Autore Topic: I poeti che scrivono in rete, sono persone frivole?  (Letto 19408 volte)

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Offline Phersu

I poeti che scrivono in rete, sono persone frivole?
« il: Sabato 2 Agosto 2008, 21:58:07 »
Cosa pensate del diritto che ogni persona ha di morire?
Rivolgo la domanda soprattutto ai medici che scrivono qui, cosa ne pensate?
Vi chiedo scusa per il titolo del post, ma in base alla qualità ed alla quantità degli interventi su questo argomento che è serissimo, avrò una risposta.

Offline Marina Como

Re: I poeti che scrivono in rete, sono persone frivole?
« Risposta #1 il: Domenica 3 Agosto 2008, 01:36:14 »
sono persone. E soprattutto quelli che scriveranno qui, non sono rappresentativi dei poeti che scrivono in rete. Credo che un poeta per definizione non si possa considerare frivolo!
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Phersu

Re: I poeti che scrivono in rete, sono persone frivole?
« Risposta #2 il: Domenica 3 Agosto 2008, 08:51:06 »
sono persone. E soprattutto quelli che scriveranno qui, non sono rappresentativi dei poeti che scrivono in rete. Credo che un poeta per definizione non si possa considerare frivolo!
In parte non concordo con ciò che scrivi, ma hai il mio rispetto per la tua opinione.
Buona domenica.

Offline Zima

Re: I poeti che scrivono in rete, sono persone frivole?
« Risposta #3 il: Domenica 3 Agosto 2008, 12:20:13 »
bhe, devo dire prima di tutto che non è rispondendo ad un topic o non facendolo che si deduce la frivolezza o meno di una persona.


passando alla domanda nel topic, l'uomo ha diritto di vivere, prima di tutto, di farlo in libertà (dove libertà sta nella non limitazione della libertà dell'altro...blablabla...cose dette e ridette, ma così vere!) di scegliersi le proprie strade, sperando che non facciano male a nessuno, ma soprattutto di farlo con dignità!
un uomo ha anche diritto di morire, ma farlo vuol dire uccidere la vita, che è il suo diritto primario.

se nel tuo topic ti riferisci all'eutanasia (e così mi pare, dato che hai espressamente richiesto il parere dei medici) ti dico che ci sono persone alle quali di vivo non resta che l'umiliazione e il dolore, non più un corpo da poter gestire, non più una vita libera da poter vivere.
per quste persone, di caso in caso, la morte è un sacrosanto diritto!...secondo me!
ma non sono un medico, e onestamente non so se riuscirei ad aiutare una persona che vuole rivendicare il diritto di morire.
credo però che chi lo fa, non è una persona senza coscienza, ma una persona coraggiosa. io forse non saprei esserlo.

"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Nicomar

Re: I poeti che scrivono in rete, sono persone frivole?
« Risposta #4 il: Domenica 3 Agosto 2008, 13:53:12 »
non capisco il nesso fra la serietà dei poeti e il tuo quesito.
voglio dire, con tutto il dovuto rispetto e la stima che nutro nei tuoi confronti,
essere poeti non significa “impegno sociale” o avere comunque e a tutti costi
opinioni, serie, su qualunque problematica, per dirla in una parola, essere tuttologi.
Lo dice una persona che per l’impegno sociale si è creata talmente tanti nemici che ad un certo punto non avevo più interlocutori. Chiuse tutte le strade, con le relative ripercussioni a livello lavorativo ecc. ecc. Ma non per questo mi sono fermato, anzi ho sempre continuato a battermi ( nel mio piccolo) affinché tutti, anche questi nemici, avessero sempre la possibilità di “contrastare” le mie idee.
Detto questo se mi permetti, per arricchire il post, aggiungerei al tuo un altro quesito
oltre a quello di morire, ogni persona ha diritto a vivere? ( non mi fraintendete, non parlo di aborto, quella è un’altra storia), mi riferisco ai diritti civili quotidianamente calpestati ovunque. L’80 % della popolazione mondiale ogni giorno si vede cancellato questo diritto. Aggiungo, non illudiamoci, anche noi siamo dentro quella percentuale.
 Per quanto riguarda la tua domanda, anch’io mi sono sempre chiesto se la morte è un diritto e se ha qualità,
nel senso, noi abbiamo la possibilità di scegliere il modo il luogo il tempo di dire basta?
Chi lo decide?
 La natura? I guerrafondai? L’ ipercapitalismo ? le dittature? il vicino di casa? (e per rispetto ai credenti) dio?
Davanti a questi interrogativi, guardandoci bene intorno, notando cosa succede quotidianamente,
lo dico con molta franchezza,
l’argomento eutanasia, asserire che la vita è sacra, diventa veramente aleatorio.
Nel momento in cui scompariranno, perlomeno, alcuni punti citati (i guerrafondai, l’ ipercapitalismo, le dittature) forse si potrà discutere serenamente e senza ipocrisie questo argomento. Al momento per me è davvero difficile...

