Autore Topic: La radice di ogni Arte  (Letto 3623 volte)

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Offline Phersu

La radice di ogni Arte
« il: Martedì 10 Giugno 2008, 20:41:47 »
"Forse (...) la radice d'ogni arte, e fors'anche d'ogni spirito, è la paura della morte. Noi la temiamo, abbiamo orrore della caducità, vediamo con tristezza i fiori appassire e le foglie cadere e sentiamo nel nostro cuore la certezza che anche noi siamo caduchi e presto avvizziremo.
Se dunque come artisti creiamo figure o come pensatori cerchiamo leggi e formuliamo pensieri, lo facciamo per salvare qualche cosa dalla danza macabra, per stabilire qualche cosa che abbia una durata più lunga di noi stessi."

Hermann Hesse "Narziss und Goldmund" (Narciso e Boccadoro)


Queste poche righe di Hesse mi hanno fatto riflettere, e se fosse anche questa una radice delle arti?

Offline Marina Como

Re: La radice di ogni Arte
« Risposta #1 il: Martedì 10 Giugno 2008, 21:28:04 »
Perchè no? Ma in questo caso l'arte sembra fatta per perpetuarci, ma questo non credo avvenga per esempio in un bambino, che scarabocchia credo per il puro gusto di sperimentare un creazione. Per me l'arte è una qualsiasi forma che ci permette di fare un tentativo di ridiscutere la realtà e cambiarla immettendoci noi stessi.
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Paolo Ursaia

Re: La radice di ogni Arte
« Risposta #2 il: Martedì 10 Giugno 2008, 22:18:07 »
  Forse...forse è una delle possibili radici...Infatti, il concetto d'arte, nella derivazione Sanscrita del termine, è connesso con "l'ordinare"...traslando poi nella civiltà greco latina, il termine si arricchisce delle attuali caratteristiche...in continua evoluzione. Ma, forse, tutto parte proprio dall'horror vacui...
Cunctando restituit

Offline Zima

Re: La radice di ogni Arte
« Risposta #3 il: Martedì 10 Giugno 2008, 22:48:56 »
in effetti è una delle possibilità.
tanto per fare un esempio pratico e nel quale ognuno di noi riesca ad immedesimarsi, la maggior parte delle poesie è nostalgica e triste, spesso malinconica soltanto, anche se non parla di morte i quanto tale.

in questo caso, appunto come diceva phersu, sarebbe da intendere la morte in un significato più ampio, come qualunque cosa vada decadendo, esaurendosi verso la propria fine. la fine di un amore, delle stagioni (per i più bucolici), gli stessi ricordi non nascono forse dal desiderio di riportare "in vita" qualcosa che non c'è più? e anche una ribellione, in questi termini, potrebbe essere vista come la denuncia dell'assenza di un valore per noi importante, o la sua scomparsa.

e in questo senso, l'horror vacui, la paura del vuoto, della solitudine, del silenzio, dell'impossibilità di esprimerci, ci spinge a dire, in qualunque modo.

vedo allora la creazione come desiderio di esprimerci, per lasciare una traccia, per eliminare quel vuoto del quale spesso ci sentiamo circondati. (almeno io!)
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Stefano Toschi

Re: La radice di ogni Arte
« Risposta #4 il: Mercoledì 11 Giugno 2008, 12:46:16 »
L’arte consiste nel creare o quantomeno nel plasmare (ordinare il caos); si tratta quindi di un’attività che tende a dare vita, quindi opposta alla morte, il che non significa che non possa assumere un carattere tragico, perché tragica è la lotta disperata, apparentemente senza speranza, della vita contro la morte.
Il fatto che possa essere intesa come un modo per perpetuare la memoria dell’artefice, una sorta di immortalità surrogata, attraverso la permanenza dell’opera, è un punto di vista limitato e che da solo non può dar luogo, a mio parere, a vera arte.
La cosa è diversa se intendiamo le parole di Hesse come l’espressione di una presa di coscienza dell’eterna lotta tra esistenza e non esistenza, tra creazione e distruzione, tra vita e morte, tra cosmos e caos.
E’ certamente in questa dinamica che si pongono le radici di ogni Arte.

