Autore Topic: La proporzione divina  (Letto 11722 volte)

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Offline Stefano Toschi

La proporzione divina
« il: Lunedì 21 Aprile 2008, 21:29:35 »
In questa sperimentazione mi occuperò principalmente di metrica, chi, dunque, ritiene che la poesia sia solo sregolata spontaneità può abbandonare fin d’ora la lettura, coloro, invece, che vagheggiano essere racchiusa nei numeri tutta l’armonia dell’universo, troveranno nel seguito qualche vaneggiamento a tono.
L’argomento di cui voglio trattare sembrerà di sicuro ai più un po’ astruso e stravagante e probabilmente lo è: mi riferisco alla cosiddetta sezione aurea o proporzione divina.
Si tratta di un numero ammantato fin dall’antichità di valenze estetiche ed esoteriche, pare infatti che lo si ritrovi come rapporto tra quantità numeriche, lunghezze ed altre grandezze in numerosi casi, sia in natura dove definirebbe, ad esempio, le proporzioni del corpo umano, sia nell’arte: tanto nell’architettura,  quanto nella musica.
La sezione aurea definirebbe, insomma, un ideale di armonia e di bellezza.
Naturalmente numerosi studi scientifici e psicologici si sono affannati a dimostrare la fondatezza o l’infondatezza di tale proprietà.
L’idea di questa sperimentazione è “inventare” una metrica basata sulla sezione aurea. Non è da escludere che la cosa sia già stata provata, certamente si è cercato di ritrovarla in autori antichi, io comunque mi muoverò in maniera del tutto indipendente.

La sezione aurea è strettamente connessa alla geometria del pentagono, rappresenta infatti il rapporto tra la diagonale ed il lato, ma anche i rapporti tra vari segmenti che si generano dalle intersezioni delle linee che disegnano la stella a cinque punte inscritta nel pentagono stesso, il cosiddetto pentagramma: un simbolo sacro dei pitagorici che vi ravvisavano l’unione del principio maschile (il 3) con quello femminile (il 2). Un simbolo che è rimasto denso di significati fino ai nostri giorni negli ambienti più disparati: dalle Brigate Rosse alla Massoneria.
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Stefano Toschi

Re: La proporzione divina
« Risposta #1 il: Lunedì 21 Aprile 2008, 21:32:32 »
Tralasciando la trattazione matematica (in termini algebrici si tratta di trovare il numero f tale che f=(a+b)/a=a/b), basti dire che la sezione aurea è un numero irrazionale, non esistono, cioè, due numeri interi tali che il loro rapporto dia esattamente il suo valore numerico. Essa può solo essere approssimata da un rapporto tra numeri interi.
Esiste una successione di numeri interi i cui primi elementi sono 0 e 1 ed i cui elementi successivi sono definiti ciascuno come la somma dei due elementi precedenti della sequenza: Ni+1=Ni+Ni-1 .
Il rapporto tra due elementi successivi di questa sequenza: Ni/Ni-1 è una approssimazione sempre migliore al crescere di “i” della sezione aurea, tanto che la sezione aurea è il limite per “i” che tende a infinito di tale rapporto.
La successione in questione è stata ideata da Leonardo Fibonacci (però senza lo zero), un matematico del ‘200, e da lui prende il nome.

Per i miei scopi mi servirò quindi di questa sequenza i cui primi elementi sono i seguenti:
0,1,1,2,3,5,8,13,21,34,55,89…

Una prima ipotesi di lavoro potrebbe essere quella di riferirsi al numero di sillabe e di versi.
Poniamo di voler ottenere un componimento di 89 sillabe diviso in due strofe di 34 e 55 sillabe. Procedendo per ulteriori suddivisioni avremo la prima strofa composta da tre versi rispettivamente di 13, 8 e 13 sillabe ed una seconda strofa di cinque versi rispettivamente di 8,13,13,8 e 13 sillabe.
I versi di tredici sillabe saranno composti da un quinario e un ottonario o viceversa.
Proviamo a scrivere qualcosa di esemplificativo:

Rosa che spunti vermiglia, / vivida fiamma,
pegno d’amore, rischiara
tu, limpida alba, / pura qual sole nascente

l’antro dei giovani cuori,
segreto e scuro, / col raggio caldo e soave
della passione novella, / ardente fuoco!
Inonda del tuo profumo,
nel fiorir di primavera, / l’anime amanti.
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Stefano Toschi

Re: La proporzione divina
« Risposta #2 il: Lunedì 21 Aprile 2008, 21:36:00 »
Ma dal momento che in italiano il ritmo è dato principalmente dagli accenti, parrebbe più sensato attribuire la proporzione divina (naturalmente nell’approssimazione della successione di Fibonacci) alle sedi degli accenti stessi.
Potremmo imporre che l’accento cada in terza, quinta e ottava sede, avremmo così un verso novenario con due rapporti approssimanti, in maniera crescente, la sezione aurea.
Proviamo:

Approdò la nave possente,
ammainando lenta la vela,
dentro al porto, ed era già sera,
tramontava il sole nel mare.


