alla fine scriviamo per esprimere le nostre sensazioni o emozioni e speriamo di trovare un riscontro ed è inutile dire che a noi non interessano i commenti... sono quelli che ci rendono partecipi l'uno dello scrivere dell'altro e quando questo accade siamo contenti. Anche una piccola parola può sfiorare il nostro animo se detta con sincerità. A presto rileggerti e anche a presto riscrivere con te se lo vorrai... Un sorriso e un raggio di sole...§*_*§[/
color]

mp47pasquino

  • Visitatore
Re: E udii il mio nome al vespro - Stefano Lovecchio
« Risposta #8 il: Mercoledì 3 Settembre 2008, 20:09:04 »
Ciao,

probabilmente qualcuno mi conosce già , in ogni caso mi permetto di proporre alla vostra attenzione un mio scritto che non ha avuto alcun commento ne messaggio. La cosa mi fa pensare che probabilmente non abbia suscitato alcun interesse e mi sta bene così; ma  al contempo, sono curioso di capire come mai. Mi aiutate ? La offro dunque " in pasto " alla vostra sensibilità e intelligenza.
Sempre se ne avete voglia naturalmente.

Rispondo a Stefano, se ho detto quelle frasi che tu hai sottolineato, non l'ho sparate li tanto per, ma tenedo conto di quante e quali perplessità ti venivano non avendo trovato riscontri o commenti, se permetti non crdo che tu abbia soltanto esposto un pensiero neutro, io non voglio essere polemico, ma le mie parole sono state suscitate da ciò che ho letto.
Ti ho anticipato che anche io sono nuovo del sito e che a volte occorre fare gavetta, ma sembra che tu abbia capito non so quali altri significati delle mie parole, non so quanti anni tu hai ma i miei li conosco, sono abbastanza aperto, pensa non mi sono neanche sognato di dire che scrivo da una vita che se metti la mia sigla su google troverai non so su quanti sito sono iscritto e conosciuto a quante cose ho partecipato ed ho acquisito la stima e il rispetto in sordina.
Ciò che ti risponde Libre Moi è anche in parte ciò che è capitato a me, ho letto dal momento che hai pubblicato la tua poesia non posso dire che è brutta anzi ci sarà molta della tua personalità nello scriverla ma questo lo fa' la maggioranza di quelli che scrivono quì e in giro, poi se stiamo scambiandoci queste righe è qui la dimostrazione che io e chi ti ha risposto siamo attenti abbastanza e ci guardiamo intorno. ----> segue

mp47pasquino

  • Visitatore
Re: E udii il mio nome al vespro - Stefano Lovecchio
« Risposta #9 il: Mercoledì 3 Settembre 2008, 20:10:07 »
---->segueito

Ti sei chiesto Stefano se tutti ci dovessimo interessare a tutti quante ore ci vorrebbero a disposizione, pensa che ho la fobia dello sbaglio perché per la fretta scrivo a getto ho poca dimestichezza con la tastiera (digito quasi sempre con un o o due dita) pensa a quanti si possono sentire non in grado di rispondere e magari leggono soltanto.
Questa vuole essere solo una espletazione di come minimamente la penso, siccome mi hai nominato e confuso con pensieri non proprio papali papali specialmente nelle intenzioni per come li ho esposti io.

Per quanto riguarda l'invito a cena o a pranzo per parlare di poesia per quanto riguarda il pranzo o cena perché no se dovesse capitare non mi tiro indietro, ma parlare di poesia non posso io sono uno che scrive a getto con poca cultura la mia autodidattica è molto limitativa si basa di conoscenze che io ho deciso di approfondire non sono mai stato una che impara tutto e tiene a memoria qualcosa, sono molto sbadato e la poca intelligenza l'ho dedicata alle piccole cose che occorono per una vita decente e popolare.
Oggi ho scritto abbastanza stai sicuro che ti leggerò e quando sarà il caso che ci troviamo in filing mentale con quanto scritto non mi esonero dal fartelo sapere, questa mia ha il solo scopo di chiarificazione e di dichiarazione di scuse se ho travisato quanto letto esprimendomi fuori luogo o interpretando cose non dette  o mal capite.
Ciao Stefano         


Offline Zima

Re: E udii il mio nome al vespro - Stefano Lovecchio
« Risposta #10 il: Mercoledì 3 Settembre 2008, 22:08:27 »

E udii il mio nome al vespro

Si fa vela
questo profumo
di esistenza
e non c’è ancora vento
che colmi le assenze.

A riva del dubbio
c’è un maneggio di ombre
ennesime
e galoppano sabbie
e respirano incensi
di storia.