Anche il fatto osservato da Roberta che spesso le poesie siano malinconiche e parlino del volgere verso la fine di un’amore, di una vita ecc. Va inserito in questa dinamica, si tratta spesso di una sorta di “elaborazione del lutto” teso a generare nuove energie vitali, o se vogliamo si tratta di ordinare il caos.
Anche quando quando rappresenta il “disfacimento” l’artista lo fa come un “creatore” e quindi, in qualche modo, in opposizione ad esso.

"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Marina Como

Re: La radice di ogni Arte
« Risposta #5 il: Mercoledì 11 Giugno 2008, 19:49:27 »
 :-\   il discorso si fà veramente interessante... mumble mumble...
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Grandesempre Giorgio

Re: La radice di ogni Arte
« Risposta #6 il: Giovedì 12 Giugno 2008, 01:16:49 »
L'arte è lo specchio più reale della realtà che ci circonda, subisce mutamenti in base al quadro storico di cui si nutre anche. Lo scopo dell'arte è comunicare, qualcuno dice che trova le poesie sul sito molto tristi io penso sia del tutto normale, viviamo in un'epoca di profonda crisi esistenziale e l'arte ne risente molto e si sviluppa con questo stile!!! 
Non smettere mai di cercare ciò che ami, finirai per amare ciò che trovi!

Offline Phersu

Re: La radice di ogni Arte
« Risposta #7 il: Giovedì 12 Giugno 2008, 18:48:35 »
Forse l'idea che ha espresso Hesse sullo scopo dell'arte è davvero un po' limitante, ma a me era piaciuta particolarmente, infatti detto motto si inseriva perfettamente nella trama di "Narciso e Boccadoro", libro che ho letto quattro volte, neanche dirlo che è uno dei miei preferiti.
Penso comunque che nell'arte vi sia anche un intimo desiderio di immortalità da parte dell'artista, e di questo ne sono sicuro. Diciamo che siamo anche un po' vanitosi, perché altrimenti non pubblicheremmo le nostre poesie, ma le terremmo in un cassetto chiuse a chiave. Quindi un po' il tutto si riversa sull'arte: il piacere di creare, un certo desiderio di immortalità, un po' di vanità personale e molte altre cose credo.

Alessandro.S

  • Visitatore
Re: La radice di ogni Arte
« Risposta #8 il: Sabato 14 Giugno 2008, 13:07:07 »
Ecco, io la penso come Phersu.
Si, il desiderio dell'immortalità ha contagiato molti artisti, poeti, che con le loro opere non volevano essere dimenticati dalla sabbia che pian piano li avrebbe sgretolati dopo la morte.
I poeti rimangono incisi nel cielo, nei cuori di chi ha saputo ascoltarli, negli occhi di chi ha ritrovato se stesso nelle loro poesie.
Leggete la frase che ho scritto sotto il mio nickname. ''L'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte''.
Può sembrare un desiderio della carne, quest'immortalità, ma non avendo la pietra filosofale di Flamel personalmente rendo immortali solamente i miei sentimenti, fissati su un foglio, tra le cui parole la mia anima rimane immortale. E' questo, secondo me, il desiderio d'immortalità artistica.
Caro Phersu, che discorsi interessanti tiri fuori!

Offline Phersu

Re: La radice di ogni Arte
« Risposta #9 il: Sabato 14 Giugno 2008, 18:37:35 »
Abbiamo a volte un concetto troppo fisico e biologico della morte. Io non sono credente, rispetto tutte le religioni e quindi posso formarmi una idea tutta mia del "Divino". Credo che la vera Divinità sia la vita stessa, non tanto quella biologica, già di per sé un miracolo di perfezione, ma quanto il lato immortale che ci accompagna oltre questa dimensione meramente terrena. Credo che una religine sia troppo dogmatica per farci capire il senso della vita, la filosofia, intesa come philos sofos, amare la conoscenza, possa aiutare nella comprensione, ma che sia l'Arte ciò che fissa in un linguaggio accessibile il simbolismo di ciò che è spirituale, quindi immortale. Queste sono solo idee, senza nessuna pretesa di verità, ammesso che la verità esista e non sia solo un punto di vista, come la intendo io. Punto di vista il mio non certo privo di contraddizioni, come in ogni mente albergano forze divergenti ed in ogni spirito stanno in equilibrio forze contrastanti tra loro.

