Anzi, sarebbe una bellissima proposta quella di fare finalmente un sito di vera poesia tutti insieme, scindendo finalmente gli scopi e trovando il giusto binario.
Questo è il problema. C'è un gruppo di persone per cui il sito non va bene, non va bene chi ne fa la redazione e chi lo dirige e come è fatto.
Stranamente, dopo Ischia c'è stato un solido accordo fra queste persone in ogni post che hanno fatto, ma ci sono state anche mail, telefonate, accordi.
Qua Elisabetta e Luigi monopolizzano il sito (Giovanni, poverino, lo considerano veramente poco!), vanno abbattuti oppure ce ne andiamo. Elisabetta e Luigi fanno quello che gli pare senza consultare Maria, per non dire Pietro e Paolo, quindi si deve spostare l'asse decisionale del sito. La cosa bella è fare un sito come diciamo noi, altrimenti tanto c'è già X che ha un sito e che, dice la sua "fidanzata", è già pronto ad ospitare tutti. Oppure vediamo quando costa ed il sito ce lo facciamo da soli. Ora dobbiamo screditare, dobbiamo mettere con le spalle al muro.
Queste non sono mie fantasie paranoiche, ma è il contenuto di due telefonate che ho ricevuto.
Questo è quello che fa morire il sito: la volontà di farlo morire se non se ne ha il controllo e se non diventa quello che si vuole.
Ora è arrivata un'altra telefonata a Elisabetta, la quale è disgustata di questa congiure da retrobottega (anzi, da albergo), e non vuole più occuparsi del sito. Siccome erano solo lei e Giovanni a fare il lavoro del sito, e siccome non è un posto frequentabile quello che sopporta simili comportamenti, il sito non consente più iscrizioni e pubblicazioni, commenti o altro. Si può solo leggere.
Con la decisione di Elisabetta il sito chiude così. Ognuno si cerchi o si crei un altro posto dove pubblicare le poesie, magari riuscirà ad essere la persona importante ed a fare quello che vuole. Paolo, tu e Maria farete un finalmente un vero sito di poesia.