Autore Topic: Figli di un dio distratto  (Letto 17769 volte)

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Offline Marco Casini Marcoforever

Figli di un dio distratto
« il: Venerdì 2 Novembre 2007, 14:04:26 »
Lo siamo, oppure distratta è la natura e la società, il vivere che tanto ci relega a semplici pedoni di una scacchiera cosmica, dove l'essere è imprigionato tra le righe di un pentagramma, che musica non è ma solo marcetta, che programma le nostre ore, il nostro tempo, lasciando in noi solo il senso insoddisfatto del tempo perduto degli atti non compiuti, del miserere di noi stessi che incazzati con il mondo intero facciamo di ogni problema una guerra privata ?

Oppure ancora, cominciamo cio' che non possiamo terminare per mancanza di tempo o per evoluzione di idee, e allora,
perchè adirarci in sterili guerre con noi stessi o con gli altri, che altro non lasciano che un solenne giramento...

Carpe Diem...

Ma lo Spirito Ribelle è in noi e si ribella....

insomma come diceva tato tempo fa' una canzone di Sergio Endrigo...


Che Fatica essere Uomini....
Nel senso di Umani...

Ma ancora vivere è talmente un dono che pure se figli di un Dio distratto, dovremo dire ogni giorno...
Grazie mondo... per esserci....

Di tanto intanto mi piace riproporre in giro questo mio quesito, e confrontare le opinioni in una sana e rilassata conversazione  :)
Si prega di lasciare fuori faccende di web e di improntare le risposte sulla vita di tutti i giorni. 
Una lama nel petto che sanguina amore...

Offline Paolo Ursaia

Re: Figli di un dio distratto
« Risposta #1 il: Venerdì 2 Novembre 2007, 18:45:37 »
 Marco...la nostra distrazione è colpevole, da qualsiasi parte la si veda. E' la distrazione nei confronti dell'altro, sia uomo, animale o vegetale, nella convinzione, errata, che siamo isole...
Cunctando restituit

Xxxx

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Re: Figli di un dio distratto
« Risposta #2 il: Venerdì 2 Novembre 2007, 20:19:16 »
vedi marco se non siamo al capoline poco ci manca,
oggi in fila alle posta sentivo una signara raccontare che il giorno prima era cascata in piena piazza qui a latina, e con molto sconforto ci parlava di questa sua disavventura , dfino a quando senza far vedere nessun rancore con quasi un sorriso dice
nessuno mi ha aiutato a rialzarmi eppure di gente la piazza era piena, qui dovremmo riflettere
e riflettere a lungo, siamo figli di un dio distratto
ma no
                è che non siamo più figli.

Offline Marco Casini Marcoforever

Re: Figli di un dio distratto
« Risposta #3 il: Sabato 3 Novembre 2007, 00:51:17 »
Dimensionalmente forse viviamo troppo velocemente, ma credo che visti da un osservatore esterno, stiamo invcece arrancando dietro ad una societa' che quotidinamente ci supera, e forse è prorpio questo stare a cavallo tra due dimensioni che ci isterizza, Non mi ritengo un isola Paolo, e credo che fondamentalmente siamo qui proprio per condividere quel qualcosa che tanto ci manca, quel dare avere proprio appunto della condivisione, pareri, idee, costruzioni mentali, fanno parte di un buon bagaglio, sempre pronti a misurarci nei temi socilai e sensoibili alla bellezza della natura. Purtroppo cara Roberta non siamo Dio, e sinceramente caro Pietro non mi sono mai trovato in situazioni del genere, forse la citta' dove vivo essendo piccola è piu' raccolta e meno 'Menefreghista', comunque concludo con un pensiero  indiano che mi è tanto caro:

Quando al mattino ti svegli, ringrazia il tuo Dio per la luce dell'aurora, per la vita che ti ha dato e per la forza che ti ritrovi nel tuo corpo.
Ringrazia il tuo Dio anche per il cibo che ti dà e per la gioia della vita.
Se non trovi un motivo per elevare una preghiera di ringraziamento, allora vuol dire che sei in errore.

