Complemento di moto per luogo

[gianburrasca]

Giacchè,
finanche quando si scompongono le assi
sotto al pulpito
piegando voleri al fine ultimo,
si scompigliano polsi e mani,
non basteranno piccoli asciugalacrime a batteria
e ci vorrà di più,
un menestrello, un piccolo folletto
un druido nell’arco di luna piena
o una eclissi a comando
che possa nascondere
il lato buio della strada
dove anch’io mi perdo
dentro a una selva di antenne sky
quelle da quindici euro al mese
piantate come pali del telegrafo
dove crocifiggere altri figli.

[Marina Como]

O su bianca sabbia
sotto un sole acrilico
dove anche la luna
arrossa il naso
mentre va' in onda la pubblicità,
ma tu già sai
che riprenderanno le trasmissioni,
ma rimani
nella bustina di cellophan al neon
del tunnel sulla strada
mentre la palla dello schermo
rimpiccolisce
sino a sembrare nulla
quella luce del fondo
Un led in pausa
dal telecomando del palchetto
della fiera della sgomento.

[gianburrasca]

E Giangiacomo si stiracchiava
laido sulla sua poltrona lisa
aveva il tubo catodico
piantato sullo sterno
con l’ombelico a fungere da paciere
fra due neuroni sopravvissuti
e l'ultima castroneria a puntate

-non aveva tempo per gli acquisti,
solo per i consigli-
con quei suoi piedi sfranti
e la circonferenza vita
di un boing sette quattro sette
si suicidava col vermuth
alle otto di un giovedì sera
mentre sull’altro canale
suo fratello moriva dilaniato
per quell’unica colpa di essere nato
sull’altro lato della strada.

[Marina Como]

      aiut... non respir...       mi sganascio

sei veramente forte! ed un finale stupendo che fa' riprendere il controllo. ma sei peggio di Stefano Benni?!??

Mi tolgo il cappello.

[filodiseta]

Concordo con Marina: chapeau


Tutti sanno come ogni scritto poetico, in mano ai critici più sofisticati, possa  trasformarsi  in opera di grande contenuto o in emerita schifezza, in virtuosismo di stile o in vergognoso strafalcione. Senza andare lontano, lo avevi a suo tempo dimostrato anche tu, quanto il commento possa fare acquisire merito anche alla poesia più debole. 
Qui non temo di essere smentita: sei riuscito, cazzeggiando, quindi di sicuro nel giro di pochi minuti, a liberare la vera poesia, quella per cui tanto si deve lavorare, quella di spessore sia nel contenuto, sia nella forma . [Quella che quando capita che mi viene a me, sono troppo soddisfatta]. Quella alla quale ambisco ad arrivare con una certa continuità;  quella in cui la regola, la tecnica sono sottopelle, sono pelle, sono a fior di pelle. insomma, come dire... una cosa che sembra scritta come capita, dal primo che capita, ma che non fa una grinza e potrebbe essere messa al cospetto di chiunque macini seriamente poesia, ad ogni livello.
Non so se mi sono spiegata: è il rubinetto che si apre e lo "studio" scorre naturale nelle vene della poesia. Sei arrivato dove io non sono ancora riuscita, al punto in cui esce tutta la libertà prodotta dalla perfetta sincronia  intelletto- mente-  cuore, che convogliano nel tuo testo poetico, per poi andare a toccare,  ri-scomposti, le corde del lettore.




filodiseta

[gianburrasca]

Concordo con Marina: chapeau

...
Qui non temo di essere smentita: sei riuscito, cazzeggiando, quindi di sicuro nel giro di pochi minuti, a liberare la vera poesia, quella per cui tanto si deve lavorare, quella di spessore sia nel contenuto, sia nella forma .

...Sei arrivato dove io non sono ancora riuscita, al punto in cui esce tutta la libertà prodotta dalla perfetta sincronia  intelletto- mente-  cuore, che convogliano nel tuo testo poetico, per poi andare a toccare,  ri-scomposti, le corde del lettore.


filodiseta

Se il tuo scopo era di zittirmi ebbene ci sei riuscita.
Per la prima volta da quando scrivo versi (che poi spaccio per poesie agli sprovveduti), ho ricevuto un complimento che mi lascia senza fiato, non tanto per il complimento in se, che gia nella forma in cui viene espresso è di una eleganza unica, quanto per il fatto che esso proviene dalla persona che in questi anni è stata per me un punto di riferimento poetico.
Non voglio qui ricambiare i complimenti che mi hai voluto indirizzare, sarebbe una cosa di pessimo gusto ed alquanto scontata, ma voglio solo sottolineare che se oggi riesco a scrivere qualcosa di vagamente decente, questo è avvenuto anche grazie al fatto di avere letto in passato i tuoi versi e di avere avuto in questi ultimi anni una maestra davvero eccezionale: te.
 

[gianburrasca]

...

sei veramente forte! ed un finale stupendo che fa' riprendere il controllo. ma sei peggio di Stefano Benni?!??

Mi tolgo il cappello.

Scusa Marina se ho risposto per primo a filodiseta, ma comprenderai che non è usuale ricevere dei commenti simili che quando si leggono lasciano un senso di soddisfacimento al di là di ogni possibile altra considerazione.

E' fuori di dubbio che il ringraziamento va anche a te, che continui ad essere troppo benevola nei confronti di uno (io) che si considera solo un menestrello con qualche guizzo di originalità (ma nemmeno tanto originale).

In quanto a Stefano Benni, mi dici chi è ?? Un tuo amico?? 

[filodiseta]

Ho voluto un po' scherzare di là, sul tuo "Nunzio..." sulla faccenda dell'insegnamento




Credo che in questo campo siamo tutti maestri e tutti allievi, per quanto lunga è la strada, per arrivare a scrivere "qualcosa di decente". Noi ci siamo scelti e abbiamo scelto un percorso poetico comune imparando assieme, operando scambi reciproci nel confronto, sempre, di chi ci pareva migliore di noi. Mai influenzandoci al punto di confondere le nostre identità poetiche, ma consentendo-ci di scoprirne una terza a sé stante, in comune, nelle composizioni a 4mani.


Così, noi...