Di solito raramente commento le poesie a quattro mani, perché ritengo che siano il frutto della capacità di mediare due stili che si presuppongono diversi ed in quanto tali, si riconosce loro (ai testi) il risultato di un sentire comune che ha spinto i due autori a cimentarsi in una esperienza abbastanza ardua senza la necessaria reciproca conoscenza stilistico-letteraria.
Ciò detto, stavolta, vuoi per la capacità poetica che riconosco ai due autori, vuoi per l’intervento di Monster, non posso esimermi dall’esprimere un mio giudizio e non me ne vogliano gli autori se sarà implacabile.
Fermo restando che esprimo solo un mio parere personale, per cui la maggioranza dei frequentatori e dei lettori del forum potrebbe non condividere, ritengo questo canto a 4 mani abbastanza originale per la sua alquanto fanciullesca semplicità e (permettetemelo) banalità.
Intanto non capisco quelle parentesi quadre. In poesia come in prosa ogni simbolo ha la sua interpretazione ed il suo motivo di esistere, qui mi sfugge, a meno che gli autori non volessero sottolineare i pezzi appartenenti all’uno o all’altra.
Una cosa mi ha colpito: la mancanza di ricerca di lessico, la frammentarietà delle idee e la loro rappresentazione in maniera quasi improvvisata, senza la minima ricerca stilistica.
La cosa strana è che i due autori presi singolarmente hanno, invece, una capacità di rappresentare versi in maniera elegante e abbastanza ricercata.
(seguono osservazioni)