Autore Topic: "fotografia di un pianto" di Thomas  (Letto 1976 volte)

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Offline Zima

"fotografia di un pianto" di Thomas
« il: Giovedì 28 Febbraio 2008, 16:30:17 »
 E poi d'improvviso
compari
nel
sole
e dietro
al sole - diario d'aprile -
sei un taglio nelle pupille,
sei
il buco
nero
che lasci
quando
passi,
sei la fierezza
della tua presenza.

Sei l'attimo
e sei atemporale.

Sei la foglia
che tengo
secca
sotto al cuscino,
e che bagno
ogni
mattina
stillando
l'acqua
dall'alba.

Dove sei in
tutta questa follia?

Perché
non posso
perderTi
per sempre?
Il Tuo
ritorno
è la nave
ed è la barba
dell'ombra.

Fotografia
di un pianto.

Scusami.


Autore: Thomas (pubblicata il 20/02/2008)
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Zima

Re: "fotografia di un pianto" di Thomas
« Risposta #1 il: Giovedì 28 Febbraio 2008, 16:31:05 »
Come primo tentativo di commento più articolato (da parte mia) scelgo una poesia d’amore, ogni tanto c’è bisogno di dolcezza!
Devo dire però, che pur trattando un tema così inflazionato, la poesia in questione non risulta mai scontata, banale, non è piena di melassa, ma mantiene l’intensità pura di un sentimento universale.
Credo che il cardine intorno al quale gira l’intero testo, sia da ricercarsi oltre che nel titolo, soprattutto nella nota d’autore “prima di incontrarTi”. Qui si avanzano due ipotesi, la prima è che il soggetto dell’intero testo sia la persona amata, la seconda è che l’autore non si rivolga ad una persona fisica bensì al sentimento dell’Amore, grande, intenso, bellissimo, che egli attende da sempre e del quale immagina l’arrivo. Da questa ipotesi scaturiscono poi tutta una serie di immagini altamente evocative, che trafiggono, che rimangono impresse negli occhi del lettore!

E poi d'improvviso
compari
nel
sole
e dietro
al sole - diario d'aprile -
sei un taglio nelle pupille,
il buco
nero
che lasci
quando
passi,
sei la fierezza
della tua presenza.


ecco che come in un film, la persona amata o colei che personifica l’amore, compare nella luce, un’immagine fulgida, che resta negli occhi, che abbaglia. L’immagine che mi ha suggerito è quella del sole come un grande occhio luminoso e di questa persona che arriva da dentro, un puntino nero che avanza, quindi “taglio nelle pupille”  “buco nero che lasci quando passi”.
Queste due immagini hanno anche una valenza diversa, è come se l’autore volesse dire: sei luce quando arrivi, buco nero quando te ne vai, vortice che risucchia nell’assenza di te.
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Zima

Re: "fotografia di un pianto" di Thomas
« Risposta #2 il: Giovedì 28 Febbraio 2008, 16:32:16 »
Sei l'attimo
e sei atemporale.


In questa strofa si legge la relatività del tempo, l’infinito e l’infinitesimo, il tutto e il nulla,
la felicità che dura solo un istante, ma talmente intenso da sembrare infinito. E qui ci sarebbero moltissimi riferimenti ai vari pensieri filosofici, ma più di tutti mi viene in mente Schopenhauer e la sua teoria sulla felicità, interruzione solo momentanea, istantanea dell’oscillare dell’uomo tra il dolore e la noia. Trovo queste due righe intensissime e bellissime.

Sei la foglia
che tengo
secca
sotto al cuscino,
e che bagno
ogni mattina
stillando l'acqua
dall'alba.

Sei foglia…
È come se la foglia rappresentasse il cuore, il desiderio di amare, che ha bisogno di cure e, come una pianta che secca, deve essere innaffiata col pianto, il pianto del risveglio quando la consapevolezza di essere solo riaffiora.

Dove sei in
tutta questa follia?

