gli Autori non vogliono più incontrarsi??
(Chissà da dove è uscita l'idea che mi fossi cancellato, magari un giorno...)
Dunque caro monster, ho cercato di capire a cosa ti riferissi relativamente al discorso sulla volontà di incontrarsi, poi Marina, con l'ultimo post mi ha chiarito l'arcano: trattasi di cena.
Non perderò questa occasione per esprimere il mio punto di vista che certamente risulterà indigesto (scusate il riferimento alle gozzoviglie) a molti di voi, ma questi argomenti sono per me un invito a nozze (anche se nella fattispecie odio questa istituzione fin da quando avevo due anni).
Le rimpatriate fra individui che condividono degli interessi virtuali e come unico punto di riferimento qualche chiacchierata tenuta sul forum o magari via telefono, ritengo sia la cosa più inutile nonché patetica che si possa concepire.
Tutti intorno ad una tavola imbandita a riflettere sulle personalità che gli stanno di fronte, a disquisire mentalmente ed introspettivamente sulla ridondanza delle pancette altrui o sulle adiposità cellulitiche di chi aveva immaginato essere una venere sorgente dalla spuma del mare ed invece scopre essere una cozza sgusciata dal banco del pesce surgelato di periferia.
E tutti meschinamente a negare che l'aspetto fisico sia, in quel momento, la discriminante dei nostri pensieri.
Poi si incomincia a parlare, di poesia, del sito, dei suoi partecipanti, si argomentano le teorie sul relativismo esistenziale, sulle varie dottrine filosofiche e sul loro condizionamento nelle espressioni poetiche attraverso i secoli. Non mancheranno scontri dialettici con gli immancabili fautori del positivismo neo-kantiano che vedranno assurgere a prese di posizioni, talvolta nette altre sfumate, i vari partecipanti al consesso.
Poi, complice qualche bottiglia di vino della casa, tutti a cantare “o bella ciao” o “quel mazzolin di fiori” salvo che qualcuno previdentemente non abbia al seguito chitarra e spartiti; nel qual caso si opterà per il repertorio di Ramazzotti o della Mannoia (sicuramente meglio che le canzoni partigiane o valligiane).
A fine cena una passeggiata, (non si esclude che qualcuno più verde negli anni ci provi con la bionda di turno che quasi sempre declina l’invito), e poi tutti a ridere sulla la patetica macchietta che l’improvvisatore di turno spaccia per barzelletta. L’indomani si fa il bis, ci si conosce meglio e quando si ritorna a casa e ci si rincontra sul forum ci si sente più uniti, più vicini per il semplice fatto di aver condiviso un tavolo e quattro cavolate.
(continua)