Autore Topic: Poesia introspettiva-autori vari a confronto  (Letto 11251 volte)

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Offline Maurizio Spaccasassi

Re: Poesia introspettiva-autori vari a confronto
« Risposta #30 il: Domenica 17 Febbraio 2008, 00:15:10 »
“ Ho bisogno di andare,
qui non c’è posto per me,
per me che sono un poeta
che impregna
con la follia dell’uomo
i suoi versi.”

In questa parte emerge palese il contrasto della realtà attuale il bisogno di trovare ed aprire quella porta per scaricare parte della sofferenza accumulata.
Il poeta che sente la realtà che lo circonda  come cosa sua e la esprime in versi.
Ed è proprio chi gli sta più vicino che non ne comprende il senso.
Molto bella l’ultima parte”che impregna”verbo che sta a significare la capacità di penetrare a fondo,esattamente come la funzione dell’impregnante sul legno che serve per proteggere la vita dello stesso legno esposto alle intemperie della natura.
“con la follia dell’uomo/i suoi versi”La follia dell’uomo”la cattiveria,le violenze le ingiustizie che non muoiono mai che il poeta sente e le scrive in versi come sentimenti del mondo e ne soffre perché non sa darsi un perché a mille domande senza risposta.


“Ho bisogno di andare,
ho bisogno della notte,
per sparire nel suo buio
e lasciare ai posteri
pergamene di verità
bruciare dagli sguardi
di chi ha paura della realtà”

Poeta che sogna ,che soffre ,che crede”sparire nel suo buio”Vede la notte come salvezza,ma allo stesso tempo si sente parte di questo mondo che non sa comprendere.

Continua...


Offline Maurizio Spaccasassi

Re: Poesia introspettiva-autori vari a confronto
« Risposta #31 il: Domenica 17 Febbraio 2008, 00:16:37 »
“e lasciare ai posteri
pergamene di verità”

Direi che il termine “pergamene” sta a significare poesie,scritti del poeta che collegato a “verità” significa che gli scritti parlano di cose vere che prendono spunto dalla realtà.
“bruciare dagli sguardi/di chi ha paura della realtà” Le persone che hanno paura di affrontare la realtà non si meritano di leggere questi scritti  ed è per questo che quando il poeta scomparirà dietro quel buio,il fuoco che ha origine dalla carta accecherà quegl’ occhi codardi che non hanno mai creduto.

In sostanza possiamo dire che il testo ha un percorso di  sfogo e di liberazione del poeta,come tutti noi che scriviamo, spesso ci inventiamo un mondo in qualsiasi parte della nostra mente,ed è in quel preciso momento che riusciamo a dare il giusto peso ai nostri sentimenti,ma sicuramente in quella parte di spazio abbiamo lasciato qualcosa che ci appartiene.

Credo che il contenuto esprime bene il senso essendo un testo molto esplicito e vero riesce ad essere un vero e proprio impregnante per il lettore.                   



Continua...















« Ultima modifica: Domenica 17 Febbraio 2008, 00:18:16 da Maurizio Lauriani »

Offline Maurizio Spaccasassi

Re: Poesia introspettiva-autori vari a confronto
« Risposta #32 il: Domenica 17 Febbraio 2008, 00:37:03 »
1-Ho bisogno della notte,
2-dei suoi silenzi
3-e dei suoi respiri.
4-Ho bisogno della notte,
5-per chiudere gli occhi
6-e volare al di là.
7-Ho bisogno di andare,
8-qui non c’è posto per me,
9-per me che sono un poeta
10-che impregna
11-con la follia dell’uomo
12-i suoi versi.
13-Ho bisogno di andare,
14ho bisogno della notte,
15-per sparire nel suo buio
16-e lasciare ai posteri
17-pergamene di verità
18-bruciare dagli sguardi
19di chi ha paura della realtà


A priscindere dal fatto che la poesia è  stata scritta di getto,a mio avviso l'uso dell'anafora "ho bisogno" è un po' troppo utilizata,sarebbe stato più efficace una sostituzione con un termine sinonimo che esprimeva lo stesso concetto,almeno per alleggerire in un secondo momento lo stress da errore che la spinta dell'energia di questo poetare trascina con se.Idem "notte","andare"I due termini tronchi che fanno rima alternata tra il terz'ultimo ed ultimo verso-Verità-realtà  mi danno l'impressione che abbiano  attutito l'effetto della chiusa,che,invece avrebbe dovuto avere con questo tipo di poesia un'efficacia molto più accentuata.Il penultimo verso Mi da l'impressione di interruzione"pergamene di verità.....bruciare dagli sguardi.