Tecumseh ( nativo americano )
Una lama nel petto che sanguina amore...

Offline Marina Como

Re: Figli di un dio distratto
« Risposta #4 il: Sabato 3 Novembre 2007, 19:32:28 »
Mio padre, non più di 60 anni fa giocava con un pezzo di legno, anzi scusate, con due pezzi di legno, uno rotondo che girava e uno tenuto in mano per far avanzare il primo. E non era in condizioni economiche miserrime, era figlio di un capo centrale, mio nonno. Il mercato era quasi inesistente.
Oggi al supermercato certe volte mi viene da ridere. Quando ero bambino c'erano 3 o 4 tipi di briosc, 2 o 3 tipi di dentifricio. Oggi provate a contare i tipi di dentifricio, i tipi di dolci, i tipi di pasta, per non parlare dei giochi per i bambini...
Mi ricordo un anno a Natale, avevo si e no 10 anni, ho ricevuto svariati regali ma quanti ne ho usati per più di un mese? non so, forse uno.
L'espandersi del mercato ha dato la possibilità a molte persone di aprire un'attività in proprio. Nel tempo sono così proliferate industrie dei più vari generi. Oggi, ovviamente, ci troviamo tempestati di cose. Se aggiungete la curiosità insita nell'uomo, è naturale che la vita media di un oggetto "medio" è molto corta, dopo poco diciamo "va in soffitta". Mi guardo attorno (sono in mansarda dove ho il computer) e vedo un'infinità di oggetti e mi chiedo: ma come ca..o ho fatto a comprare tutta sta roba? Stampanti, casse, dischi esterni, fotocamere, lampade, libri, cd, dvd, cassette, mobili, soprammobili, schede di memoria, dizionari, enciclopedie, atlanti, la panca per gli addominali, telefoni, schede varie, fili, cavi, jacks, usb, fiori, quadri e potrei andare avanti ancora un bel po'.. ah si, l'orologio a cucu... bhe insomma... siamo iper pieni di roba, è naturale che il tempo ci manca e diventiamo egoisti, non vogliamo perdere niente, vogliamo assaporare sempre di più il piacere di avere, di guardare un oggetto nuovo...
siamo proprio un bel branco di materialisti....
hahhahaah! parla per te! per me il mercato con l'usa e getta potrebbe finire anche subito... io non riesco a gettare cose anche vecchie o rotte se ancora funzionano! e non riesco nemmeno a comperare un pelapatate, visto che ho il coltello! ma...
continua
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Marina Como

Re: Figli di un dio distratto
« Risposta #5 il: Sabato 3 Novembre 2007, 19:34:34 »
per tornare al quesito... penso che siamo noi, troppo distratti, non Dio, che continua a fare quello che ha sempre fatto!
secondo me la parola d'ordine dovrebbe essere come con il traffico... ogni tanto... STOP. essere obbligati a fermarsi per guardare dove si deve andare.
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

khay

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Re: Figli di un dio distratto
« Risposta #6 il: Sabato 3 Novembre 2007, 23:26:03 »
Per come io percepisco la realtà, Dio ( qualora si voglia continuare a trovare un caprio espiatorio alle nostre vicende ;) ) non è distratto, tantomeno lo siamo noi. Dobbiamo sempre valutare tutto in funzione della maggior comprensione e conoscenza, che porta ad una coscienza estesa.... Perciò molti fatti che sembrano inutili o dannosi magari hanno proprio lo scopo di svegliare gli ultimi addormentati... E le anime coinvolte in questo colossale gioco cosmico lo sanno bene, molte volte offrendo innocentemente la vita anche solo per affinare la sensibilità della comunità alla quale appartengono...
Questa è la visione dall'alto, è chiaro che quando ti trovi dentro a queste dinamiche pesanti reagisci da terra, e non da cielo :)
Non siamo distratti, siamo solo in rodaggio... e il fatto che ci sia tanta scelta di tutto è un ulteriore esercizio in più per capire cosa veramente ci serve ed effettuare la famosa 'SCELTA'.
Tutto accade per facilitare la scelta di come vogliamo vivere, di come vogliamo essere,di dove sta esattamente il nostro vero bene, tenendo conto che ognuno ha sfumature di questi concetti molto diverse... e che questo obiettivo si può raggiungere solo nell'intimo e nella completa libertà di riflessione, senza coercizioni o manipolazioni emotive.
No, nessuna distrazione, anzi, siamo in piena discussione interna:)

