Autore Topic: Richiesta  (Letto 1970 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline Francesco Pozzato

Richiesta
« il: Martedì 17 Giugno 2008, 21:45:13 »
ke ne pensate delle mie poesie?
mi sembra di essere l'unico ad utilizzare ancora uno stile ke si può definire classico..pesce fuor d'acqua?! ;D
« Ultima modifica: Martedì 17 Giugno 2008, 21:47:04 da Francesco Pozzato »
Francesco, scudiero dei classici

Offline Zima

Re: Richiesta
« Risposta #1 il: Martedì 17 Giugno 2008, 22:11:15 »
francesco, lo facciamo un esperimento?
scegli una tua poesia, una che credi ti rappresenti, e presentacela... ti va?  ;)
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Francesco Pozzato

Re: Richiesta
« Risposta #2 il: Martedì 17 Giugno 2008, 22:44:19 »
deve soltanto cercare nel browser degli autori..
ci sono 6 poesie firmate dal sottoscritto..
asp vostri commenti
Francesco, scudiero dei classici

Offline Francesco Pozzato

Re: Richiesta
« Risposta #3 il: Martedì 17 Giugno 2008, 23:29:12 »
innanzittutto mi presento io: sono francesco, ho 18 anni, suono la chitarra e compongo musica, gioco a calcio a 5, e studio al liceo scientifico (anke se la mia passione è la poesia!)
qst poesia mi è stata ispirata da una frase pronunciata da Chenier un poeta francese della fine del 700 diceva: scrivere di argomenti nuovi su versi antichi (o + o - suonava cosi)
quindi ho rispolverato il metro ke secondo è l'eccellenza della poesia, ossia l'endecasillabo sciolto xke ricalca l'esametro omerico, e riguardo ad un argomento nuovo, moderno e incalzante ho deciso di scrivere qst breve carme della religione ke recita così:(se ci sono errori di metrica perdonatemi sono ancora in fase di sperimentazione!)

Per discorrere dell’Empireo Sire,
ché di vasta multitudo di fedi
è adombrata la nostra Madre Terra?
Da quando il culto vige dell’Unico
e del Sacro Libro, l’umanità
atroci d’umane carni conviti
imbandisce e con fraterno sanguine
la sete estingue. Ricordi tu forse
qualche contesa nel nome di Dio
fino a che il romano impero valeva?
Guerre e sangue la religione seco
conduce. Chi mai può considerare
il mio Dio del tuo migliore? Chiunque
Dio sia, codesto mondo ci ha
donato e santa pace tra i suoi figli
agogna. Sottil linea che Virtù
dal peccato disgiunge viene spesso
ottenebrata, sì che Dio vien
dal Misericordioso al bellicista
Marte. Ché dunque servì la Sua Morte?
Gente v’è che insegna nel Suo Nome odio,
versi citando fittizi dal Sacro
Testo. Lor mente nel peccato falla,
l’immonda passione i lor cuori acceca.
Porgete orecchio al profeta che uccide
nel Nome di Santo Iddio fratelli!
Niuno Nume, Siddharta Illuminato,
o Grande Allah d’Arabi, e Maometto suo
profeta, o il Dio d’Ebrei, o Gesù
Cristo, figlio di Maria, niuno Nume
guerra santifica! Come’l passione
in lor petti ardiva in vita, sì dopo
morte lor arche di fuoco infernale
bruceranno e le lor straziate carni
e ree posa chiederanno invano.
La Speme che a Dio ci lega come
a una robusta vigna il suo debole
traliccio, e come un inerme pargolo
al sen della santa genitrice sua,
è l’unica franchigia ai nostri mali.
Ché anche chi l’Onnipotente disdice,
più degli altri il pensiero suo rivolge a
le Fisse Stelle, cercando risposta
ai celesti dubbi della mente sua.
Ché l’uomo altro non spera che salvezza
avere da Dio, Superno Amore.
Maraviglia non ci tangi, vedendo
poveri diavoli gettar tra’l fiamme
dell’orribile peccato, spezzando
il fragil filo delle vite altrui,
nel Nome di Dio la propria vita:
unica loro speme è la salvezza.
Non dico de’sporchi capi, che a loro
vantaggio esto fan far, ma de’soldati
che nient’altro dalla vita, ahimé, hanno.
Ma, dimmi, a chi l’uom si deve affidar?
Ché mai pria del tempo il fragil mortale
togliersi dee l’illusion del seguir
del sentier di vita dopo la morte?
Francesco, scudiero dei classici