Alessandro.S

  • Visitatore
Re: La radice di ogni Arte
« Risposta #10 il: Domenica 15 Giugno 2008, 20:19:15 »

A un certo punto si sconfina in argomenti che sono troppo grandi per la mente umana... tipo la divinità. Noi, esseri umani di carne ed ossa, possiamo solamente fare supposizioni, che si rivelano essere in fondo solamente inesatte e frutto di un lavoro sulle pochissime basi che la mente umana in campi così elevati ci offre.
La religione, è ricca di dogmi e di schemi inviolabili e severi, che sono limiti umani. La religione è una questione molto complessa, molto ardua, e incredibilmente radicata nella storia.
Qualsiasi arte, sempre e comunque, è frutto dell'uomo, delle sue capacità materiali e spirituali, e si esprime comunque nei campi dell'espressione umana, senza sconfinare oltre, perchè dell'oltre non si sa assolutamente nulla.
La religione ti dice solo di essere fedele: di credere che ci sia l'aldilà, senza nessuna base scientifica. Ecco perchè la scienza la rimprovera e genera nelle persone l'ateismo. Il Big Bang contro la creazione di Dio, la teoria evoluzionistica di Darwin contro la creazione perfetta dell'uomo da parte di Dio, il niente e il paradiso, il purgatorio e l'inferno. L'arte ha sempre arrancato dietro l'una e l'altra. Ed è questo il problema: l'uomo non riesce a capire. E purtroppo certe cose non riuscirà mai a capirle e non le esprimerà mai sotto alcuna rappresentazione artistica e culturale.

Offline Phersu

Re: La radice di ogni Arte
« Risposta #11 il: Domenica 15 Giugno 2008, 21:06:03 »
Tengo a precisare che non è mia intenzione aprire discussioni sulle religioni, anche perchè non si sa mai dove si va a finire. Quello che volevo dire è che l'Arte e forse l'unico mezzo per scavare dentro alla nostra spiritualità, farla emergere attraverso le immagini che proponiamo per mezzo dell'Arte stessa. Chiaramente per fare un parallelismo tra arte e religioni, forse bisognerebbe chiamare in causa Guénon, con le sue molteplici pubblicazioni, e qui il campo si allargherebbe enormemente. Per restare coi piedi per terra, ben fissato nella mia abissale ignoranza, la mia idea è che vi sia una sorta di spiritualità immortale, legata a quella "Tradizione primordiale" (Guénon) alla quale attingono, in maniera differente, quasi tutte le religioni. Gratta, gratta, qualche cosa di vero nel tramandare l'immortalità di un certo tipo di conoscenza deve pur esserci, oltre ai Maya anche la dottrina indù dice che noi oggi ci troviamo in un punto terminale di quella che loro chiamano "età oscura", che loro fanno risalire l'inizio attorno al VI secolo a.C., strano ma vero in questo periodo in Cina sono nati Taoismo e Confucianesimo, in India si ebbe il Buddismo, Zoroastro in Persia riformò il Mazdeismo e così via. Credo che l'arte abbia contribuito notevolmente nel tramandare queste nozioni, contribuendo all'immortalità dei primi Maestri.