Offline Phersu

Re: I poeti che scrivono in rete, sono persone frivole?
« Risposta #5 il: Domenica 3 Agosto 2008, 14:13:20 »
bhe, devo dire prima di tutto che non è rispondendo ad un topic o non facendolo che si deduce la frivolezza o meno di una persona.


passando alla domanda nel topic, l'uomo ha diritto di vivere, prima di tutto, di farlo in libertà (dove libertà sta nella non limitazione della libertà dell'altro...blablabla...cose dette e ridette, ma così vere!) di scegliersi le proprie strade, sperando che non facciano male a nessuno, ma soprattutto di farlo con dignità!
un uomo ha anche diritto di morire, ma farlo vuol dire uccidere la vita, che è il suo diritto primario.

se nel tuo topic ti riferisci all'eutanasia (e così mi pare, dato che hai espressamente richiesto il parere dei medici) ti dico che ci sono persone alle quali di vivo non resta che l'umiliazione e il dolore, non più un corpo da poter gestire, non più una vita libera da poter vivere.
per quste persone, di caso in caso, la morte è un sacrosanto diritto!...secondo me!
ma non sono un medico, e onestamente non so se riuscirei ad aiutare una persona che vuole rivendicare il diritto di morire.
credo però che chi lo fa, non è una persona senza coscienza, ma una persona coraggiosa. io forse non saprei esserlo.


Concordo perfettamente con la seconda parte del tuo intervento, la penso anche io così.
Per ciò che riguarda la frivolezza, tengo a precisare che non si tratta di stabilire quella della persona singola, ma della categoria di noi che scriviamo, solo un umilissimo esperimento il mio, nulla di più.

Offline Phersu

Re: I poeti che scrivono in rete, sono persone frivole?
« Risposta #6 il: Domenica 3 Agosto 2008, 14:22:15 »
Vedi Nicomar, ho risposto anche sopra, il mio è un piccolo esperimento o sondaggio, nulla di scientifico, per capire fino a che punto noi che scriviamo siamo "impegnati nel sociale", non  voglio screditare nessuno, anzi, ogni persona ha il diritto di dire che del mio quesito non gliene frega niente e tirare dritto. Mi è capitato su di un altro forum di affrontare un argomento scottante, un utente ha portato la sua testimonianza, di diritti negati in Italia e per questo è dovuto andare all'estero, su 1700 iscritti solo in due gli abbiiamo dimostrato solidarietà, con due parole, giusto per fargli sentire che gli eravamo vicini. Anche quel sito è di autori di poesie, volevo vedere se era un disinteresse generale sui problemi sociali, visto che noi andiamo fieri della nostra sensibilità e si leggono poesie che trasudano comprensione ed amore per il prosimo, volevo vedere se questa comprensione e vicinanza era limitata solo alla poesia o si estendeva anche un po' più in là. Spero di essere stato chiaro, in ogni caso, visto che il post è mio, sono disponibile ad ulteriori chiarimenti.

Offline Marina Como

Re: I poeti che scrivono in rete, sono persone frivole?
« Risposta #7 il: Domenica 3 Agosto 2008, 15:58:40 »
 :D  frivolezza non è il contrario di impegno, anzi, spesso le persone frivole sono le più impegnate a: comperarsi vestitini, telefonini, parlare dell'ultimo tipo di pc che hanno letto sul giornale (e non notare la notizia accanto della tale legge per la quale...). Avevo frainteso il tuo quesito, per questo ho detto che un poeta è il contrario di frivolo, intendendo come superficialità.
Se si intende invece impegnato, questo è un altro discorso. Chi parla bene non è detto che razzola male, ma... dico io... almeno parla! E con una certa sensibilità che non guasta. Una persona che parla di cose che non siano facete, comunque produce riflessioni, quindi... si, credo che un poeta sia per forza impegnato, anche se solo a far pensare gli altri! Chissà che qualche politico non legga e magari riesca pure a riflettere dopo... meglio se con una mano sulla coscienza! Ma non è detto, attenzione, che tutti i poeti parlino di cose non facete! E come nella vita, anche il più "socialmente impegnato" (ma chi è quello che issa le barricate, quella mamma di famiglia che segue solo e prima di tutto i suoi figli e non ha tempo per il vicino, quelli che adottano un bambino a distanza, quelli che bussano al vicino prima di andare a fare la spesa, quello che corre ogni volta che un amico ha bisogno, quello... bho.. non lo ho mai capito... forse sono solo le persone non egoiste) ha bisogno a volte del frivolo.
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Monster