Offline Stefano Toschi

Re: Richiesta
« Risposta #4 il: Mercoledì 18 Giugno 2008, 15:58:00 »
Personalmente trovo che le forme metriche tradizionali abbiano ancora grandi potenzialità espressive e non sarò certo io a disconoscere la duttilità dell’endecasillabo sciolto.
Ma quello che mi lascia perplesso è l’uso di una lingua costruita a imitazione dell’antico, non capisco che senso possa avere.
Come ho detto in un altro topic l’arte non ha bisogno di imitatori, ma di creatori.
A mio parere le forme metriche tradizionali devono essere reinterpretate in chiave moderna, esse contengono potenzialità notevoli, come ho detto, sia in termini di musicalità e di ritmo, sia ai fini espressivi.
Specialmente le forme chiuse costringono, secondo me, a dire più di quello che si vorrebbe dire, liberano energie inconsce in uno sforzo creativo, danno forma al caos di parole e immagini.
Questo contribuisce a dare alla poesia quel carattere evocativo, magico, sciamanico che secondo me dovrebbe essere una sua caratteristica.
Venendo alla tua poesia, a mio parere, ha un carattere troppo oratorio (in senso classico) e poco evocativo, forse anche un po’ troppo moralistico.
E poi alla fin fine la guerra come atto religioso ha origini che si perdono nella notte dei tempi; l’assoluta dicotomia tra volontà divina e violenza è piuttosto una conquista recente.
Questo, naturalmente, è soltanto il mio parere e non vorrei assolutamente risultare scoraggiante. Penso, anzi, che la tua ricerca poetica sia interessante e debba continuare, solo, forse, non ha ancora raggiunto frutti pienamente soddisfacenti.
 :)
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Francesco Pozzato

Re: Richiesta
« Risposta #5 il: Mercoledì 18 Giugno 2008, 17:09:28 »
   Carissimo Stefano Toschi ascolta,
io di certo voglia ne ho molta
di continuare, ma di respondère
ho il desio. Come puoi vedere,
   ben so adoperare il metro di colta
poesia. Imitare li antichi molta
pazienza richiede. Tu il potere
ben hai di criticare, ma vedere
   i motivi di mia scelta dovresti!
Usan tutti la medesima lingua:
non è forse anco questo imitar?
   voleva con questa scelta star
in diversità. Che essa estingua
falsa poesia e virtù presti!


ho provato a risp in poesia con uno sonetto come faceva il Poeta!
probabilmente non sono riuscito cmq a spiegare la mia posizione.
anzitutto sono nuovo e non voglio crearmi dei nemici anzi mi piacerebbe essere preso in considerazione da voi ke siete poeti molto più esperti di me
tutti scrivono poesie con la nostra lingua moderna che male c'è a rispolverare il classicismo e usare quello stile sia metrico sia lessicale?
penso ke noi tutti dobbiamo guardare al passato con grande nostalgia e grande riverenza!
non vedo nulla di male nell'imitare dante o foscolo
vedo male invece scrivere tutti allo stesso modo, senza regole, senza rime, senza figure retoriche, spezzare una frase in prosa in più versi e chiamarla POESIA!
secondo me POESIA = CLASSICISMO
la poesia è l'arte perfetta, sublime!xke usare il linguaggio comune?!
non roviniamo ciò x cui siamo invidiati ossia l'arte letteraria con prose ritmate!
capisce sig. toschi cosa intendo dire?
Francesco, scudiero dei classici

Offline Paolo Ursaia

Re: Richiesta
« Risposta #6 il: Mercoledì 18 Giugno 2008, 18:15:49 »
  Caro Francesco...il tuo stile è sicuramente interessante, personalissimo. Anche io, in passato, ho scavato nella vulgata stilnovista, nello stile un pò ampolloso del settecento, fino al dialetto romanesco puro e semplice. Certo, scrivere TUTTE le poesie così è un esercizio faticoso, che trova giustificazione in una voglia di ricerca ben motivata. Personalmente, apprezzo. Non tutti lo faranno; ma la poesia è materia così personale che ciascuno di noi è libero di scrivere, e leggere, come vuole. Con stima, ti saluto
Cunctando restituit

Offline Zima

Re: Richiesta
« Risposta #7 il: Mercoledì 18 Giugno 2008, 22:33:39 »
Grazie per aver assecondato la mia richiesta!

bene, ho letto tutto, devo dire con un po' di fatica poichè è spesso difficile stare al passo dell'italiano trecentesco, oggi, ma anche forse a causa dell'argomento.

vedo che hai davvero dimestichezza con questo genere di linguaggio e di certo ognuno approccia alla poesia come meglio crede, cosa che può piacere o meno... "de gustibus..." e di certo questo non comporta che si creino antipatie all'interno di un gruppo. ognuno fa quel che può e a modo suo!  ;)

in effetti io sono abbastanza d'accordo con Stefano: se è vero che nutro un profondo rispetto per i classici, credo anche che questi vadano studiati e che poi, però, da essi bisogni differenziarsi...

credo che la poesia, la Somma, sia fatta anche di regole, rime, figure retoriche, ma che tutto vada "aggiornato" al tempo che viviamo!

tu dici:

Citazione
penso ke noi tutti dobbiamo guardare al passato con grande nostalgia e grande riverenza!
non vedo nulla di male nell'imitare dante o foscolo
vedo male invece scrivere tutti allo stesso modo, senza regole, senza rime, senza figure retoriche, spezzare una frase in prosa in più versi e chiamarla POESIA!
secondo me POESIA = CLASSICISMO
la poesia è l'arte perfetta, sublime!xke usare il linguaggio comune?!

