Caratteristiche del Senryū:
- é generalmente anonimo;
-non contiene il Kigo, il termine cioè che indica una precisa stagione, o il
Piccolo Kigo, il riferimento cioè ad una parte del giorno, se non
occasionalmente e con una funzione del tutto secondaria, mentre
nell’Haiku il Kigo è la chiave di comprensione il punto magnetico del
testo.
-può non avere il kireji, la cesura, resa nelle lingue occidentali con un
trattino, che sospende il pensiero logico e sfida il lettore a cercare un
legame;
-si serve di artifici retorici come la metafora, l’analogia, l’iperbole, la
personificazione;
-è intensamente personale;
-non dichiara semplicemente un evento che avviene, né giustappone
immagini, ma argomenta, assumendo anche toni filosofici e
moraleggianti;
-il tono oscilla tra la satira e l’ironia, tra il divertimento e il fastidio, ma a
volte è anche triste, malinconico. Insomma, di fronte alle debolezze
umane il riso può diventare amaro;
-soprattutto, e questo è il suo tratto più distintivo, focalizza l’attenzione
sulla gente, ne ritrae le caratteristiche, la psicologia, le motivazioni, i
comportamenti.
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el greco