khay

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Re: Figli di un dio distratto
« Risposta #7 il: Sabato 3 Novembre 2007, 23:28:50 »
Mio padre, non più di 60 anni fa giocava con un pezzo di legno, anzi scusate, con due pezzi di legno, uno rotondo che girava e uno tenuto in mano per far avanzare il primo. E non era in condizioni economiche miserrime, era figlio di un capo centrale, mio nonno. Il mercato era quasi inesistente.
Oggi al supermercato certe volte mi viene da ridere. Quando ero bambino c'erano 3 o 4 tipi di briosc, 2 o 3 tipi di dentifricio. Oggi provate a contare i tipi di dentifricio, i tipi di dolci, i tipi di pasta, per non parlare dei giochi per i bambini...
Mi ricordo un anno a Natale, avevo si e no 10 anni, ho ricevuto svariati regali ma quanti ne ho usati per più di un mese? non so, forse uno.
L'espandersi del mercato ha dato la possibilità a molte persone di aprire un'attività in proprio. Nel tempo sono così proliferate industrie dei più vari generi. Oggi, ovviamente, ci troviamo tempestati di cose. Se aggiungete la curiosità insita nell'uomo, è naturale che la vita media di un oggetto "medio" è molto corta, dopo poco diciamo "va in soffitta". Mi guardo attorno (sono in mansarda dove ho il computer) e vedo un'infinità di oggetti e mi chiedo: ma come ca..o ho fatto a comprare tutta sta roba? Stampanti, casse, dischi esterni, fotocamere, lampade, libri, cd, dvd, cassette, mobili, soprammobili, schede di memoria, dizionari, enciclopedie, atlanti, la panca per gli addominali, telefoni, schede varie, fili, cavi, jacks, usb, fiori, quadri e potrei andare avanti ancora un bel po'.. ah si, l'orologio a cucu... bhe insomma... siamo iper pieni di roba, è naturale che il tempo ci manca e diventiamo egoisti, non vogliamo perdere niente, vogliamo assaporare sempre di più il piacere di avere, di guardare un oggetto nuovo...
siamo proprio un bel branco di materialisti....



Non siamo materialisti...
Siamo bambini...
Dacci il tempo di crescere...
Ancora qualche vita, credo... :)

khay

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Re: Figli di un dio distratto
« Risposta #8 il: Sabato 3 Novembre 2007, 23:35:38 »

Quando al mattino ti svegli, ringrazia il tuo Dio per la luce dell'aurora, per la vita che ti ha dato e per la forza che ti ritrovi nel tuo corpo.
Ringrazia il tuo Dio anche per il cibo che ti dà e per la gioia della vita.
Se non trovi un motivo per elevare una preghiera di ringraziamento, allora vuol dire che sei in errore.

Tecumseh ( nativo americano )



Quando al mattino ti svegli
osserva il tuo respiro
entrare ed uscire senza sforzo
naturalmente, senza volontà.
Osserva il tuo cuore
battere e sostenerti,
riscaldandoti le vene e la carne.
Osserva il tuo corpo
regalarti il giorno, gratuitamente.
Quindi impara a camminare,
a fare,
ad amare,
senza chiederti il perchè.