Orme flebili di respiri
tracciano profili
di poesie
inespresse
e la marea corteggia
la mia unica lacrima
senza paura:

è un rivolo
sulla cenere
donde fioriranno
agresti eternità!



torno ora dalle mie vacanze, perciò... ora leggo questo testo, che trovo particolarmente bello.
non volendo affrontare per l'ennesima volta il discorso commenti non commenti, io ti commento che mi commenti, arriverò subito al sodo, spiegandoti, caro stefano, cosa ne penso della tua poesia.

come ho già detto la poesia è apprezzabile: ha una sua potenza espressiva, utilizza immagini non scontate, non usurate, ha un linguaggio poetico, non c'è prosa in essa. è malinconica, e io credo che le poesie, le più belle, le più vere, siano sempre malinconiche, che non vuol dire tristi, ma semplicemente pervase di una dolce, bella, attraente malinconia, che fa di ognuno di noi un poeta.
la prima strofa è quella che mi piace di più.
ognuno di noi sente sempre delle assenze intorno a sè, ma anche delle presenze... la stessa natura, con la sua bellezza, il mare, il cielo, i profumi del mondo, costituiscono la nostra percezione del divino, del sacro... il miracolo dell'esistenza.

tecnicamente non si rintraccia una metrica di base, nè uno schema particolare per la rima, ma diverse assonanze tra le parole le donano una certa musicalità che la rende abbastanza fluida.

se dovessi darti un consiglio, ti direi di eliminare il termine "ennesime" poichè è troppo tecnico e stona in un contesto così etereo e quasi fiabesco.
poi, nel verso "a riva del dubbio", sostituirei la A con qualcosa del tipo
"in riva al dubbio", o "sulla riva del dubbio" perchè trovo che quella A spezzi il ritmo, ma ovviamente è un mio modo di vedere, chiunque potrebbe dissentire.
infine cambierei l'ultima strofa. come qualcuno ha detto quel "donde" è proprio brutto, anche "agresti eternità" non mi piace, ma non saprei spiegartene il perchè.

spero di averti saputo aiutare. per il resto, non contare i commenti... guarda solo se chi te li fa ci mette un po' di testa e un po' di cuore.
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Aeropago

  • Visitatore
Re: E udii il mio nome al vespro - Stefano Lovecchio
« Risposta #11 il: Mercoledì 3 Settembre 2008, 23:24:43 »
Per quanto noi esseri umani facciamo di tutto per dimostrare il contrario, noi esseri umani siamo nati per il dialogo con il sacro di ognuno di noi ! La poesia è una forma di dialogo speciale .  Ho voluto iniziare così per darmi lo spunto per ingraziarvi di cuore ! Infatti, che cosa è tutto ciò se non dialogo tra differenti sensazioni, sensibilità, capacità espressive? Premesso questo, ringrazio in particolare Pasquino per la sua onestà intellettuale limpida pur di fronte alle mie obiezioni. Ringrazio Libre Moi per la sua sensibile attenzione ! Ringrazio Zima per la sua analisi della poesia , specie dal punto di vista tecnico, il cui aspetto desideravo approfondire molto più del commento in se per se ! Della sua analisi concordo , dopo attenta riflessione, che quel "donde " è forse ridondante e credo lo muterò in "onde". A proposito invece del termine " ennesime " , per quanto posso condividere la tesi di Zima, lo lascerò così perchè questo termine a me piace molto perchè , non sempre ma spesso, da una idea di infinito ! " Agresti eternità " è invece un termine volutamente ricercato di fianco alla "eternità " per dare l'idea di un eterno non interessato ai nostri spesso inutili affanni, ma interessato invece alla nostra umanità più genuina! Grazie!

Offline Amara

Re: E udii il mio nome al vespro - Stefano Lovecchio
« Risposta #12 il: Sabato 6 Settembre 2008, 17:57:59 »
ciao..
la mia è l'opinione.. di un'incompetente.. è solo... sensazione..
mi piace molto.. e la sento anche molto vicina...
l'<agresti> non suona benissimo nemmeno a me.. ma.. essendo tua la poesia...

ho comunque constatato.. che spesso accade che i versi che noi più sentiamo... non necessariamente sono sentiti dagli altri.... e.. viceversa..

io ho sempre scritto solo per me.. e questa nuova esperienza.. mi piace molto..
un commento fa sempre tanto piacere... ma l'assenza di esso.. non reca disappunto....

io.. non l'avevo semplicemente vista....

ciao..
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline Benito Ciarlo

  • Autore
  • *
  • Post: 167
  • Sesso: Maschio
  • La pigrizia è un una scimmia che si spidocchia sul
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re: E udii il mio nome al vespro - Stefano Lovecchio
« Risposta #13 il: Sabato 13 Settembre 2008, 16:45:44 »
Ce n'è mai tante, di poesie, su questo sito che qualcuna può sfuggire. Sono nuovo qui e mi rendo conto quanto sia difficile leggerle tutte.

Ho letto gli altri commenti al tuo post.

Voglio solo dirti che - per quanto desueto - trovo funzionale il "donde" dell'ultimo verso: "dalla quale" ne avrebbe alterato inevitabilmente il ritmo. La nostra lingua è così ricca che merita che tutte le parole, belle o brutte che siano, possano essere adoperate al momento opportuno e non finiscano nel dimenticatoio.

Anche " agresti eternità" che appare arcaico, a me piace da matti (proprio per il contesto nel quale quelle parole sono state utilizzate).

Concordo invece con Zima a proposito dell'uso della parola "ennesima" in questo contesto.

Un cordiale saluto
Ben
mi ha sempre stupito quali giri assurdi debbano fare i fiumi per passare sotto tutti i ponti (Beppe Grillo)