Autore Topic: Commentiamo insieme ... Sanzi  (Letto 487 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline poeta per te zaza

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 2044
  • Sesso: Femmina
  • Infinito è spazio che precede e segue l'orizzonte
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Commentiamo insieme ... Sanzi
« il: Sabato 26 Agosto 2017, 07:28:43 »
SANZI

“Sono uno sguardo.. alle mie spalle un silenzio denso”

Si presentava così nel 2009, e oggi, di questa “antica” grande autrice del Sito Scrivere, tolgo tre poesie da quel silenzio denso, per fare scorgere il suo sguardo…


http://www.scrivere.info/poeta.php?idautore=5368

Sul Sito Scrivere dal 2 aprile 2009 con 188 poesie, tra le quali scelgo:

Nostalgia del mare di Sanzi  (Amore) 8/7/2013

Mi manca il mare
l'immagine scura, irregolare
ora disattenta
ora profonda
una punta di dolore
in fondo alla vertigine grigiazzurra
il suono vibrante
poi muto
-gela-
e come le onde
la conchiglia rotolando è portata
da un momento
a un altro

Ora si ferma nella sabbia...
È bianca la nostalgia


Il mio commento:
«Da uno stadio all’altro dell’esistere siamo catapultati noi,
così dal mare profondo le onde – schiuma bianca sulla rena, così una conchiglia sulla sabbia… bianca di nostalgia .
Il mare e i suoi connessi come le profondità del passato del’uomo, con in fondo ai vertiginosi abissi, in una scura immagine, una punta di dolore che gela, ma poi il calor bianco di una conchiglia che viene rotolando sulla rena, nel bianco della nostalgia.
La categoria Amore inquadra quella nostalgia e il suo contesto a una persona che manca come quel mare, perché lì era.»



Alla stazione di Sanzi  (Introspezione) 20/3/2011

Seduti a scaldarci le mani
nel bianco qualunque di un mattino

ferma è la bellezza
da tempo
sulle pagine di un'agenda

e il nostro vero viso
cercato in un riflesso
è un luccichìo raccolto

Passa la gente

di corpi e sguardi sento il suono

sillabe rimaste
a questo popolo


Il mio commento:
«Fra la gente, alla stazione, i piccoli soliti riti... e un ricordo... di un mattino freddo di nebbia annotato nella memoria e quel lontano riflesso di volti in un luccichio raccolto. Magistrale chiusa. Pura poesia.»


Al paese di Sanzi (Introspezione) 30/7/2011

Si leva alta la montagna
sul valico
avvolto dal temporale
ai lampi appare
livido
come accecato dal nubifragio
il paese più piccolo,
lassù

le donne in chiesa
basse
coi giacchetti di lana
e i capelli corti, tutte
ristanno

qualcosa del passato
anche i miei occhi
che quasi più nulla vedono
respiro il profumo
sento il paese, il freddo

All'ombra netta, tagliata dal sole
posso chiedere
solo qui
dove tutto è vita e fine
domandare
come una manciata di more
di imparare un poco
la via della morte


Il mio commento:

«Nelle anime nate e vissute in un paesino di montagna, respirando aria pura e freddo, in una vita di fatica e
contemplazione “all’ombra netta, tagliata dal sole”, c’è qualcosa che spinge l’Autrice, che ha solo “toccato” quei luoghi vivendo altrove, a chiedere con spontaneità, così come otterrebbe una manciata di more, di apprendere da loro un poco la via della morte, che sembra in quel luogo conglobata, insita, nello stesso ancestrale cammino della vita, con naturalezza.»



Vi invito al commento:

Accendete la vostra luce per far leggere queste poesie.


Grazie  :)
di sabbia e catrame è la vita...
o scorre o si lega alle dita...

Offline Franca Merighi

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 141
  • Sesso: Femmina
  • La vita è ciò che accade quando fai altri progetti
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re:Commentiamo insieme ... Sanzi
« Risposta #1 il: Sabato 26 Agosto 2017, 22:07:39 »
Al paese di SANZI

Leggendo questa poesia, mi è venuto in mente un altro piccolo paese, dove vivo, ai piedi del Gran Sasso, dove la vita scorre tranquilla, (troppo tranquilla), e le ore sono scandite dall'orologio della chiesa, con la sua torre, e le grosse campane che molto spesso suonano "a morto"... Molto apprezzata questa poesia della brava Autrice.,

