Un destino rovente o un vento rovente. Un aggettivo che si sposa con entrambi i termini, ma in ogni caso il perno di tutte le poesie rimane il destino e non poteva essere diversamente visto il notevole peso che ha questa parola rispetto alle altre due.
Peso dovuto anche al senso di mistero che circonda il destino.
Non è definibile, né percepibile come il vento eppure sentiamo che qualcosa, anche se a grandi linee, dirige i nostri passi, ma non sappiamo definirlo. Non possiamo definirlo perché, appena cerchiamo di afferrarlo, si disperde in quel senso di immenso che circonda il nostro vivere che non ci permette di individuare la nostra posizione rispetto al tutto. Di fronte a tale vastità, il nostro infinitesimo destino non è più individuabile.
Si può sfuggire al destino anche, se in questa vita e solo in questa vita, il destino finisce tra i cipressi (Merighi).
Oppure si attribuiscono al destino sia le situazioni belle che quelle brutte come se noi fossimo spettatori di un’opera teatrale dove siamo anche gli attori. Oppure siamo tutti attori di una stessa opera cui partecipiamo in ogni caso.
Non la vedo proprio così, noi possiamo cambiare il testo dell’opera se questa non ci piace e, quindi, me la gioco a salti mortali (Pinotota).
Il destino potrebbe essere anche simile ad un vento caldo e silenzioso (Ela Gentile) che ripulisce la scena dalla nebbia e noi possiamo scegliere il sentiero.
Oppure, il destino può essere qualcosa che scriverà gesta mitologiche (Chiti) o lascerà liberi di andare dove la nostra libertà ci condurrà (Kondelli Ghezzi).
Forse, il destino potrebbe farci intravedere anche dei miraggi nel deserto (Sini), ma forse il miraggio è ciò che appartiene ai nostri desideri e non alla volontà del destino. Allora, i nostri desideri ci indirizzano verso un miraggio che all’improvviso scompare e resta un deserto che ci appare come un deserto fatto di nulla, ma è anch’esso un sentiero del destino. Possiamo percorrerlo o sfidarlo indomiti e fieri (Sociale di Adriana Sini).
Oppure, il destino decide anche del tempo che scorre più veloce di noi e ci precede per cui il forum si sta per chiudere. È come una goccia che mentre cade, dopo aver viaggiato sul vento, si rende conto che va verso una “certa direzione” e che ha cambiato direzione, allora percepisce l’esistenza del tempo (della cronologia storica) e di una “certa posizione” spaziale. Ha una parziale e relativa conoscenza o percezione di sé, ma non troverà una risposta mentre cade perché non c’è chi possa rispondergli o dargli conferma delle sue percezioni (Stanzione)
Rimane solo un’ultima domanda. Finora abbiamo parlato di un destino che pare sia qualcosa di esistente, e se il destino fosse solo un’invenzione della nostra mente?
Non mi sembra di aver letto poesie che ne mettano in dubbio l’esistenza e se mi sono sfuggite chiedo scusa.
Per come lo intendo io, il destino non può esistere perché ci vorrebbe qualcuno che ha deciso sin dall’inizio quale dovrà essere la nostra fine terrena. Dovrebbe essere Dio, ma Dio ci ha lasciato liberi di scegliere altrimenti saremmo ancora nell’Eden.
Allora cos’è il destino?
Io ricordo un genere di libri (generalmente storie per ragazzi) che si scrivevano tempo fa, ma ancora ne esistono, dove alla fine di ogni pagina o di ogni situazione si proponeva una scelta al lettore ed in base alla scelta doveva andare ad una diversa pagina per cui la storia poteva prendere un’altra piega.
Molti di quei libri, alla fine del labirinto di scelte portavano alla stessa soluzione, altri portavano ad un’altra fine della storia, ma pur sempre una fine.
Il Destino, secondo me, è come questo genere di libri dove puoi scegliere il seguito della storia e la sua fine e con la variante che potremmo trovare qualche pagina parzialmente in bianco che tocca a noi scrivere raccordandola al seguito. Se saremo bravi a scriverla andremo fino in fondo ed in maniera “giusta”, altrimenti non troveremo la soluzione del gioco ed avremo l’impressione di esserci persi in un deserto senza strade. Però, quei libri, avevano sempre una strada da seguire sempre e comunque sia la scelta. Forse il destino è questo: una strada con tante deviazioni che possono riportare sulla strada giusta. E se qualcuno avrà deciso la nostra fine ed il nostro percorso non ci resta che seguire il nostro istinto o coscienza, ma anche i nostri sogni più folli…. il Destino è anche follia!
Scusate gli eventuali errori, ma il tempo è tiranno ed anche se io non uso orologi, il mio sig. Destino ha previsto un orologio a pendolo che suona ad ogni mezz'ora