Cammino piano
su questo tappeto
di velluto nero,
non posso voltarmi
potresti
essere ancora lì!
Solo nei sogni,
bello come non mai
mi sorridi
e sfiori
con un dito
il profilo
del mio viso...
Lascio una scia
di petali rosa:
non seguirmi,
non ti piacerebbe
dove sto
andando.
(29/10/2007)
http://www.scrivere.info/poesia.php?poesia=44107SAGGIO CRITICO:
La poesia di Fragola si identifica con un verseggiare fluido e scorrevole che cammina non forzatamente attraverso un linguaggio nitido e pulito che lascia bene intendere la tecnica adottata e cesellata in strutture per il più delle volte bene intelaiate e quindi molto stabili e solide.
“ADDIO” attira l’attenzione del lettore facendolo penetrare in quel percorso che l’autrice s’avvia a compiere.
Lo lascia alla sua volontà d’interpretare non uno ma diversi messaggi d’addio; il più crudo, il più doloroso?
Ella infatti fa percorrere a colui che s’allontana mesto un cammino cosciente della sua immaginazione
su “questo tappeto/ di velluto nero:
La capacità di trasmettere il senso della scoperta, il senso della curiosità retorica” non posso voltarmi/ potresti essere ancora lì!
Fragola con Addio diversifica il viaggio coscienziale, lo esula dalla fuga come potrebbe sembrare o far apparire ma proprio per i suoi versi semplici ma ricchi di dimensione metafisica che fa interporre le metafore di quel viaggio con un intreccio abbinato alla realtà del sapere e del conoscere.
Ed è con queste finalità che il testo si presenta e si raggruppa in un contesto non dell’abbandono ma del voler bene, dell’amare e del non far soffrire allontanando da quel tappeto nero( forse il dolore, forse le angosce o quant’altro ancora).
L’autrice non potendosene liberare, vede il bene, si proietta in avanti, solo nei sogni dai quali emerge la raffinatezza del suo fare poetico, dolce e gentile, senza sofferenza alcuna.
Annusa soffici e delicate carezze ma allo stesso modo rivolge invito ed esortazione a restare inerme, indietro, di non insistere perché Lei sa del male ma vuole lasciare il bene.