Offline adriana sini

  • Autore
  • *
  • Post: 423
  • Sesso: Femmina
  • Le passioni forti e ardite fanno sogni senza senso
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re:Commentiamo insieme ... Sanzi
« Risposta #2 il: Domenica 27 Agosto 2017, 00:14:13 »
Premesso che ringrazio Poeta per te Zaza per aver proposto, in questo spazio dedicato ai commenti, la brillante poetessa Sanzi, ritengo che tutti e tre i brani proposti siano meritori d’attenzione, ognuno con differenti motivazioni

Commento a         “Nostalgia del mare”    di Sanzi      (Amore)  8/7/2013

Mi manca il mare
l'immagine scura, irregolare
ora disattenta
ora profonda
una punta di dolore
in fondo alla vertigine grigiazzurra
il suono vibrante
poi muto
-gela-
e come le onde
la conchiglia rotolando è portata
da un momento
a un altro
Ora si ferma nella sabbia...
È bianca la nostalgia

Io che adoro il mare, non potevo non innamorarmi di questi versi in cui il mare rappresenta l’amato, con i suoi chiaroscuri, le sue ombre, la sua interiorità “ora disattenta ora profonda”, con i suoi lunghi silenzi che gelano il cuore il cuore dell’amata, la quale si sente davvero travolta dalle onde di un rapporto che non dà certezze, sino al momento in cui quel “mare” si ritrae e lei, come conchiglia abbandonata sulla sabbia, non può non provare nostalgia per colui che tante emozioni ha saputo suscitarle, nonostante il costante andirivieni nella sua vita.

*******************************************************************************

Commento a                “Alla stazione”          di Sanzi            (Introspezione)   20/3/2011

Seduti a scaldarci le mani
nel bianco qualunque di un mattino
ferma è la bellezza
da tempo
sulle pagine di un'agenda
e il nostro vero viso
cercato in un riflesso
è un luccichìo raccolto
Passa la gente
di corpi e sguardi sento il suono
sillabe rimaste
a questo popolo

Pur trovando piacevolissima questa poesia, non ho la certezza di aver compreso il testo, quindi questo mio commento sarà un “tiro ad indovinare” che spero la Sanzi mi perdonerà se inesatto.

1) Partendo dai versi di chiusura potrei immaginare quale protagonista di questa poesia il cosiddetto “popolo degli invisibili”, quelli che quotidianamente transitano o sostano sulle panchine delle nostre stazioni, quelli che cercano in ogni modo di scaldarsi dal freddo del mattino, spesso anziani cui il tempo ha ormai rapito la bellezza e il cui viso non è che una lontana impressione di ciò che è stato in passato.

(Mi manda un po' in confusione il passare dal plurale di “seduti” al singolare di “sento il suono”)

2) In alternativa potrei dire che sulla panchina di quella stazione immagino seduti all’alba un’anziana coppia che ancora si tiene per mano, la cui bellezza vivrà per sempre nelle foto di gioventù conservate tra le pagine di un’agenda.
La gente che frettolosamente passa loro accanto non vede che un luccichio di quei bei visi rugosi e commenta con poche sillabe quell’immagine, senza comprendere il loro imperituro amore.

P.S. Sarei davvero lieta se la Sanzi mi illuminasse sul reale significato di questi versi che, sottolineo ancora, ho molto apprezzato qualunque fossero i suoi intendimenti.

********************************************************************************
 
Commento a       “Al paese”    di Sanzi    (Introspezione)     30/7/2011

Si leva alta la montagna
sul valico avvolto dal temporale
ai lampi appare livido
come accecato dal nubifragio
il paese più piccolo,
lassù le donne in chiesa
basse coi giacchetti di lana
e i capelli corti,
tutte ristanno
qualcosa del passato
anche i miei occhi
che quasi più nulla vedono
respiro il profumo
sento il paese, il freddo
All'ombra netta, tagliata dal sole
posso chiedere solo qui
dove tutto è vita e fine
domandare come una manciata di more
di imparare un poco
la via della morte

Fortemente introspettiva quest’ultima poesia: la protagonista trova in un paesello di montagna (non so perché ma ho pensato a Medjugorie) il luogo ideale, la Natura con la N maiuscola, quella in cui la modernità non ha preso ancora il sopravvento, ed è facile inginocchiarsi e pregare.
Lassù tutto pare essersi fermato in un tempo oggi assai difficile da ritrovare: quanto bastava chiudere gli occhi e respirare i profumi della vita, aprirli e godere dei meravigliosi paesaggi che essa ci dona, tacere e imparare ad ascoltare il lento scorrere del tempo, e persino chiedere aiuto per affrontare il passaggio ad altra vita.