vedi, Riverenza si, ma non nostalgia!
e inoltre, concordo con te quando dici ke è male scrivere senza regole, rime, spezzando la prosa in versi, se si ha la presunzione di voler essere poeti, ma non è detto che l'italiano moderno non possa essere utilizzato per questo genere di esperimenti.
non è detto che l'italiano moderno sia "comune", perchè si può scrivere in maniera ricercata pur non utilizzando le forme arcaiche.

ti invito, per averne riprova, a leggere (sono i primi che mi vengono in mente, senza nulla voler togliere agli altri) MarcoCanonicoBaca8175 per la sua ricercatezza, Luca Ventura o Stefano Toschi che si rifanno al classico utilizzando metri e rime, Oliviero Angelo Fuina per i suoi metri sciolti (spesso endecasillabi), Leaf, Bidibambina, Marina Como per la ricerca del suono e dell'armonia e tanti altri, la cui poesia può senz'altro definirsi moderna, ma di forte impatto... ma nn posso certo citare mezzo sito!  :P
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Stefano Toschi

Re: Richiesta
« Risposta #8 il: Mercoledì 18 Giugno 2008, 22:39:10 »
Or mi tocca risponder con la rima!
Il mio parere è solo personale:
di certo degli antichi ho grande stima,
né il mio consiglio è usar lingua banale.

Apprezzo il metro, come ho detto prima,
anzi, lo trovo molto congeniale;
che esalti l’estro, non che lo deprima,
che possa essere ancora originale.

Ma perché dir niuno e non nessuno?
Non vedo cosa aggiunga all’espressione!
Quest’arcaismo mi par senza senso,

o meglio, già ti ho detto quel che penso,
mi sembra essere pura imitazione.
Ma di sicuro… libertà a ciascuno!

Per carità, Francesco, non si tratta davvero di farsi dei nemici. Io ho detto la mia, tu giustamente difendi le tue ragioni. Qualsiasi elemento, anche un linguaggio arcaicizzante, può essere valido per trovare una propria via espressiva personale ed originale.
Poi concordo con te su certe prose in versi, sicuramente meglio la ricerca di qualcosa di più sostanzioso.
Però non tutto quello che non segue una metrica è da rifiutare, anzi sul sito ci sono poesie molto belle in versi liberi; così come non tutto quello che è in metrica si può definire poesia.
 :)
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Francesco Pozzato

Re: Richiesta
« Risposta #9 il: Mercoledì 18 Giugno 2008, 22:45:07 »
stefano sei eccezionale anke nell'uso del sonetto!bravissimo!nutro grandissima stima nei tuoi confronti!ti invito allora a leggere sul sito qnd apparirà quella ke ho intitolato l'apologia di sè stesso!ho cercato in altro modo di diffendere la mia posizione di strenuo difensore del classicismo e del suo lessico ormai perduto!
Francesco, scudiero dei classici

Offline Marina Como

Re: Richiesta
« Risposta #10 il: Mercoledì 18 Giugno 2008, 23:09:36 »
Caro Francesco, mi era spiaciuto leggere che quasi eri rimasto deluso perchè qualcuno la pensava diversamente, quando tu invece avevi chiesto il nostro parere, e sono contenta che come sempre succede fra persone intelligenti e sensibili, il tutto si sia sistemato.
Hahahhaha! Ora invece vengo alle dolenti note! Io concordo con la metrica (il suono ed il ritmo... che musica!)  e mi diverte anche scherzare con i diversi linguaggi (ne fanno le spese quei poverini a cui mando qualche lettera) tra cui anche manderommi ecc... ma sicuramente non nella tua accorta ed erudita (davvero sembra originale, il linguaggio, complimenti!) maniera, solo per celia. Per me perde la poesia in un tale linguaggio perchè non essendo abituata ad esso, il mio leggere diviene una riflessione continua sul senso della frase e dei singoli vocaboli, tanto da non avere la giusta rilassatezza per coinvolgere il cuore! cioè sono più impegnata mentalmente a capirla, che a sentirla... come quando cerchi di trascrivere un testo di una canzone... tu non la ascolti, non te la godi!
Questo quello che mi sento di dire... e... non perdo un'occasione per stare zitta! (ve lo concedo... hahahhah!)
Complimenti ad entrambi!
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

khay

  • Visitatore
Re: Richiesta
« Risposta #11 il: Lunedì 23 Giugno 2008, 01:23:21 »
ke ne pensate delle mie poesie?
mi sembra di essere l'unico ad utilizzare ancora uno stile ke si può definire classico..pesce fuor d'acqua?! ;D


Premetto che mi trovo d'accordo con quello che dice Stefano...
Ma mi sembra che ti sei risposto benissimo da solo, qualche riga sopra...
Utilizzi questo lessico per distinguerti dagli altri e ci riesci anche abbastanza bene ;)
Se poi piace o no a chi legge, questa è un'altra storia...
La poesia è un percorso... si hanno periodi così e periodi cosà, te ne accorgerai strada facendo...
Difficilmente si resta fossilizzati su uno stile, anche se la penna comunque si riconosce... e questo perchè ci si stanca di esprimerci sempre nella stessa maniera...
Siamo sempre in fase sperimentale... :)))
Buon proseguimento e buon divertimento allora :)