Volendo poi che la strofa abbia un numero di sillabe appartenete alla sequenza di Fibonacci potremmo inserire nella quartina due novenari tronchi. Il numero totale di sillabe è così 34.

Proporzione all’essere infuse
chi dal nulla il tutto creò
dall’abisso un soffio profuse
che in arcane cifre parlò.


Bene, per adesso ho farneticato abbastanza, ma le elucubrazioni restano aperte agli ardimentosi sperimentatori che vogliano proseguire il discorso.
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Zima

Re: La proporzione divina
« Risposta #3 il: Lunedì 21 Aprile 2008, 22:01:34 »
te tu sei matto caro mio!  ;D ;D ;D ;D ;D

per le mie elucubrazioni mentali
mi persi tra gorghi e risvolti infausti
che contando avrei voluto trovare
le cinquantacinque sillabe della
divina matematica sequenza


5 endecasillabi, per 55 sillabe (forse), al volo...
ho capito bene?!
« Ultima modifica: Lunedì 21 Aprile 2008, 22:37:39 da Zima »
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Stefano Toschi

Re: La proporzione divina
« Risposta #4 il: Martedì 22 Aprile 2008, 11:46:06 »
No no, Zimella cara, non ci siamo proprio!  ::)
Il numero 55 in sè stesso non ha nessun significato.
E' il rapporto tra due numeri contigui della sequenza che approssima la proporzione divina, al 55 devi abbinare il 34 o l'89.
Riprovaci.  ;)
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Zima

Re: La proporzione divina
« Risposta #5 il: Martedì 22 Aprile 2008, 21:04:00 »
 :-[

raga, sn stanca.... non ce la faccio nemmeno ad attivare il mio unico neurone...  :-X
ma ci penserò!  ;)
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Stefano Toschi

Re: La proporzione divina
« Risposta #6 il: Martedì 22 Aprile 2008, 21:42:00 »
Vabbè dai... lascialo riposare quel povero neurone.
Deve avere avuto una giornata pesante.
Sogni aurei...
 ;)
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Rb

Re: La proporzione divina
« Risposta #7 il: Mercoledì 23 Aprile 2008, 19:49:11 »

 non ci ho capito niente a livello razionale, ma se me lo spieghi bene
 ci posso arrivare
 con l'intuizione irrazionale
 non incominciare a sblaterale
 perchè se bnleff
 me ne accorgo
 adesso sto attenta
 dai
 com'è la metrica divina universale
 ( Fibronacci l'ho letto da qualche parte e non lo posso contestare)
 

Offline Zima

Re: La proporzione divina
« Risposta #8 il: Mercoledì 23 Aprile 2008, 20:57:58 »
allora...ci riprovo...
a livello poetico non è proprio divino e nemmeno tutto torna, ma è proprio difficileee!!! ::)


In fibonacci l'essenza
della vita sto cercando

ed ogni passo sulla via mi par più irto
dacchè zavorra ho legato alle mie caviglie,
ma pel pendio salgo, guardando sempre dritto.



2 versi da 8 sillabe
3 versi da 13
per un totale di 5 versi
e 55 sillabe...

2-3-5-8-13- (8+13=)21
manca 34 e salto a 55...  ;D

una serie un po' anomala... ahahahahah
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Marina Como

Re: La proporzione divina
« Risposta #9 il: Mercoledì 23 Aprile 2008, 23:23:17 »
Tu,

o

noi
insieme

possiamo fare
qualsiasi cosa ci pare,
se la matematica non è un'opinione

si spremono le meningi, tra un sorsetto di metrica ed un neurone.

ahahhahahah! non è molto poetico, ma è molto fibonacci!
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Stefano Toschi

Re: La proporzione divina
« Risposta #10 il: Giovedì 24 Aprile 2008, 14:31:31 »
Bravissime!  :laugh:
Vedo che la proporzione divina comincia a fiorire tra i vostri aurei versi.

