L'idea di commentare una poesia, è intrigante e molto interessante.Ma ammetto di non aver gli strumenti per analizzarne la forma, o comunque non ho sviluppato tali strumenti, in modo da poter far un'analisi critica efficace.Per quello che riguarda il commento , quello che metto direttamente sulla pagina dove è scritta la poesia, mi limito a esternare le mie emozioni, che emergono leggendo l'opera del poeta.A volte lo commento, altre lo leggo soltanto, perchè magari, non ho nulla da dire o non saprei che scrivere.E una prerogativa di chi legge poter astenersi, dal esprimere un parere.
Putroppo è anche vero, che non tutti , se ricevono un parere negativo o davvero incisivo, sulla propria opera, sono ben disposti a tener in conto tale indicazione. Alcune volte subentra una sorta di rifiuto, perchè le critiche, devono essere sempre moderate, altrimenti entrano in gioco dei fattori di orgoglio personale.
Personalmente, mi fa solo piacere essere commentato, anche negativamente,perchè è pur sempre un parere importante per crescere. Ovvio che deve essere oggettivo ,e non soggettivo il parere.Altrimenti,parlando dal punto di vista critico, la mia maniera di scrivere diventa il master di riferimento e tutte le altre sono criticabili.
E' un terreno minato e pericoloso dove sono crollati critici illustri,oppure, ancora peggo, la critica ha portato l'artista a lasciare l'arte ed a dedicarsi ad altro. Criticare è difficile, invece , discuterne tranquillamente , come si farebbe in un salotto di casa,portanto esperienza e pareri, diventa piacevole e educativo.
Quindi io sono d'accordo, sulla critica sana e rilassata delle opere proposte, a patto che i toni , permangano sempre entro limiti ragionevoli.