Ad essere sincero però il testo cosi' com'è non dispiace affatto,anzi solamente con una lettura attenta mi soffermo sulle ripetizioni,perchè nella lettura normale il testo prende un suono musicale,tra le righe compatte si avverte un certo -trasporto-,nel suo interno contiene una certa melodia.

Complimenti all'autrice.

Lascio a voi il compito di estrapolare le figure retoriche che ho evidenziato in neretto,in particolare m'interessa quella che sta tra la 8 e la 9.



Fine




« Ultima modifica: Domenica 17 Febbraio 2008, 01:05:48 da Maurizio Lauriani »

Offline Maurizio Spaccasassi

Re: Poesia introspettiva-autori vari a confronto
« Risposta #33 il: Mercoledì 20 Febbraio 2008, 23:49:21 »
In sostanza possiamo dire che messi a confronto i due primi testi hanno una sola cosa in comune:lo sfondo notturno.
Nella poesia di rossodisera sono le stelle che richiamano l'autrice ad un ricordo lontano,le stelle sono luminose in cielo e restano a guardare(loro conoscono ogni dettaglio della sua vita),il loro silenzio è un rispetto della libertà di scelta.
Da un'immagine esterna -le stelle -parte il viaggio introspettivo attraverso i ricordi quasi come fosse una macchina del tempo,per poi ritornare indietro e fermarsi esattamente in quell'attimo di serenità a fianco alla persona che si ama.

Il Testo di Alessia non parte da un'immagine esterna,ma parte da -un bisogno-un momento difficile che può essere placato solo quando il nostro corpo si corica.La notte come scelta di fuga verso una libertà immaginaria.La notte come lo scindersi in una cosa sola tra ANIMA E CORPO in un connubio di salvezza verso un mondo tutto nostro.Il desiderio di distaccarsi da una realtà che fa troppo male,dove dire quello che si sente -la verità -diventa sempre più difficile.

Offline Zima

Re: Poesia introspettiva-autori vari a confronto
« Risposta #34 il: Giovedì 21 Febbraio 2008, 09:45:36 »
Grazie Maurizio!
non trovo molto da aggiungere al tuo commento che mi sembra molto completo.
il testo è semplice, esplicito.
l'anafora "ho bisogno" e la non divisione in strofe, ci dà proprio l'idea dell'urgenza della fuga da parte dell'autrice, dal mondo.
un mondo nel quale lei si sente come estranea e al di sopra.
anche la ripetizione di quel "per me" a fine e inizio verso, mi sembra rappresentare questa urgenza e nel contempo il voler sottolineare la sua identità di poeta, sognatore, giusto, ricercatore della verità (cosa che mi è apparsa un po' "presuntuosa"). ancora, questa ripetizione, mi ha dato l'idea di un procedimento mentale , come se l'autrice parlasse con sè stessa.

per quanto riguarda gli ultimi tre versi

pergamene di verità
bruciare dagli sguardi
di chi ha paura della realtà


concordo che le pergamene dovrebbero rappresentare le sue poesie che, come papiri egiziani, l'autrice vorrebbe tramandare. io credo che sia presente un errore di battitura in quel "bruciare" che forse doveva essere "bruciate" perchè letto così, non riesco a capire.

sarebbe interessante uno scambio con l'autrice che invito a partecipare, se ci legge.
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

gianburrasca

  • Visitatore
Re: Poesia introspettiva-autori vari a confronto
« Risposta #35 il: Giovedì 21 Febbraio 2008, 11:41:52 »
E’ sempre la notte lo sfondo delle poesie introspettive o intimistiche (come mi piace definirle). E’ su questo sfondo a toni cupi, nella sua estrema capacità di dilatare le armonie inespresse, che si sviluppano tragitti insoliti, vagabondaggi nei rifugi della mente. Si instaura uno stato di grazia alla rovescia, una impellente necessità di trasfigurare il possibile per renderlo più verosimilmente inarrivabile; si perpetra uno strappo nelle pieghe spazio-temporali che dilata le paure ed amplifica le ansie covate, i timori accantonati alla luce del giorno.
Ci si scopre più fragili, più vulnerabili, ed è in quei lunghi spazi di presa di distanza della ragione che il pessimismo tenta di sopravvenire.
La Grippo sovverte questi canoni, si pone in maniera più meditativa, ha una visione della notte come rifugio, come riparo dalla follia del mondo.