Perché
non posso
perderTi
per sempre?


Egli si chiede dove potrà trovare o meglio Ri-trovare l’Amore, e se non può trovarlo, perché non può perderlo per sempre? Perché deve desiderarlo tanto?
Amare e più ancora desiderare di farlo, è un qualcosa che a volte ci sembra rinchiuderci in un vortice di follia, si ha paura -non avendo nessuno da amare- di appassire, di morire a nostra volta, perché scopo di ogni esistenza non è altro che Amore.
« Ultima modifica: Venerdì 29 Febbraio 2008, 09:22:01 da Zima »
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Zima

Re: "fotografia di un pianto" di Thomas
« Risposta #3 il: Giovedì 28 Febbraio 2008, 16:32:47 »
Il Tuo ritorno
è la nave
ed è la barba
dell'ombra.


In questi versi l’autore definisce il ritorno, lo raffigura come una nave… una nave che arriva nel porto, nel “suo” porto, in quello di casa.
Anche se non mi è ben chiara l’immagine della “barba dell’ombra”, potrei ipotizzare quell’alone un po’ più chiaro che si forma intorno all’ombra, una sfumatura. In questo caso magari potrebbe rappresentare un rifugio in cui stare nascosti, o anche in cui trovare refrigerio dal sole del quale all’inizio si parla.

Fotografia
di un pianto.

Scusami.


La conclusione che riporta al titolo ci spiega poi tutta la poesia: ci ha fotografato il suo pianto d’amore, ha mostrato al suo prossimo  amore, quello che attende e che spera di trovare, tutto il suo dolore nell’averlo perso, di questo poi si scusa, come se si sentisse inadeguato o troppo smielato…

Vorrei sottolineare un dettaglio, per chi avesse letto anche altri testi dello stesso autore (e per chi non l’ha fatto ne consiglio vivamente la lettura): è la figura dell’ “occhio”, sempre presente in ogni poesia. Evidentemente il senso della vista assume un valore molto importante per Thomas, sicuramente metafora di un’ampia visuale, di una terrazza che si apre sul mondo interiore ed esteriore, per guardare “oltre”.

Strutturalmente il testo alterna versi brevissimi, talora composti da una sola parola, a versi più lunghi ed armonici.
Io, personalmente, avrei rinunciato ad una struttura simile, dando spazio ai concetti e alle immagini proposte, unendo qualche parola in più, soprattutto quelle della prima strofa, ma dietro ad ogni scelta c’è sempre un perché, leggendo anche le altre poesie, credo sinceramente che la scelta sia voluta e sarebbe bello sviscerarne i motivi.

Una poesia che mi ha colpito, perché ricca di metafore originali e spiazzanti, incomprensibile fino infondo e per questo affascinante e un nuovo autore che è fascio di luce nel panorama letterario di scrivere, nota fuori dal coro, originale e tagliente come romantico e coinvolgente. Un giovane, giovanissimo autore che leggo sempre con interesse e che sempre più mi stupisce!

A lui vanno i miei complimenti e la mia stima, con la speranza di aver bene interpretato il suo testo e col piacere, qualora lo volesse, di ricevere qualche spiegazione o il suo punto di vista.

A voi la speranza dei vostri interventi, l’aggiunta di punti di vista, di interpretazioni, di pareri, di altri riscontri tecnici.
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

alexandra

  • Visitatore
Re: "fotografia di un pianto" di Thomas
« Risposta #4 il: Giovedì 28 Febbraio 2008, 18:54:17 »
Innanzitutto complimenti a zima per questo lavoro e per la scelta del testo che trovo molto originale.
Proverei a dare una personale interpretazione della poesia.

E' come un flashback, quando un giorno ricompare Lei, tutto nuovamente viene messo in discussione.
Lei che è luce che brucia e la foglia sotto il cuscino, quasi quel pensiero ricorrente, instancabile che ogni tanto fa capolino.
Lei che è lontano dall'autore in tutta -questa follia-, forse è follia solo perche lei non gli è accanto.

