Autore Topic: Satura quidem tota nostra  (Letto 432 volte)

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Offline giuseppe gianpaolo casarini

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Satura quidem tota nostra
« il: Sabato 10 Gennaio 2015, 12:26:18 »


Ricordo le parole :“Satura quidem tota nostra”
si gloriava salace pungente allora  Quintiliano
cosa dunque in questo Sito amici  vieta, è strano,
che scherzosi versi ne faccian oggi bella mostra?

Perché non riconoscer  sine ira e all’istante con calma
e senza indugio haec nunc potenda  sint mutanda
 che come viziato sia o così pare del lettor errante
il modo di gustare di assaporare per bene la bevanda?

Come si giudica con rispetto domando un buon vino
e chiedo: “Dal produttore dalla sua etichetta
dal giudizio roboante dato da un signor vicino?”

Analoga domanda credo con calma e senza fretta
si ponga anche per i versi le strofe di una poesia
e il modo  posto qui pare  per essere o non  letta
                   
                               II

Non parlo per me acuti attenti  Redattori cari
non son poeta lo sapete ma scribacchin di versi
discorsivi brutti sempre  giudicati  poco chiari
non m’importa quindi se vadan dal lettore persi

spiace per chi di vena poetica e tanta pur dotato
non abbia mai o quasi  premio giusto al valor suo
in questo dalle boe incerte incerto mare ignorato
e a lui tolto l’alloro quel  sacro mirto dell’onore

Deliro dite sono folle il senno pure andato perso
villano forse poi per con ironia questo appunto fare
dov’è l’onta dove l’offesa? Non vada quindi di traverso

come boccone di pietanze  che poi  non sono amare
il rendere cauto sulla rotta del legger  il navigante
evitar a chi beve  pozioni dolci credute …..ed invece  più che amare.