Mi piace abbastanza questa poesia della Grippo, per la semplicità e nello stesso tempo per la forza espressiva che emana dalla anafora del bisogno, della necessità.
Già! Il bisogno! La necessità di spaziare al di fuori di sé stessi per ritrovare i propri pensieri la propria esistenza. E’ sempre stata la necessità la forza trainante del mondo, da quella di nutrirsi a quella di comunicare passando per quella (meno nobile) di imporre il proprio potere sugli altri. La necessità è nello spirito di ogni azione umana, di ogni pensiero.

Ed è proprio il bisogno il filo conduttore di questa poesia, con i suoi versi senza pause, senza spazi di respiro, senza tragitti scontati né mete pindariche agognate.
L’autrice è sola con le sue riflessioni, le sue inquietudini, il suo appartenere ad un mondo, ad una realtà di difficile interpretazione e le necessità (il bisogno appunto) che scaturiscono dal suo vissuto non sono poi così lontane dai bisogni che ciascuno di noi rivela più o meno consciamente nel corso della propria vita: rimanere soli con i propri sogni, far sì che questi possano almeno per una notte animarsi di vita propria, che i nostri pensieri, le nostre idee possano seguire il loro corso e che  il nostro rapporto con il mondo possa almeno una volta essere inghiottito dalla notte “per sparire nel suo buio”.

Tecnicamente vorrei suggerire di effettuare la sostituzione
del sesto verso che scade un po’ di tono con quel “volare al di là” , poi ci sono il tredicesimo e quattordicesimo verso:

Ho bisogno di andare,
ho bisogno della notte


due anafore consecutive? Un po’ troppo davvero.

Passabile il resto tranne la chiusa che cambierei completamente per il messaggio che ne scaturisce (sembra tu sia la detentrice della verità e che voglia lasciarla ai posteri… un po’ troppo presuntuoso  ;D ) e ne altera l’armonia d’insieme.


P.S. Un appunto al commento di Maurizio: è una cosa bruttissima numerare i versi di una poesia, dà l’impressione di un elenco, ne sminuisce il valore e la porta alla stessa stregua di un corpo sul tavolo di un anatomopatologo.
« Ultima modifica: Giovedì 21 Febbraio 2008, 11:47:49 da Gianburrasca »

Offline Maurizio Spaccasassi

Re: Poesia introspettiva-autori vari a confronto
« Risposta #36 il: Venerdì 22 Febbraio 2008, 00:25:42 »
Ringrazio l'ampliamento tecnico e chiarificatore di Zima e poi di Gianburrasca(non poteva essere meglio di cosi')

Volevo solo aggiungere la definizione della figura retorica di pensiero che sta a cavallo tra l'ottavo e il nono verso.

"qui non c’è posto per me,
per me che sono un poeta

Non so se riuscite a vedere la "x" del Chiasmo

Questa a mio avviso è un tocco di pennello che distingue il banale da ciò che si è volutamente  deciso di costruire in  un determinato mod,o nonostante che il testo è stato scritto di getto,per questo è interessante.
Chiasmo (e Antimetabole)
Consiste nel disporre a incrocio (X = lettera greca "chi") gli elementi che costituiscono due sintagmi o due proposizioni. E' un parallelismo capovolto, il cui schema è A B B1 A1:
Le donne (A), i cavallier (B), l'arme (B1), gli amori (A1) (Ariosto)
Pace (A) non trovo (B) et non ho da far (B1) guerra (A1) (Petrarca)
Si distinguono:
A.   chiasmo piccolo, quando sono posti in corrispondenza parole o sintagmi (l'esempio di Ariosto)
B.   chiasmo grande, quando sono poste in corrispondenza intere frasi: Questa voce sentiva gemere in una capra solitaria. / In una capra dal viso semita sentiva querelarsi ogni altro male (Saba)
Si distinguono inoltre:
A.   chiasmo semplice: elementi con identiche funzioni sintattiche
B.   chiasmo complicato o antimetabole (o Antimetatesi): permutazione nell'ordine delle parole con capovolgimento di senso: Chi ha pane non ha denti e chi ha denti non ha fame (incrocio semantico con parallelismo sintattico e specularità delle corrispondenze di significato); Se è caldo raffreddalo e riscaldalo se è freddo (incrocio sintattico con specularità delle funzioni sintattiche e parallelismo delle corrispondenze di significato).