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Re: I poeti che scrivono in rete, sono persone frivole?
« Risposta #8 il: Martedì 5 Agosto 2008, 11:30:38 »
Cosa pensate del diritto che ogni persona ha di morire?

dipende dai punti di vista...
...in generale la vita non ce la siamo data da soli...spetta a noi toglierla?
...in particolare vi sono condizioni di vita estreme che non sono più vita nel senso comune del termine...e allora cosa andremmo a togliere?..una non vita?...quando la speranza di guarigione non c'è?
certo sarebbe meglio che la natura facesse il suo corso, sempre!
sarebbe inoltre meglio ancora avere il diritto di non nascere...in fondo in fondo nascere è sempre una violenza al libero arbitrio (ammesso che esista)!
« Ultima modifica: Martedì 5 Agosto 2008, 11:33:08 da Monster »

Offline Paolo Ursaia

Re: I poeti che scrivono in rete, sono persone frivole?
« Risposta #9 il: Martedì 5 Agosto 2008, 12:30:46 »
  Caro Phersu...leggo con un certo ritardo...
 Io sono un anestesista rianimatore; in quanto tale, sono...nell'occhio del ciclone per quanto riguarda il tema che tu proponi.
 La risposta non è facile...nè univoca. La legislazione a riguardo è complessa, talora contraddittoria, ed esprime essa stessa tale difficoltà. Se da un lato io NON posso aiutare una persona a morire (omicidio del consenziente), viene stigmatizzato anche l'accanimento terapeutico; in altre nazioni, poi, esistono TESTAMENTI DI VITA e TESTAMENTI DI Morte...nei quali, preventivamente, l'individuo chiarisce le sue volontà nel caso in cui...ma non cacciamoci nelle discussioni legali...ci vorrebbero pagine e pagine...e non credo sia quello che tu vuoi sapere.

 Posso darti una risposta mia, personale...Di Paolo, come medico Rianimatore, che si trova spesso e volentieri a contatto con sofferenze terribili, e con richieste di...venirne fuoiri, in un modo oppure in un altro...(segue)
Cunctando restituit

Offline Paolo Ursaia

Re: I poeti che scrivono in rete, sono persone frivole?
« Risposta #10 il: Martedì 5 Agosto 2008, 12:41:18 »
 Tu parli del "diritto" che una persona ha di morire...entro subito in crisi...come si stabilisce il limite di questo diritto? Come si stabilisce il target di sofferenza necessario per stabilire che, sì, quella persona ha diritto di morire? E quella no? Poi...chi può stabilire che quel desiderio di auto eliminazione sia ben ponderato; e quello no, frutto solo di un momento contingente? (...quante volte mi è capitato di rianimare aspiranti suicidi che, a bocce ferme, dichiaravano che era stato un atto senza senso...)
  Fin qui, poi, abbiamo parlato di semplice diritto di morire...ma non tutti sono in grado di...suicidarsi...Paradossalmente, il suicidio potrebbe essere una via d'uscita cinica per il problema: non ne puoi più? Sparati!! Tu hai quello che vuoi...il mondo, dopo un secondo, riprende il suo percorso. (...brrr...!!)
   Ancora più complesso è il discorso se si viene a parlare di Eutanasia...
Vorrei scendere nel pratico...leviamoci dalla testa che le problematiche sia sempre nette e chiare come quelle del caso Welby...la persona che intende rinunciare alla vita, spesso e volentieri, è una persona che ha sicuramente dei problemi che percepisce come insormontabili, tanto da levargli la voglia di continuare la sua esistenza.
 Ma, attenzione, la cosa è soggettiva...altre persone affrontano problemi fisici e psichici anche più gravi con la gioia di vivere...(segue)
Cunctando restituit

Offline Paolo Ursaia

Re: I poeti che scrivono in rete, sono persone frivole?
« Risposta #11 il: Martedì 5 Agosto 2008, 12:46:11 »
 Insomma, quello che voglio dire è che l'argomento è MOLTO DIFFICILMENTE OGGETTIVABILE, poichè investe problemi e situazioni che oggettive non sono...Insomma, prima di parlare e discutere sui massimi sistemi, suggerirei di affrontare il problema nella realtà, toccandolo con mano, da vicino...e non come discussione da salotto. Andiamo a vedere DI PERSONA gli occhi di questi sfortunati...e chiediamoci, anzi, VI CHIEDO una cosa...esistesse una legge che IMPONE l'eutanasia...se voi foste al mio posto, di anestesista rianimatore...cioè di medico che, per competenze, è il più indicato a doverla impartire...come vi sentireste???? Cosa ne pensereste??? Non vi verrebbe in mente, forse, che vi siete ritrovati col classico cerino in mano, che gli altri con gioia vi hanno mollato?
Cunctando restituit