 :-* Cri

« Ultima modifica: Sabato 3 Novembre 2007, 23:37:45 da Cristina Khay »

Offline Nicomar

Re: Figli di un dio distratto
« Risposta #9 il: Domenica 4 Novembre 2007, 12:57:05 »
.. penso che siamo noi, troppo distratti, non Dio, che continua a fare quello che ha sempre fatto!
secondo me la parola d'ordine dovrebbe essere come con il traffico... ogni tanto... STOP. essere obbligati a fermarsi per guardare dove si deve andare.
Sono d’accordo con te,
.
Forse siamo presuntuosi nel pensare che dio ha un rapporto diretto, esclusivo con noi,.
ha altre cose a cui pensare, tanti universi da controllare e mandare avanti. Forse altri da costruire.
Dici bene quando affermi che dobbiamo ogni tanto dire stop a questa corsa frenetica, inutile e frivola, nel nostro quotidiano materialista, fermarsi e riflettere: “ ma cosa stiamo facendo? siamo veramente stupidi”
Per quanto riguarda l’usa e getta, apparteniamo alla stessa comunità, potrebbe finire da subito…

Offline Monster

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Re: Figli di un dio distratto
« Risposta #10 il: Lunedì 5 Novembre 2007, 08:17:45 »
più di un Dio distratto, parlerei di un Dio assente..
in verità non saprei dire se è assente in quanto distratto o viceversa...o se assente in quanto "necessariamente" assente!

Offline Paolo Ursaia

Re: Figli di un dio distratto
« Risposta #11 il: Lunedì 5 Novembre 2007, 18:10:36 »
più di un Dio distratto, parlerei di un Dio assente..
in verità non saprei dire se è assente in quanto distratto o viceversa...o se assente in quanto "necessariamente" assente!

      Caro Monster...bel quesito...un cattolico potrebbe risponderti che, in virtù del libero arbitrio, siamo soli davanti alle nostre decisioni, ai nostri errori, alle loro conseguenze....
Cunctando restituit

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Re: Figli di un dio distratto
« Risposta #12 il: Martedì 6 Novembre 2007, 08:37:01 »
      Caro Monster...bel quesito...un cattolico potrebbe risponderti che, in virtù del libero arbitrio, siamo soli davanti alle nostre decisioni, ai nostri errori, alle loro conseguenze....

ma, io ritengo che il libero arbitrio sia solo una "chimera"...
..e/o un'apparente, modesta possibilità di interagire col mondo ai cui apparteniamo...
..si è vero, in molte occasioni potremmo anche astenerci....ma è davvero così?
Non siamo "liberi" di alcunchè, essendo semplicemente e miseramente "intrappolati" in noi stessi...senza alcuna possibilità di fuga dalle nostre "tendenze" esistenziali che spesso sono connaturate!
sigh!

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Re: Figli di un dio distratto
« Risposta #13 il: Martedì 6 Novembre 2007, 11:08:48 »
Ritorno pertanto alla mia tesi..
..non siamo figli di un Dio distratto..
..ma di un Dio assente...(se c'è)..
..che lascia fare...
ecco perchè noi umani parliamo di "libero arbitrio"..
ad esempio: se c'è un Dio sa benissimo che non c'è pena adeguata per certi efferati reati, ne compensazione "sufficiente" alle vittime...
..l'irreversibilità delle azioni umane (specialmente quelle cattive)..
..l'irreversibilità della vita e forse anche della morte..è ciò che limita il più onnipotente Dio..
esempio: perchè non ritornano in vita i bambini trucidati a Beslan...i 200.000 bambini trucidati dai nazisti nei campi di sterminio etc.?
Forse Dio non vuole?...semplicemente non può..l'onnipotenza pertanto mi appare molto condizionata...oppure si tratta di indifferenza divina..chissà!

Offline Sam

Re: Figli di un dio distratto
« Risposta #14 il: Martedì 6 Novembre 2007, 11:17:23 »
dio non centra, perchè nella malsana idea che esista se fosse oltre che onnipotente anche distratto ci sarebbe di che piangere...io credo piutosto che noi giriamo e giriamo come trottole nell'attesa che tutto si avveri e impieghiamo il tempo in cose che ci occupano la mente, poi sbattiamo nella nostra deficienza e molliamo per passare ad altra occupazione sempre nell'attesa....pensate a quanti dicono ogni giorno se avessi fatto,detto,oggi sarei, e ogni volta mi sorprendo a pensare allora perchè non lho fatto perchè non mi sono fermata a pensare e lo so il perchè perchè vivo nell'attesa illudendomi ma ormai niente potrà averarsi ma continuo a girare perchè se ci fermassimo cosa rimarebbe di noi?