(La numerazione ad esser sincero l'ho vista applicata da un gruppo di professori universitari esperti in letteratura che insieme hanno stilato un'analisi molto approfondita su poeti  contemporanei,che,se me ne daranno il permesso sarei onorato di presentarla anche qui.La numerazione secondo me,potrebbe essere utile anche per evitare di contarsi i versi da parte del lettore ,con due semplici numeri è possibile dare un'immediata collocazione al nostro riferimento,senza dover ricitare un verso o più versi,in questo modo è facilmente rintracciabile evitando la possibilità di confonderlo con la riga prima o dopo e poi in fondo il testo integrale è riportato nel primo post).


gianburrasca

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Re: Poesia introspettiva-autori vari a confronto
« Risposta #37 il: Venerdì 22 Febbraio 2008, 09:10:07 »
Intervengo un ultima volta su questo topic e poi basta.
Intanto complimenti a Maurizio per la preparazione che dimostra ad ogni suo intervento e poi la mia considerazione è che se fossimo così bravi a scrivere poesie così come a fare le pulci ai chiasmi o alle iperbole metropiche su questo sito sarebbe un'altra musica.
Per quanto riguarda i professori universitari, mi piacerebbe sapere se oltre ad essere esperti di letteratura siano anche dei poeti e se alle loro poesie riserverebbero un trattamento così freddo e distante.

Buona continuazione

;D

Offline Patrizia Chini

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Re: Poesia introspettiva-autori vari a confronto
« Risposta #38 il: Martedì 26 Febbraio 2008, 23:52:22 »
Prima di tutto scusatemi se farò un lungo preambolo ma è doveroso.
Lasciatemi ringraziare Maurizio Lauriani non solo per la disponibklità ma per la competenza e l’affabiità che ravviso in lui e congratularmi per le prime tre poesie che ha analizzato. Naturalmento i complimenti sono estesi agli autori.
Avevo chiesto,  in un mio intervento nell’ambito delle proposte per il sito (un anno fa?), che mettesse a disposizione la sua competenza per dar vita ad un angolo di approfondimento e di analisi dei testi poetici. Mi aveva colpito in modo sorprendente il commento e l’analisi delle componenti, metrica, contenuto e molto altro, di una mia poesia.
In seguito mi sono dispiaciuta per la sua assenza dal sito …

.............
continua
P.C.

Offline Patrizia Chini

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Re: Poesia introspettiva-autori vari a confronto
« Risposta #39 il: Martedì 26 Febbraio 2008, 23:54:29 »
Ora è tornato alla grande e ho visto concretizzarsi questo angolo di competenza dal quale possiamo apprendere tutti e non solo da Maurizio ma  anche dagli altri interventi di quslità che ha registrato questo topic.
Questo lungo preambolo è per dire a chi interviene e mi riferisco a Gianburrasca, di non continuare e allungare la discussione su aspetti meno importanti come quelli di forma per la numerazione dei versi. A te non piace, va bene ma è molto pratica, per molti più comprensibile visto che questi interventi potrebbero essere vere lezioni per chi mastica poco di metrica e di altro.
Infatti quando Maurixio ha chiesto che si cercasse la figura poetica tra l’8° e il 9°… io mi sono documentata e ho trovato … ma poi non ho avuto il coraggio di intervenire.
Se Maurizio non ha sbagliato e hai continuato nella tua dotta contrapposizione, a me che sbaglio tutto…?
................
P.C.

Offline Patrizia Chini

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Re: Poesia introspettiva-autori vari a confronto
« Risposta #40 il: Mercoledì 27 Febbraio 2008, 00:01:29 »

Si piò sbagliare e ben venga la correzione ma essere maltrattatti mi sembra fuori luogo ed esagerato in un sito di poeti dove la sensibilirà è maggiore. Non avevo voluto scendere nell’arena per paura… ma ora indosso il saio del crociato e mi avventuro.
Il lavoro che porta avanti Maurizio, con serietà e competenza, non credo si possa ridurre e definire con la tua espressione poco elegante "fare le pulci"...
forse è più adatta ai polemici e Maurizio non  mi sembra appartenere a questa categoria!
P.C.

Offline Patrizia Chini

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Re: Poesia introspettiva-autori vari a confronto
« Risposta #41 il: Mercoledì 27 Febbraio 2008, 00:07:44 »
Ora vi espongo quello che dopo lunghe ricerche ero giunta a scorgere.

L’Anadiplosi per la ripetizione di alcune parole di un verso  (“per me”)  all'inizio del successivo.

Non sono tanto sicura dell’Allitterazione per la ripetizione di alcune  consonanti (p)  all’interno di due parole successive legate dal senso. (posto per poeta)

Vedete quanto poco sono riuscita a mettere insieme.
Quindi a gran voce chiamo
"Maurizioooooooo! ... presto vieni a correggere i miei strafalcioni"


 

« Ultima modifica: Mercoledì 27 Febbraio 2008, 00:10:15 da Pattychini »
P.C.

