Il mostro che ci portiamo nel cuore e' un autentico "succhiatore" di energia. Ognuno ha il suo (o i suoi
ma ce n'e' sempre uno che campeggia piu' prepotente degli altri): ce lo siamo messi in casa chissa'
per quale serie di motivi, si e' annidato li' e adesso vive come un parassita a discapito appunto delle
nostre energie e se le mangia.Mi sa che ognuno, con il proprio "mostro" potrebbe aggiungere un capoverso alla poesia di Neruda "muore lentamente".... chissa'. Perche' indipendentemente dalla natura del mostro (idee fisse, ricordi di figure di merda, insoddisfazioni, obiettivi nn raggiunti, paure di confrontarsi e via dicendo) risulta sempre molto difficile scrollarselo via. Terreno da psicanalisi...Forse avere questo tarlo che tu chiami mostro fa parte del nostro essere, come dire: nessuno ne e' esente? E' una lotta inutile, meglio lasciare stare il tutto nella ns. imperfezione? E magari qualcuno ci convive pure bene col mostro? bah,
Sono abbastanza d'accordo con chi ha detto "nn saremo mica noi mostri per gli altri?" Magari senza volerlo opprimiamo qualcuno che ci sta intorno.
Sicuramente il fatto di scoprire altri con lo "stesso mostro nostro" a denominator comune da' coraggio
e voglia di reagire e di dire " da solo nn ce la faccio"
Il buffo della faccenda e' che il mio mostro e' l'ansia di nn riuscire a fare tutta la montagna di cose
che devo fare nei tempi giusti e quest'ansia mi perseguita tutti i santi giorni. Poi, quando raramente capita che le cose si spianano un po', sto anche peggio perche' penso gia' ai nuovi casini da risolvere.
Non ditemi cambia pusher. Gia' me lo dicono i miei figli.
un caro saluto a tutti.