Si tratta di un piccolo libricino in cui voglio raccogliere tutte le battute migliori che scambio con un mio certo amico, il signor William... il problema è che lui non le trova divertenti affatto, e io invece quasi a dismisura... così da qui nasce l'intento, di trovare, entro la fine del giorno, almeno uno scherzo che lo faccia ridere. Vi terrò aggiornati sui progressi e sulle nuove battute, buon divertimento!
Scherzo I
Perosin io son nomato,
e già che 'l socio mio la penna ha a me lasciato,
lo spirto nero suo di tant'umor l'avria cacciato,
lo scherzo mio ch'al rider lascia sanza fiato.
Io già lo so e qui 'si ci si scommetto,
che per la fine del giorno, a terra coricato,
in parti due tu lo vedrai piegato.
Qui mi comincio allora il riso a seminare,
e come lo farò, statelo a guardare.
Parlava un giorno Chiara del suo perso libro,
d'inglese invero e già trovato non davvero,
di come perso quell'avea di fatto,
da un giorno all'altro, e poi smarrito affatto.
E' qui ch'io 'si intervenni, ed a Gullermo rivolgemmi:
"Or dimmi, o socio mio dal riso più che lesto,
dammi un parer, s'è sempre ver che tu se' desto.
Vorrei pur io saper, se non di punto in bianco,
com'ella lo perdea, in quell'attimo d'affranco?
Forse una pagina per volta?
O ha fatto testa tua una capovolta?".
Questo gli dissi, e stettil poi a guardar negli occhi fissi.
Fermo la faccia sua più non movea,
e già nell'occhio il gelo non fe' ciglio,
com'om che se n'avveda, preso da cipiglio.
Allor fu Perosino in su l'arguzia punto,
che pur volea far rider e rider non facea,
ma della cosa in faccia sua non v'era traccia nè sunto,
chè tosto a parlottar 'si riprendea.