Ci sono persone che vengono assalite dall’ispirazione del comporre in qualunque momento della giornata, che si trovino in tram piuttosto che a ristorante o in auto, in queste occasioni afferrare l’attimo risulta quasi impossibile né è di giovamento avere sempre con se un taccuino dove prendere nota delle idee. Del resto la poesia può essere in ogni atto che compiamo dunque non ci deve sorprendere che essa si sveli nei momenti più disparati.
A me capita quasi sempre che, tra tutti gli altri, ci sia un momento della giornata nel quale sento l'esigenza della meditazione assoluta e che per me rappresenta un momento unico; è al mattino esattamente poco dopo essermi alzato.
E' proprio allora che sento pervadermi da emozioni intense quasi un bisogno, come se null'altro fosse importante come l'esplicitazione di questo che avverto come un bisogno di solitudine per ritrovarmi in pace con me stesso, con il mio spirito.
In quegli attimi, ho la netta sensazione di congiungermi con quell’io che resta sempre nascosto, quasi pudicamente ignorato, come una parte di cui vergognarsi. Sono attimi di intensa carica emotiva che sublimano il concetto di essere parte di un universo e dove lo sforzo per evocare il pathos è minimo ed i sensi sono coinvolti in un unico fluire sublime convogliato nell’ azione di ritrovare il proprio io.
Allora prendo il mio blocchetto di appunti (che porto sempre con me) e traccio quelle che saranno le linee generali del testo, poi, immediatamente dopo cerco di eliminare il superfluo in modo da rendere il testo più snello e musicale. Solo quando mi sento abbastanza soddisfatto mi dedico ad altro ed incomincio la giornata con i riti consueti riproponendomi di ritornarci sopra magari durante la giornata.
E’ una sensazione stupenda, anche se, purtroppo, a volte il risultato non compensa gli sforzi.
E per voi quando è il momento migliore, quello in cui vi capita di essere particolarmente ispirati per comporre una poesia?