Autore Topic: Quel dolce dolor fuggente "Cristina Khay"  (Letto 1291 volte)

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alfredo

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Quel dolce dolor fuggente "Cristina Khay"
« il: Giovedì 13 Dicembre 2007, 10:17:06 »
Quel dolce dolor fuggente
ch'apre furtivo l'uscio
del mio cuor sorpreso
impressi ha gli occhi tuoi:

-di sopra e di sotto
come poli in attrazione
i tuoi codici
mi ingabbiano la mente

magnetici nei sensi
mi accalorano
creando fiumi d'ambrosia
e miele dentro me;

-dinnanzi e dietro
come frecce
in traiettoria certa
ed espanse all'infinito

scoccano verso meta,
la più eccelsa
quella che rinfoca
il sentimento.

Quel dolce dolor fuggente
ch'apre furtivo l'uscio
del mio cuor sorpreso
è Amore

che porta in sé i semi
di vita lieve e nuova
sgranando in segreto
il nome tuo adorato

quel nome
ch'io chiamo, muta
-e grido-
quando sogno.




alfredo

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Re: Quel dolce dolor fuggente "Cristina Khay"
« Risposta #1 il: Giovedì 13 Dicembre 2007, 10:19:56 »
       
Cristina Khay, un’autrice che contempla l’amore e sceglie dell’amore la bellezza.
Con il suo scritto, con la sua grande virtù d’amare nobilita l’animo del suo uomo con maestosa disciplina del suo stile inconfondibile, lo trasporta insieme al suo ardore e lo fa rivivere nella sua coscienza attraverso una titolazione di rango” quel dolce dolor fuggente” quasi fosse in fuga ma quando si aprono le porte della visione,lei si ritrova invasa dal dolce sapore del miele e di arbusti d’ambrosia sostituendosi al pasto degli Dei.
Cristina in questa grande opera si configura in una stilnovista dal “ cor gentile” perché esalta in maniera esemplare l’amore con la sua spiritualità che risiede nel suo animo costantemente..
Lei si trova felice quando afferma :” il  nome tuo adorato/ quel nome/ ch’io chiamo” , perché vive d’arte, ogni qual volta prende il pennello, disegna e poi dipinge dolci incanti fatti di paesaggi irreali, irreali sotto l’aspetto della grande fantasia appartenente solo a chi sa amare.
Lei stessa afferma e lo dice a se stessa che bisogna avere il coraggio di guardarsi dentro sino in fondo e quando lo si è fatto avviene la trasformazione interiore, quella trasformazione che è solo di incitamento, di propulsione ad andare avanti per quell’unica strada che non diventerà mai a terminale chiuso ma libera di andare in giro per il mondo a gridare quanto immenso è il suo amore e non la fa soltanto nei suoi sogni, lo fa ogni qual volta si sente bene ed è in armonia con il suo Io perché notiamo nei sui versi di questa ode “Quel dolce dolor fuggente” che in linea coerente con la sua autenticità e quindi si inegra facilmente nei suoi connotati poetici che definisco senza remora alcuna, di altissimo livello creando in tal senso un nuovo modo di poetare stilnovistico.
Alla fine della chiusa, al posto del semplice punto, io avrei offerto con un punto esclamativo il tangibile segno dell’entuasiamo.

khay

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Re: Quel dolce dolor fuggente "Cristina Khay"
« Risposta #2 il: Venerdì 28 Dicembre 2007, 23:43:25 »
Ti ringrazio Alfredo per la bellissima e accurata critica che hai fatto a questo mio testo, leggendoti mi sembra quasi di saper scrivere :)

Ciao
Cri




(Concordo...il punto esclamativo sarebbe andato lo stesso benissimo )