Buongiorno Marcos,
a parte le congetture iniziali che in altri momenti mi avrebbero invitato a nozze, data la loro contraddizione in termini, cercherò di rispondere in modo da lasciare il minimo spazio alla polemica.
Innanzitutto il fatto di rispondere ad un post con una critica non lo trovo affatto sterile, certo sarà contrario alla mentalità di chi è abituato a credere che i suoi testi debbano ricevere complimenti ed apprezzamenti, ma questo è il solito annoso problema di chi vorrebbe ricevere solo lodi e risponde in maniera piccata se qualcuno, invece, la pensa diversamente.
Ma a parte anche queste stupide considerazioni (le mie), la cosa che mi lascia completamente basito sono le affermazioni che leggo nel tuo post (e che riporto in grassetto):
“che ci sia un'unica e sola interpretazione di una poesia ed è quella dell'autore”.
Questa è una eresia!
L’autore non può “interpretare” la sua poesia, può solo spiegarla. Ma se è vero che l’unico ad avere l’autorizzazione ad “interpretare” è l’autore, allora perché ci si dovrebbe prendere la briga di leggere le poesie di altri se già a priori si è consapevoli che la nostra interpretazione non coinciderà con quella dell’autore e dunque sarà in partenza una “congettura che lascia il tempo che trova a meno che non coincida con l'interpretazione dell'autore”?
“L'unico privilegio che al lettore è concesso è quello di provare emozioni”.
Meno male, grazie della concessione! Ma non credi che per provare delle emozioni si debba innanzitutto trovare la poesia nel proprio vissuto, non si provano emozioni se non si vive la poesia e non la si vive se non adattandola alle proprie esperienze di vita e questo equivale ad interpretare la poesia, equivale a darle un nostro senso, che sarà con molta probabilità diverso da quello dell’autore.
“Se, ora che l'interpretazione è stata svelata, la poesia non suscita più emozioni, è soltanto perché il racconto ivi contenuto non sfiora l'esperienza di vita del lettore, lasciandolo indifferente. O forse perché egli ha bisogno di sentire in qualche modo propria la poesia”.
Perfettamente d’accordo, è proprio questo il significato di poesia. Perché dovrei lasciarmi coinvolgere da un banale tramonto sul lago se non potessi far riferimento alla mia esperienza di vita, come potrebbe toccarmi emozionalmente se non avessi prima vissuto una esperienza analoga?
(continua)