Offline Paolo Ursaia

Re: La radice di ogni Arte
« Risposta #12 il: Lunedì 16 Giugno 2008, 07:40:07 »
...la discussione diviene colta, interessante...ed allora, aggiungiamo un tassello...L'arte è effettivamente una delle spie più sensibili dell'evoluzione dell'animo umano...la creatività, nfatti, dal punto di vista prettamente neurofisiologico, ha una genesi in tre momenti: una fase iniziale di sviluppo, che si coglie nel bambino e/o nelle società primitive, come iniziale espressione di idee che creano nuovi collegamenti tra elementi già esistenti...una fase di sviluppo, esito di una selezione delle stesse; ed una fase di eccellenza, che, chissà se vedremo mai... ;D ;D
Cunctando restituit

Offline Phersu

Re: La radice di ogni Arte
« Risposta #13 il: Martedì 17 Giugno 2008, 20:28:10 »
...la discussione diviene colta, interessante...ed allora, aggiungiamo un tassello...L'arte è effettivamente una delle spie più sensibili dell'evoluzione dell'animo umano...la creatività, nfatti, dal punto di vista prettamente neurofisiologico, ha una genesi in tre momenti: una fase iniziale di sviluppo, che si coglie nel bambino e/o nelle società primitive, come iniziale espressione di idee che creano nuovi collegamenti tra elementi già esistenti...una fase di sviluppo, esito di una selezione delle stesse; ed una fase di eccellenza, che, chissà se vedremo mai... ;D ;D

La fase di eccellenza esiste già da molto tempo, forse è anche nell'arte primitiva. Forse è  talmente visibile che nessuno riesce  a leggerla.  ;)
Ci sono Arti che trascuriamo proprio perché non siamo più in grado di capire il messaggio che contengono.
Lancio una provocazione? Cerchi nel grano!  ;D
Se ne perde la memoria nel tempo, appunto, si perde la memoria. A buon intenditor...  :D

Offline Stefano Toschi

Re: La radice di ogni Arte
« Risposta #14 il: Martedì 17 Giugno 2008, 23:37:56 »
Qualsiasi arte, sempre e comunque, è frutto dell'uomo, delle sue capacità materiali e spirituali, e si esprime comunque nei campi dell'espressione umana, senza sconfinare oltre, perchè dell'oltre non si sa assolutamente nulla.
la mia idea è che vi sia una sorta di spiritualità immortale, legata a quella "Tradizione primordiale" (Guénon) alla quale attingono, in maniera differente, quasi tutte le religioni...
Credo che l'arte abbia contribuito notevolmente nel tramandare queste nozioni, contribuendo all'immortalità dei primi Maestri.

Le speculazioni dei fautori di una “tradizione primordiale” sono molto appassionanti e ricche di informazioni interessanti osservate, oltretutto, da un punto di vista originale (anche io ne sono un appassionato), ma secondo me, prese alla lettera, sono difficilmente sostenibili.
Ritengo verosimile che ogni discorso di tipo spirituale o religioso nasca dall’elaborazione di “esperienze della trascendenza” (dove per trascendenza intendo ciò che trascende l’esperienza ordinaria, il limite della contingenza) compiute da uomini ed interpretate, o se vogliamo rappresentate, sulla base della cultura del proprio tempo e del proprio luogo.
Tali esperienze possono essere di vario tipo, da quella intellettuale del filosofo, a quella mistica del santo, dall’ispirazione del pittore a quella del poeta, fino all’esperienza più comune dell’innamoramento che pur non essendo rara, quando è autentica, ha un carattere di straordinarietà, di non completa comunicabilità, di superamento del limite.
Se l’origine di queste esperienze non ordinarie sia propriamente divina, piuttosto che psicologica, esistenziale, sociale o magari tutte queste cose insieme, non è qui il caso di discutere.
Di certo però l’arte si è occupata di esprimere questo tipo di esperienza della trascendenza (che è un’esperienza creatrice, almeno in senso spirituale), quando non è stata semplice imitazione del passato.
Spesso lo ha fatto attraverso un sistema di regole, valori, immagini mutuati da una tradizione culturale che trovava adatta ad esprimere quelle esperienze.
Altre volte ha sentito la necessita di trovare nuovi linguaggi per potersi esprimere.
Questo per dire che anche la religione non è poi così lontana dall’umano, ne è un’espressione.
E come non provare un forte sentimento religioso di fronte, per esempio, agli affreschi della Cappella Sistina o alla Divina Commedia dantesca?
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)