Alba di maggio
Riversa sul crinale d'aria molle
ove poi un raggio d'anima
come un rifiato esonda
sorella a luce ed ombra
inventi un ritmo che m’acquieta
alba di maggio
e sbrogli
immemore di pioggia
tremore d’argini.
Distesa sul confine tra la notte e il giorno, luce che esonda nel buio come l’anima che rifiata appena dopo una tormentata notte, l’alba di maggio crea un’atmosfera che quasi inavvertitamente ci traghetta nella nuova stagione, senza farci percepire l’ansia del passaggio. Vuole essere una metafora del cambiamento, del cammino verso il futuro, che richiede, per essere apprezzato e afferrato interamente, di lasciarsi alle spalle il passato, di perderne memoria, almeno finché non ci si è ben ancorati dall’altra parte.»