Riceviamo alcune lamentele di autori a causa di questa convalida delle brevi, forse perché molti autori credono che convalidiamo o non convalidiamo basandoci sull'ignoranza, sul capriccio o magari su antipatia e simpatia.
Vorrei però fare presente che le brevi meno adatte ad essere convalidate sono quelle che pretendono di sintetizzare un concetto vastissimo in tre righe o in dieci parole. Ad esempio, brevi che abbiano titoli come "Amore", "Immensità", "Paura", "Uomo", "Umanità", "Donna", "Infinito"...
Sfido chiunque a fare una poesia di 10 parole su uno di questi temi e non ricadere nel fare una "massima", o magari un haiku mal riuscito, nel non usare una immagine stereotipata (detto non in modo spregiativo ma in modo "tecnico").
E' ovvio. Per riuscire a mettere un significato in così poche parole, è indispensabile usare immagini che già abbiano significati vasti, come appunto quelle stereotipate. Per dirla in termini semantici, si ricorre a significanti nei quali il significato sia rafforzato da una comune interpretazione del referente che porti ad una quantità maggiore di significato di quanto ne comporti l'effettivo referente.
Per dirla in parole più comuni, si usano termini che rappresentano concetti già presenti nella mente del lettore, in modo tale da poter dire con una sola o due parole, un intero concetto. In questo modo non dovrò sforzarmi io, autore, di creare una figura poetica originale e autonoma che esprima quello che voglio dire, ma potrò usare il concetto che già esiste nella mente del lettore. Insomma scrivo una poesia facendo economia sulle parole come potrei fare spesa al supermercato facendo economia utilizzando dei buoni sconto, dove le figure stereotipate sono i miei significanti "buoni sconto".
Oggi, ad esempio, è stata proposta una breve di 9 parole, comprendendo anche due preposizioni e due pronomi personali, intitolata "Immensità". La parte principale della poesia, preceduta da tre puntini di sospensione e seguita da un punto esclamativo, era "cosmico amore".
E sinceramente quello che mi è venuto in mente leggendola è il personaggio hippy interpretato da Carlo Verdone nel film "Bianco Rosso e Verdone" che dice "si, perché noi c'abbiamo l'amore cosmico dentro". Appunto, un'immagine stereotipata dell'amore cosmico! Solo che in me suscitava un concetto ormai comico. E forse anche in qualcun altro, perché il pericolo delle immagini stereotipate è che vi si sovrapponga un significato "secondo" dovuto ad elaborazioni socio-culturali.
Se qualcuno fosse veramente in grado di sintetizzare concetti così grandi come "immensità" in 9 parole senza usare immagini stereotipate, sarebbe da fargli statue in ogni facoltà di Lettere di tutte le Università e nominargli almeno una piazza per comune d'Italia.