Autore Topic: Mário de Andrade (1893-1945) - La mia anima  (Letto 4324 volte)

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Offline Rasimaco

Mário de Andrade (1893-1945) - La mia anima
« il: Lunedì 23 Aprile 2018, 19:01:03 »
Mário de Andrade (1893-1945) – Poeta, musicologo e narratore brasiliano, grande amico di Giuseppe Ungaretti, è considerato uno dei fondatori del modernismo.
Una delle sue opere
La mia anima
Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho meno tempo da vivere da qui in avanti di quanto non ne abbia già vissuto.
Mi sento come quel bambino che ha vinto una confezione di caramelle e le prime le ha mangiate velocemente, ma quando si è accorto che ne rimanevano poche ha iniziato ad assaporarle con calma.
Ormai non ho tempo per riunioni interminabili, dove si discute di statuti, norme, procedure e regole interne, sapendo che non si combinerà niente…
Ormai non ho tempo per sopportare persone assurde che nonostante la loro età anagrafica, non sono cresciute.
Ormai non ho tempo per trattare con la mediocrità.
Non voglio esserci in riunioni dove sfilano persone gonfie di ego.
Non tollero i manipolatori e gli opportunisti.
Mi danno fastidio gli invidiosi, che cercano di screditare quelli più capaci, per appropriarsi dei loro posti, talenti e risultati.
Odio, se mi capita di assistere, i difetti che genera la lotta per un incarico maestoso.
Le persone non discutono di contenuti, a malapena dei titoli.
Il mio tempo è troppo scarso per discutere di titoli.
Voglio l’essenza, la mia anima ha fretta…
Senza troppe caramelle nella confezione…
Voglio vivere accanto a della gente umana, molto umana.
Che sappia sorridere dei propri errori.
Che non si gonfi di vittorie.
Che non si consideri eletta, prima ancora di esserlo.
Che non sfugga alle proprie responsabilità.
Che difenda la dignità umana e che desideri soltanto essere dalla parte della verità e l’onestà.
L’essenziale è ciò che fa sì che la vita valga la pena di essere vissuta.
Voglio circondarmi di gente che sappia arrivare al cuore delle persone…
Gente alla quale i duri colpi della vita, hanno insegnato a crescere con sottili tocchi nell’anima.
Sì… ho fretta… di vivere con intensità, che solo la maturità mi può dare.
Pretendo di non sprecare nemmeno una caramella di quelle che mi rimangono…
Sono sicuro che saranno più squisite di quelle che ho mangiato finora.
Il mio obiettivo è arrivare alla fine soddisfatto e in pace con i miei cari e con la mia coscienza. Spero che anche il tuo lo sia, perché in un modo o nell’altro ci arriverai…
come l'abito non fa il monaco così lo strumento non crea musica

Offline Antonio Terracciano

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  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re:Mário de Andrade (1893-1945) - La mia anima
« Risposta #1 il: Lunedì 23 Aprile 2018, 23:44:13 »
Leggere questa proposta di Rasimaco è stato per me fare un viaggio nel tempo, perché avevo studiato letteratura brasiliana all'Università, ed avevo parecchi appunti delle lezioni di un grande amante della poesia, lo scrittore-professore Wolff, un brasiliano di origine tedesca, profugo in Italia per motivi politici (gli appunti poi furono persi, forse durante un trasloco) . M . de Andrade è stato effettivamente un grande esponente della poesia brasiliana del Novecento, lodato anche da Giuseppe Ungaretti, che in Brasile aveva insegnato per un po' di tempo. Spero di fare una cosa gradita riportando solo alcune frasi su di lui da "La letteratura brasiliana" , della professoressa Luciana Stegagno Picchio , ed. "Sansoni / Accademia" , 1972 : "M . de Andrade, paulista, vissuto quasi sempre a San Paulo, fu anzitutto musicista, e musicologo. Quando esordisce come poeta è ancora un parnassiano e un simbolista. Il salto qualitativo avviene con 'Paulicéia desvairada' (1922) . Protagonista del volume la San Paulo folle degli anni Venti, cantata in una lingua in cui l'arcaismo convive col neologismo, in versi 'armonici' , costruiti con assonanze, dissonanze, allitterazioni. A poco a poco, comunque, il fiume ritorna nell'alveo, il verso libero si riassoggetta al ritmo e i temi salgono dal locale all'universale. Ungaretti ha tradotto armoniosamente le 'Poesie ispirate dall'Amica' . "

Offline Rosetta Sacchi

Re:Mário de Andrade (1893-1945) - La mia anima
« Risposta #2 il: Martedì 24 Aprile 2018, 21:11:53 »
E’ stato  piacevole imbattermi nella lettura di quest’opera di Mario De Andrade, qui riportata da Rasimaco.
Non conosco la letteratura brasiliana, neppure ho avuto la fortuna di andare all’Università  ( e ciò mi dà quasi un senso di sofferenza)…  Ma c’è stato un tempo in cui ho letto di tutto. E poi un altro in cui ho dimenticato tutto o quasi.
Mi limito ad esprimere una mia sensazione riguardo alla presente opera.  A volte, come in questo caso, l’altrui pensiero è talmente da noi condiviso,  da sviluppare un senso di appartenenza al pensiero stesso.  Senti di essere quel pensiero, di entrarci dentro, di viverlo e respirarlo. Senti di essere così e leggere di qualcuno che riesce perfettamente a descriverti nelle azioni e nei comportamenti, nelle aspettative e nei desideri, nelle paure  e nelle scelte conseguenziali alle paure stesse, all’inizio ti ammutolisce, poi ti affascina.
“La mia anima” racchiude sensazioni, constatazioni, riflessioni, consapevolezza del proprio volere, scelta, coraggio di affermare ciò  che ci piace e ciò da cui preferiamo stare lontano, ciò che ci dà fastidio e non tolleriamo e ciò che invece desideriamo. Obiettivo:  essenza ed essenzialità che, a parer mio, si riescono  a cogliere e comprendere molto bene in questo “sentirsi come un bambino che ha vinto una confezione di caramelle”.