Quasi tutti siete stati concordi nel leggere nel testo una provocazione. Sicuramente sì, ma forse anche una caricatura malriuscita di certi stereotipi che molti di noi credono necessari nella composizione di una poesia.
Ha ragione Paolo Ursaia, è stato un divertissement con molto divert e poca ment (a proposito non so se ringraziarti per le cose dette e non dette, io preferisco leggerle come un complimento e dunque ricevine i ringraziamenti).
A Stella erratica dico che sull’enjambent c’è una marea di roba su internet, il perché vi si faccia ricorso credo sia un motivo di ritmo, il legare il verso a quello successivo in maniera inavvertibile; il perché vi si faccia ricorso spesso, bisognerebbe chiederlo a coloro che ne fanno un uso disinvolto, a me non piace molto, non lo so usare e se mi capita lo faccio con discrezione.
L’utilizzo in questo testo è stato casuale. Appropriato il tuo intervento in merito complimenti.
Trovo interessante anche l’intervento di Pasquino ed i successivi scambi di vedute con Stellaerratica nei quali ho trovato degli spunti di riflessione interessanti.
Molto pittoresco e nello stesso tempo romantico il quadretto proposto da Carla Natali.
Un grazie di cuore a Thomas (anche se non sono proprio certo che la sua non fosse una presa per i fondelli) io ce la metto tutta per restare un gianburrasca, a dispetto dei miei 74 anni.
Ho pensato che magari farò un seguito, per soddisfare la curiosità di Salvi Giorgio.
E veniamo a Francesca Coppola; per chi non lo sapesse si è diplomata ultimamente da violinista al conservatorio di Addis Abeba.
Hai ragione, ora che me lo hai fatto notare ci sono una marea di ripetizioni, se me ne fossi accorto prima, anche se le finalità del testo non erano da concorso, le avrei certamente eliminate.
Sei troppo attenta per i miei gusti, mi sa che devo cominciare a stroncare qualche tuo testo, almeno così qualcuno non penserà che siamo d’accordo.
Grazie...