********************************************************************************

Offline Amara

Re:Commentiamo insieme ... Sanzi
« Risposta #3 il: Domenica 27 Agosto 2017, 01:43:55 »
Non amo fare commenti che tentino un’esegesi del testo. Leggendo, quando un autore mi coinvolge, mi limito a sentire e, a guardarne la costruzione e il ‘modo’.

Sanzi è autrice delicata e spesso segreta, amante della natura (grande o piccola) dove ritrova e dice, quanto di umano si sia ‘costretti’ a leggere e toccare, là dove si è catturati da ciò che all’umano va molto oltre.

I suoi testi iniziano quasi sempre con una descrizione abbastanza fedele, ma propria, di quanto la circonda o vede, per poi  sferrare un colpo di poesia potente, che, in poche parole, evoca a ciascuno un moto proprio e forte. Colpi di poesia costruiti con arte e profondità, la profondità abissale, direi, di chi ‘vede’ molto e ‘sente’ altrettanto.
Inutile dire che leggerla è mio piacere
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline Max Ray Springsteen

Re:Commentiamo insieme ... Sanzi
« Risposta #4 il: Domenica 27 Agosto 2017, 11:16:33 »
Al paese di Sanzi (Introspezione) 30/7/2011



Si leva alta la montagna
sul valico
avvolto dal temporale
ai lampi appare
livido
come accecato dal nubifragio
il paese più piccolo,
lassù

le donne in chiesa
basse
coi giacchetti di lana
e i capelli corti, tutte
ristanno

qualcosa del passato
anche i miei occhi
che quasi più nulla vedono
respiro il profumo
sento il paese, il freddo

All'ombra netta, tagliata dal sole
posso chiedere
solo qui
dove tutto è vita e fine
domandare
come una manciata di more
di imparare un poco
la via della morte




Leggendo questo testo, mi è sembrato che l'autrice tracciasse un profilo, lineare, con la matita, fino all'ultima strofa, quando ha scelto di usare il pennello. Nella prima parte, ero un semplice osservatore (neanche troppo interessato, ad esser sincero) ma poi, in quell'ultima strofa, sono stato trascinato all'interno del quadro; ne sono diventato partecipe. Nella chiusa, secondo me, c'è la poesia, quella vera, che ti emoziona, ti cattura, ti fa riflettere.

Offline Sanzi

Re:Commentiamo insieme ... Sanzi
« Risposta #5 il: Mercoledì 30 Agosto 2017, 23:28:45 »
Riguardo alla domanda sulla poesia Alla stazione, il commento mi sembra giusto, è una poesia scritta verso una coralità di persone, il riferimento a una coppia non c'era, almeno nelle mie intenzioni, il "noi" iniziale è riferito alla gente e me insieme, almeno nella mia immaginazione, alla fine invece c'è "io" perché si tratta proprio di una percezione personale, una idea di popolo che ho, -di corpi e sguardi sento il suono-, degli altri che si incontrano, per esempio una mattina d'inverno in una stazione, -sillabe rimaste a questo popolo- perché sento l'impoverimento nostro, di italiani, ma ci restano corpi e sguardi, c'è un esserci di questo genere, o almeno la mia idea nello scrivere era questa. Ci vedo comunque una forma di bellezza in quel -corpi e sguardi - che ci sono, anche se semplice, ridotta, diciamo così.

Offline adriana sini

  • Autore
  • *
  • Post: 423
  • Sesso: Femmina
  • Le passioni forti e ardite fanno sogni senza senso
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re:Commentiamo insieme ... Sanzi
« Risposta #6 il: Giovedì 31 Agosto 2017, 13:59:02 »
Riguardo alla domanda sulla poesia Alla stazione, il commento mi sembra giusto, è una poesia scritta verso una coralità di persone, il riferimento a una coppia non c'era, almeno nelle mie intenzioni, il "noi" iniziale è riferito alla gente e me insieme, almeno nella mia immaginazione, alla fine invece c'è "io" perché si tratta proprio di una percezione personale, una idea di popolo che ho, -di corpi e sguardi sento il suono-, degli altri che si incontrano, per esempio una mattina d'inverno in una stazione, -sillabe rimaste a questo popolo- perché sento l'impoverimento nostro, di italiani, ma ci restano corpi e sguardi, c'è un esserci di questo genere, o almeno la mia idea nello scrivere era questa. Ci vedo comunque una forma di bellezza in quel -corpi e sguardi - che ci sono, anche se semplice, ridotta, diciamo così.
Grazie mille x il chiarimento e rinnovo i miei complimenti per tutte le splendide composizioni.