E’ la volta del tema “L’alba svanisce” categoria Introspezione.
Forse potrei fare a meno di dire che intervengo su richiesta di Elisabetta Randazzo, ma è doveroso ribadirlo, se non altro, per sottolineare quel rispetto dei ruoli nel contesto del sito, che per me è importante.
Scelgo la poesia di Paolo Corinto Tiberio, un autore che finora ho letto poco e che trovo interessante.
La riporto di seguito assieme al link e la commento.
L’invito ad altri autori a commentare, penso, sia un’altra cosa da ripetere, benchè sottintesa.
Per quel che mi riguarda, ho cercato di immaginare “quest’alba che aspettava” dell’autore in questione e ne ho fatto la mia alba. Da qui è scaturito il mio commento.
Buona lettura come sempre!
L'ALBA CHE ASPETTAVA - di PAOLO CORINTO TIBERIO
il deserto che porto
fiorisca il tuo futuro
d'altri
mia musica lenta
sfuma!
l'alba che aspettava
gelò il sogno, era sole amaro
e albero fronde di mistero
a germinare straniere corolle,
legno porta e bara,
gli animali infetti, confetti sui corpi,
la riverenza, la penitenza
urlarono del martirio
per agghiacciare i cuori,
ricurvare desiderio
dentro la ferrea linea del destino,
ridurlo fredda terra
prima ancora del ritmo del volo
ci furono primavere ghiacce,
bevvi l’acqua insana!
http://paolocorintotiberio.scrivere.info/index.php?poesia=446307&t=alba+che+aspettavaIL MIO COMMENTO
Un’attesa che termina con una realtà che non si può disconoscere, il deserto. Un deserto dell’anima e del cuore che, personalmente, non credo possa dare vita a fioriture. C’è il ricordo che definisco vivo, anche se qui “vivo” sembrerebbe una contraddizione di un’alba amara, misteriosa, dolente, dove il sogno muore e il desiderio si spegne. E a chiusura la consapevolezza chiara d’una realtà che non ha lasciato scelta. “Bevvi l’acqua insana!” Ed è un’esclamazione di fronte alla quale l’anima quasi inorridisce…