L'autoironia
Ridere, sorridere sono una prerogativa tutta umana di cogliere il comico in ciò che viene detto o fatto. Questa disposizione a cogliere gli aspetti contraddittori e bizzarri della vita viene comunemente detta "umorismo". Le persone equilibrate presentano un particolare tipo di umorismo: non quello maligno che nasce dall’offesa di altri o di ciò che si ritiene inferiore, ma quello che vede il lato comico di se stessi e delle situazioni nelle quali ci si viene a trovare. Ridere di sé può essere un vero spasso. Chi riesce a farlo è una persona che sa giocare con se stessa e dunque anche con gli altri. E’ importante imparare a prendere benevolmente in giro il nostro io, così pieno di sé, che si prende troppo sul serio, che è suscettibile e diffidente. Se il saper ridere di se stessi è un ottimo combustibile per accendere l’umorismo, altrettanto può essere considerato il saper cogliere il lato buffo insito nei fatti. Tutto ciò che facciamo, il lavoro, lo studio, il gioco, le uscite con gli amici, portano con sé un pizzico di comicità che non aspetta altro che di essere colto. La capacità di individuare i propri lati umoristici porta a conoscersi e ad amarsi per quel che si è. Anche quelle che consideriamo delle figuracce possono rivelarsi delle situazioni molto divertenti che permettono di relativizzare e sdrammatizzare ciò che facciamo. Con l’umorismo inoltre abbiamo la possibilità di scaricare le piccole tensioni che accumuliamo durante la giornata. Vedere sotto quest’ottica noi stessi, gli altri e ciò che ci capita ha degli effetti benefici garantiti.
Il prendersi cura di sé, che implica anche la cura per l’ambiente nel quale viviamo, non è fine a se stesso: è il trampolino di lancio per amare gli altri. Infatti possiamo ascoltare, capire, aiutare, voler bene chi ci sta accanto nella misura in cui facciamo tutto ciò nei nostri confronti.
[cit.: Francesca Mandis]