1. Possiamo scrivere un haiku rispettando il parametro delle diciassette sillabe, distribuite così: cinque sillabe al primo e al terzo verso verso, e sette al secondo. Se si vuole seguire questo criterio puramente sillabico, sarebbe bene non ricorrere ad alcuna norma metrica.
2. Possiamo altrimenti scegliere di scrivere un haiku seguendo la metrica italiana. In questo modo, avremmo il primo e il terzo verso quinari, e il secondo settenario. Le regole da utilizzare sono poche e piuttosto semplici, comunque è sempre bene ricordarle:
- un verso si può chiamare quinario solo se ha l’ultimo accento sulla quarta sillaba.
- Parallelamente: un verso si può chiamare settenario solo se ha l’ultimo accento sulla sesta sillaba.
A questo punto è doveroso un piccolo approfondimento. In italiano, esistono alcune parole con l’accento sull’ultima sillaba, dette anche più propriamente ossitone o tronche. Alcune di queste derivano da lingue straniere (p.e. caffè), mentre altre sono tali poiché nel corso del tempo hanno perso una sillaba ("virtù" viene da "virtude"), subendo un troncamento. Per questo motivo, la metrica attribuisce ai versi che terminano in vocale accentata una sillaba in più:
continua