Attende il suo ritorno come nave nel porto, Lei fra le sue braccia.
 
Per finire con la splendida chiusa:

Fotografia
di un pianto.

Scusami.


definisce tutto ciò che scrive o egli stesso un inciso nel pianto, nel dolore dell'attesa e non può che rammaricarsene.

Anche a me "la barba dell'ombra" desta qualche perplessità.

Ma non posso che complimentarmi per questo testo curato, fuori dai soliti schemi, molto interessante per significato e significante.

Offline Maurizio Spaccasassi

Re: "fotografia di un pianto" di Thomas
« Risposta #5 il: Venerdì 29 Febbraio 2008, 00:34:00 »
Complimenti a Roberta per questa corposa e interessante critica minuziosamente analitica e ben costruita.
Credo che sia molto importante riuscire a mettere in evidenza aspetti  letterali e sintattici che in una lettura normale passerebbero in un secondo piano.Il commento di R.è stato come un leggere alla moviola per poter sviluppare più fermi immagini tra versi e termini e comprenderne al meglio i vari significati.
Un ulteriore complimento anche a Francesca Coppola per i suoi sempre graditi spunti riflessivi e costruttive considerazioni.

Per prima cosa mi sono andato a leggere gli altri testi di Thomas,per capire se questo stile  che possiamo chiamare "spezzettato"o "a fotogrammi"faceva parte di uno stile congenito in tutti i testi o era solo stato utilizzato esclusivamente nella poesia in oggetto.

La risposta che ho trovato le racchiude tutte e due,ossia ci sono alcuni aspetti stilistici che fanno parte dello stile  del poeta ed altri no,ovvero in alcuni testi si ed in altri no.

Ho avuto come l'impressione che l'autore cerchi un equilibrio letterale,un assestamento(ma questo capiti un po' a tutti noi)come ha detto Roberta i suoi scritti sono molto interessanti,le sue anafore(che utilizza spesso e volentieri in diverse modalità)sono sicuramente uno comune denominatore delle 12 poesie fin'ora pubblicate.

Trovo che in questo testo e anche in altri che ho letto c’è una certa insistenza dietro alcuni termini nella quale l’autore gioca -nel breve- con frasi e parafrasi creando dei doppi sensi molto intriganti.

Ho pensato forse in modo sbagliato che potremmo definire questo gioco racchiudendo il tutto in una  figura di amplificazione (figura di pensiero)

continua

Offline Maurizio Spaccasassi

Re: "fotografia di un pianto" di Thomas
« Risposta #6 il: Venerdì 29 Febbraio 2008, 00:36:58 »
Commoratio (Indugio, Insistenza)
E' un indugio ripetitivo sulle idee comunicate. Si ripete in un successivo enunciato la stessa idea dell'enunciato precedente o si "ritocca" l'idea prima espressa attraverso altre informazioni. La commoratio si può presentare:
A.   come Interpetatio o Parafrasi interpretativa, che consiste nell'accostare ad un enunciato un altro equivalente, col risultato di chiarire e arricchire il pensiero già espresso: Non è una melanconia compatta e opaca, dunque, ma un velo di particelle minutissime d'umori e sensazioni, un pulviscolo d'atomi come tutto ciò che costituisce l'ultima sostanza della molteplicità delle cose (Calvino)
B.   come Expolitio o Ritocco, cioè un ritornare sullo stesso tema, o sul nucleo di questo, aggiungendo informazioni complementari e variando l'espressione: [...] ma soprattutto [i Milanesi] corrono in cerca di quelle espressioni ancora rimaste intatte della "natura", di ciò che essi intendono per natura: un misto di libertà e passionalità, con non poca sensualità e una sfumatura di follia, di cui, causa la rigidità della moderna vita a Milano, appaiano assetati (Ortese).

