Penso che l'Amaddeo si riferisca ad una sua poesia dell'altro ieri, "La poesia è merda" , rimasta nel sito (dopo avere raggiunto più di cento letture! ) neppure una giornata, cancellata, penso, dalla Redazione.
E' scomparso, naturalmente, anche il mio commento (l'unico) , che avevo fatto alla poesia sia perché mi era piaciuta sia per cercare di difenderla e salvaguardarla (un sesto senso mi suggeriva però che sarebbe durata poco, date anche alcune mie precedenti esperienze... )
Il commento era: "Forse il lessico (bukowskiano, vogliamo dire? ) usato dal poeta potrebbe essere non gradito da parte delle lettrici e dei lettori più delicati e perbenisti, ma credo che non si possa contestare la verità contenuta in questa poesia. Come siamo costretti, fisicamente, a liberare l'intestino, o lo stomaco, quando avvertiamo un peso opprimente, così la scrittura della poesia ci libera (provvisoriamente) dalle angosce dell'anima (Dante si liberò dei suoi nemici politici, Ungaretti delle paure della guerra, Pascoli degli atroci ricordi infantili, ecc. ) E, aggiungerei, non ci si scandalizzi troppo per gli insistiti riferimenti anali (altrimenti, anche Freud dovrebbe scandalizzarci... ) "
Evidentemente la mia difesa è stata poco convincente, e l'Amaddeo ha avuto il torto di esporre un argomento giusto con le parole sbagliate per i canoni del sito.
Al suo posto, però, non me la prenderei troppo: pubblicando in un sito bisogna sottostare giustamente alla linea editoriale, e rassegnarsi a riporre certe poesie nel proprio cassetto (io non ho mai protestato, neppure un paio di mesi fa, quando una poesia comica - che mi era venuta davvero bene! - mi fu cancellata perché - giustamente, ripeto, secondo la Redazione - ritenuta troppo volgare - anche se non avevo usato nessuna parolaccia... )