Offline Maurizio Spaccasassi

Re: Poesia introspettiva-autori vari a confronto
« Risposta #42 il: Sabato 1 Marzo 2008, 00:51:38 »
Ora vi espongo quello che dopo lunghe ricerche ero giunta a scorgere.

L’Anadiplosi per la ripetizione di alcune parole di un verso  (“per me”)  all'inizio del successivo.

Non sono tanto sicura dell’Allitterazione per la ripetizione di alcune  consonanti (p)  all’interno di due parole successive legate dal senso. (posto per poeta)

Vedete quanto poco sono riuscita a mettere insieme.
Quindi a gran voce chiamo
"Maurizioooooooo! ... presto vieni a correggere i miei strafalcioni"


Carissima Patty,innanzi tutto ti ringrazio per le bellissime parole,sono molto gratificante per uno come me che è del tutto comune.
Ti posso dire con fermezza che è molto bello conoscere pareri diversi,non ci dobbiamo arrabbiare e nemmeno scandalizzare quando ci viene detto anche molto schiettamente pensieri contrastanti con i nostri,tutto questo ci aiuta a crescere,quando all'inizio del topic Gianburrasca disse  che la mia critica sembrava un'esaltazione del mediocre, mi ha disse in un certo senso una parte di verità,perchè a me piace vedere oltre a costo d'inventarlo,scoprire quello che visivamente non si vede,come quel Chiasmo della poesia della Grippo,non è affatto completo  come hai detto benissimo tu,ma io l'ho visto,forse l'autrice non l'ha scritto nemmeno di proposito."Posto" non è "poeta"L'ALLITTERAZIONE NON PUò SOSTITUIRE UN TERMINE e i termini sono totalmente differenti,ma avevo voglia di parlarne per questo ho fatto finta che lo fosse e in effetti per metà lo era.                                                                                                                       continua...

Offline Maurizio Spaccasassi

Re: Poesia introspettiva-autori vari a confronto
« Risposta #43 il: Sabato 1 Marzo 2008, 00:59:41 »
Ho studiato le figure retoriche (ma in modo molto superficiale) circa 4 anni fa e ora quando ne voglio parlare mi basta cercare in rete per arricchire alcune definizioni,ma ad essere sinceri di figure a memoria ne so ben poco.Sono un buon osservatore,una facolta che ho ereditato e sviluppato con le mie esperienze lavorative,credo che ogni testo vada letto con rispetto,con una attenzione distaccata da quello che ci lega materialmente a mondo,perchè in quelle parole,c'è un respiro una parte di vita altrui,a volte sembra tosse,a noi non piace ascoltare voci rauche,ma questo nostro pregiudizio è un nostro problema che ci allontana dalla lettura e dalla comprensione oggettiva,perchè si contrappone fra noi e il testo una condizione,dentro ai nostri pensieri continuiamo a campionare versi e termini con paragoni  "modello"da noi prescelti,ma non ci accorgiamo che la lingua muore,la lingua cresce,la lingua si modifica.Basta leggere alcuni stili per capire quanto il poetare possa avere svariate facce.Certe figure che venivano usate dalla scuola siciliana e dolcestilnovo in  su oggi  a mio avviso non possono dare nessun contributo ad un testo,in quel periodo il poeta era obbligato a seguire alla lettera la metrica e le rime,per questo utilizzava diversi artifizi (licenze poetiche)per poter modificare i termini  affinchè il suo verso non prendesse una sillaba di troppo o di meno.
In qunto al lavoro di critica fatto poco più di un anno fa,non ne esiste più traccia,da una prima impressione pensavo non fosse piaciuto,ma poi ne ho capito il motivo.

Offline Maurizio Spaccasassi

Re: Poesia introspettiva-autori vari a confronto
« Risposta #44 il: Domenica 2 Marzo 2008, 21:57:14 »
Un punto di ancoraggio-Pattychini


Sopra di me nel cielo
passano solitarie
nuvole leggere.

Fisso l’azzurro vuoto
lo penetro in silenzio
Mi spoglio del dolore!

Fluttuando alla deriva
cerco nello spazio
un punto di ancoraggio..

mi rotolo, mi avvolgo
in modo sorprendente
mi vesto di colore]
.
« Ultima modifica: Domenica 2 Marzo 2008, 22:15:08 da Maurizio Lauriani »