Offline Stellaerratica

Re: I poeti che scrivono in rete, sono persone frivole?
« Risposta #12 il: Martedì 5 Agosto 2008, 13:02:32 »
Vedi Nicomar, ho risposto anche sopra, il mio è un piccolo esperimento o sondaggio, nulla di scientifico, per capire fino a che punto noi che scriviamo siamo "impegnati nel sociale", non  voglio screditare nessuno, anzi, ogni persona ha il diritto di dire che del mio quesito non gliene frega niente e tirare dritto. Mi è capitato su di un altro forum di affrontare un argomento scottante, un utente ha portato la sua testimonianza, di diritti negati in Italia e per questo è dovuto andare all'estero, su 1700 iscritti solo in due gli abbiiamo dimostrato solidarietà, con due parole, giusto per fargli sentire che gli eravamo vicini. Anche quel sito è di autori di poesie, volevo vedere se era un disinteresse generale sui problemi sociali, visto che noi andiamo fieri della nostra sensibilità e si leggono poesie che trasudano comprensione ed amore per il prosimo, volevo vedere se questa comprensione e vicinanza era limitata solo alla poesia o si estendeva anche un po' più in là. Spero di essere stato chiaro, in ogni caso, visto che il post è mio, sono disponibile ad ulteriori chiarimenti.
rispondo alla domanda e poi risposto al passo citato.
- io sono cattolica, credo nella vita in ogni sua forma. ma non capisco una cosa: perché accanirsi a mantenere in vita una persona? i macchinari non è il mantenere naturalmente una persona in vita. non sono per l'eutanasia, ma fino ad un certo punto. i metodi di contraccezione sono innaturali e contro la vita, ma i macchinari per tenere in vita una parte del corpo?
tra l'altro, dipende da caso a caso. in alcuni stati c'è il problema se tenere o staccare la spina della macchina se qualcuno può permettersi l'assicurazione per mantenerti in vita. ma se non puoi permetterti cure e macchinari, la domanda nemmeno si pone. si stacca e basta.
è giusto questo?
poi leggendo Paolo (speravo rispondesse prima di me) mi chiedo: è giusto obbligare qualcuno a staccarmi la spina? ma al contrario, e se nessuno se la sentisse, chi la stacca?
- non scrivo di impegno sociale perché non so scrivere di sociale. non scrivo di impegno sociale perché ho pudore e non voglio correre il rischio di sbandierare troppo ciò che faccio o no: non trovo di buon gusto lo scrivere di cose di cui si sa poco o nulla magari solo per farsi vedere. e c'è chi lo fa. non scrivo di sociale ma ho scritto varie poesie a Carlo Parlanti (prima di cancellarmi la prima volta), uno dei tantissimi detenuti italiani all'estero (lui è innocente ma è stato incastrato da una donna e dal sistema giuridico della California, tra l'altro, ne avevo fatto un topic QUI) e sottoposti a condizioni inumane o comunque di ingiustizia estrema.
Il peggior crimine è conoscere la verità e non far nulla.
(Carlo Parlanti - www.carloparlanti.it)

Offline Phersu

Re: I poeti che scrivono in rete, sono persone frivole?
« Risposta #13 il: Martedì 5 Agosto 2008, 20:00:14 »
Vedi Paolo, se un giorno dovessi avere un incidente che mi rendesse non dico un vegetale, in questo caso non avrei coscienza, ma se rimanessi lucido ma completamente paralizzato desidererei morire, ma credo non mi sia concesso. Questo lo trovo ingiusto perché se non sono in condizioni di suicidarmi da solo, a chi posso chiedere di farlo? Quando penso a questa cosa mi terrorizza, ma potrebbe succedere, ciò che non tollero è che non sono padrone della mia vita, in modo da togliermela quando non la reputo più necessaria. Mi rendo conto che l'argomento è impossibile da risolvere, però l'ho proposto.

Offline Marina Como

Re: I poeti che scrivono in rete, sono persone frivole?
« Risposta #14 il: Martedì 5 Agosto 2008, 21:54:38 »
io non saprei proprio... a parte le rare volte che si riesce ad uscire da un coma lungo, ma... se io sono comunque cosciente (anche dormendo), e magari me la godo vedendo gli altri, imbottita di antidolorifici (meglio credo), e qualcuno mi vorrebbe staccare la spina perchè non regge la pena? bhoooooo... Ma di una cosa sono sicura. Non vorrei mai l'accanimento terapeutico, di quello che non ti lascia neanche vivere nè morire in pace.
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.