Zima: con qualche piccolo accorgimento la sequenza può divenire completa.
Basta che nella prima strofa i versi siano uno di 8 e uno di 13 sillabe e nella successiva terzina ci siano due versi di 13 ed uno di 8 sillabe.
In tal modo la prima strofa ha 21 sillabe, la seconda strofa ne ha 34 ed in totale sono 55.
Il che poi non è altro che una riproposizione della seconda strofa del mio primo esempio.  ;D

Marina: 1,1,2,3,5,8,13,21 la sequenza è perfetta!
Come forma metrica, forse, risulterebbe un pochino troppo restrittiva.  8)

Rb: Come non ci hai capito niente?  ???
Eppure la spiegazione mi sembra molto chiara ed accessibile anche per chi non ha dimestichezza con la matematica.
Rileggi con attenzione…  ::)
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Paolo Ursaia

Re: La proporzione divina
« Risposta #11 il: Giovedì 24 Aprile 2008, 15:32:03 »
...Uhmmm...interessante...al mio ritorno, ci proverò...
Cunctando restituit

Offline Rb

Re: La proporzione divina
« Risposta #12 il: Giovedì 24 Aprile 2008, 16:31:43 »

  ecco, adesso ci provo
 
  Se
  mi
  va
imparo
divertendomi
allegramente con voi
se non sono tanto matematica Sono
il ventidue mi spiazza vado a passeggiare sul mare

è sfinente questo esperimento di poesia, comunque
se mi sono avvicinata è già un successo
aspetto il responso.

Offline Zima

Re: La proporzione divina
« Risposta #13 il: Giovedì 24 Aprile 2008, 22:47:52 »
Bravissime!  :laugh:
Vedo che la proporzione divina comincia a fiorire tra i vostri aurei versi.

Zima: con qualche piccolo accorgimento la sequenza può divenire completa.
Basta che nella prima strofa i versi siano uno di 8 e uno di 13 sillabe e nella successiva terzina ci siano due versi di 13 ed uno di 8 sillabe.
In tal modo la prima strofa ha 21 sillabe, la seconda strofa ne ha 34 ed in totale sono 55.
Il che poi non è altro che una riproposizione della seconda strofa del mio primo esempio.  ;D

magari fossero aurei! ahahhaahah

grande stè! non ci avevo pensato, o forse nn volevo copiarti! ahahaha
vabbè, se il mio neurone non mi abbandona prima, lo farò lavorare ancora! ;)
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Stefano Toschi

Re: La proporzione divina
« Risposta #14 il: Venerdì 25 Aprile 2008, 12:28:20 »
Apro una parentesi.
Naturalmente resta tutto da dimostrare che il nostro verseggiare abbia qualcosa a che fare con l’arte, ma può essere interessante allargare un poco lo sguardo, in chiave artistica, sull’argomento. Esso, infatti, non è  poi così alieno alla speculazione in questo campo come potrebbe sembrare a prima vista.
Come ho detto, la proporzione divina o la sequenza di Fibonacci si possono ritrovare in numerose espressioni artistiche: dalla piramide di Cheope a Le Corbusier, da Leonardo da Vinci all’arte contemporanea.
Un artista contemporaneo che ha fatto largo uso dei numeri di Fibonacci nella sua opera è  Mario Merz (1925-2003).

Protagonista dell’arte povera e processuale, [Merz] opera con riferimento costante alla progressiva crescita della forma e dell’energia fisica e mentale in base alla serie numerica di Fibonacci (opera del monaco matematico, a Pisa, nell’anno 1202). Merz la usa come simbolo di influsso vitale di proliferazione inseribile in un’architettura o in un assemblage di materiali poveri scritta col neon o col lapis, traducibile in disegno o rapportabile ad una crescita biologica. “…il pensiero si esprime in spirali, in restringimenti e in dilatazioni; il pensiero è certamente un nucleo sconosciuto e carico di polarità opposte che non possono essere prese per altra cosa se non per infinitesimi calcoli”.



Tavoli Fibonacci, Mario Merz, installazione al Parc Lullin, Ginevra 1985.

Quest'opera rappresenta forse l'idea più compiuta rispetto al ciclo dei tavoli dell'autore, in quanto si amalgamano due discorsi: i tavoli concepiti come la rappresentazione architettonica e oggettuale della serie Fibonacci e, visivamente, la spirale. Rispetto al ciclo dei tavoli l'artista in un'intervista dell' 81 (con Amman Pagé) afferma: "L'idea del tavolo mi è venuta la prima volta mentre stavamo seduti, tutti assieme, in un ristorante. C'era un fotografo che fotografò prima una persona, poi due, tre... fino a 55. Era una struttura corrispondente alla serie numerica Fibonacci... Ho fatto perciò un tavolo per una persona, per due persone, poi per tre e così via...”
(Foto e testi da http://www.museomuspac.com/collezione/MerzMario/MarioMerz.html)

D’altra parte anche la spirale è una figura geometrica passibile di notevoli allacci con la sequenza di Fibonacci e con la sezione aurea.
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)