dentro una evoluzione, una liberazione da questi schemi e condizionamenti, credo che la vera bellezza stia nell'anima di una persona, potranno anche sembrare discorsi ridicoli, puramenti ideali, specie in quest'epoca di "trionfo dell'apparenza"...ma poi il vero rapporto, se non è semplicemente "epidermico", avviene con i pensieri, le parole, la conoscenza e penso che nello spazio di "conoscenza intima" anche la più "brutta delle bruttezze" possa diventare la più "bella delle bellezze", peccato che poi magari tutto questo subisce lo "assalto della socialità" e che serva essere molto padroni delle proprie sensazioni per non subirne i condizionamenti...non penso sia così "categorica e certa" la discriminazione subita dalla donna nella storia, ossia indubbiamente c'era, era una "non-persona", ma in certi tipi di società è quasi meglio essere "non persone" che persone...ma secondo me l'oppressione e lo sfruttamento, in modi diversi, era specialmente fra ricchi e poveri ed umili e potenti, e dentro questo contesto c'era anche quella dell'uomo sulla donna, ma più che rimproverare questi eventi allo "uomo del presente", come se lo "individuo maschio" attuale, che non centra nulla, dovesse far le spese per tutto quello che hanno fatto le generazioni precedenti, non sarebbe magari più opportuno rivolgere queste sensazioni per esempio verso la chiesa, che è certamente stata, e secondo me lo è tuttora, una delle più grandi istituzioni antifemministe della storia, e mi sembra di notare che spesso sono le donne le più accorate nel sostenerla...ma dicevo che l'oppressione allora, non è che adesso non ci sia, era a tutto campo, e chiedo se per esempio nel 1915-18 o nel 41 fosse stato meglio essere uomini che andavano a morire sul fronte o donne che, seppure con tanti disagi, certamente rischiavano molto meno la vita?...