“E poi d'improvviso
compari
nel
sole
e dietro
al sole - diario d'aprile -
sei un taglio nelle pupille,
sei
il buco
nero
che lasci
quando
passi,
sei la fierezza
della tua presenza.”

Offline Maurizio Spaccasassi

Re: "fotografia di un pianto" di Thomas
« Risposta #7 il: Venerdì 29 Febbraio 2008, 00:44:57 »
Questa parte a mio avviso è la  migliore di tutto il testo,”e poi d’improvviso/ compari/nel/sole/e dietro/al sole-diario d’aprile
Qui l’autore riesce a creare con pochi termini per giunta uguali una serie di accostamenti e contrapposizioni che suggeriscono svariate interpretazioni.
Questo “e poi d’improvviso/compari”potrebbe significare un amore che ci ha fatto soffrire ,che ci ha ferito,e ritorna,proprio nel momento in cui la ferita è rimarginata.
“nel /sole/e dietro/al sole-diario d’aprile”
Credo che qui l’autore non ha frammentato tanto per frammentare,tanto meno non mi sembra un poeta che butta giù mutilando versi a caso,quindi se ha creato questi troncamenti voleva sicuramente accentuare qualche aspetto particolare del testo ,quel “nel” da solo “sole” “e dietro””al sole-diario d’aprile”
Qui c’è il rebus,un amore che con la sua immagine è come il sole, è speranza(nel/sole)in contrapposizione però(e dietro/al sole) dietro al sole potrebbe significare ombra,e poi-diario d’aprile,siccome che siamo a febbraio e da aprile sono passati 10 mesi possiamo dire che quell’ombra da un colore scuro a quest’immagine,un passato nell’ombra,un amore che si è cercato di dimenticare nell’ombra,ma che adesso riaffiora”diario”è qualcosa di scritto nel passato.”sei un taglio nelle pupille”una ferita veloce come un lampo.
Mi fermo qui per via dell’ora ormai tarda,aggiungo che la parte centrale è la più romantica,mentre quella finale a mio avviso disperde un pochino quel mistero che l’autore ha saputo giostrare abilmente nei primi versi .

Ma nel titolo stesso troviamo forse le risposte a tutti i nostri interrogativi,secondo me l'autore ha voluto trasmettere al rallentatore con uno stile del tutto fotografico"a scatti"la ragione per cui a volte veniamo sopraffatti dalla sofferenza,quella improvvisa,quella che ci coglie del tutto impreparati ed è forse per questo che ci lascia abbandonati in un pianto...in una FOTOGRAFIA di un pianto,dico cosi' perchè solo in questo testo la frammentazione è stata più esasperata che in tutti gli altri.Complimenti  all'autore ,e mi scuso per il mio eccedere.


Offline Marina Como

Re: "fotografia di un pianto" di Thomas
« Risposta #8 il: Sabato 1 Marzo 2008, 09:45:03 »
La barba dell'ombra: anche a me ha molto colpito questo verso, se andiamo ad analizzare vediamo che un'ombra si allunga, così come la barba. Ma nella barba c'è un qualcosa di più, è un'immagine che crea delle protuberanze all'ombra, intesa come il ricordo di lei (non c'è che la sua ombra nel presente) che la sfilaccia, come il tempo che sfuma il ricordo. Ed anche a livello di immagine proviamo a pensare a quando nel tramonto un singolo minuscolo particolare si prolunga nell'ombra e cresce allungandosi, per dirla con chi mi ha preceduto... è un fotogramma ben raccontato.
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Zima

Re: "fotografia di un pianto" di Thomas
« Risposta #9 il: Domenica 2 Marzo 2008, 12:14:17 »
grazie Maurizio per la tua analisi approfondita, e grazie Marina... quelal barba ci ha colpito un po' tutti, ma le tue parole sembrabo schiarire quell'immagine che mi era apparsa "sfuocata" nel senso che non riuscivo a mettere a fuoco...tanto per parlare di fotografia!  ;D

altri pareri? e l'autore?...dov'è finito?  ;)
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.