Versi della poetessa Emily Dickinson
F64 - J47 (1859-1858)
Cuore! Lo dimenticheremo!
Tu ed io - questa notte!
Tu potrai dimenticare il calore che dava -
Io dimenticherò la luce!
Quando hai finito, ti prego di dirmelo -
Così che io possa subito incominciare!
Presto! perché mentre tu indugi
Io potrei ricordarlo!
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F112 - J67 (1859)
Il successo è considerato più dolce
Da coloro a cui mai arrise.
Comprendere un nettare
Richiede estremo bisogno.
Non uno di tutta la purpurea Schiera
Che conquistò la Bandiera oggi
Può dare una definizione
Così chiara della Vittoria
Come lo sconfitto - morente –
Sul cui orecchio interdetto
I lontani inni di trionfo
Irrompono tormentosi e chiari
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F130 - J164 (1860)
"Mamma" non dimentica mai i suoi uccelli,
Anche se in un altro albero.
Guarda giù così spesso
E così teneramente,
Come quando il suo piccolo nido mortale
Con abile cura intrecciava -
Se uno o l'altro dei suoi "passeri cade",
Lei "se ne accorge" lassù.
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F260 - J288 (1861)
Io non sono Nessuno! Chi sei tu?
Sei - Nessuno - anche tu?
Allora siamo in due!
Non dirlo! spargerebbero la voce - lo sai!
Com'è squallido - essere - Qualcuno!
Com'è ordinario - come una Rana -
Dire il proprio nome - per tutto giugno –
A un Pantano ammirato!
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F285 - J673 (1862-1863)
L'Amore che una Vita può mostrare Quaggiù
È solo un una fibra, lo so,
Di quella cosa più divina
Che svanisce nel volto del Mezzogiorno –
E percuote lo Stoppino nel Sole -
E ritarda l'Ala di Gabriele -
È ciò - che nella Musica - allude e ondeggia –
E all'estremo dei giorni d'Estate –
Distilla un'incerta pena –
È ciò che innamora a Oriente -
E tinge il Transito a Occidente
Di straziante Violetto -
È ciò - che invita - sgomenta - concede -
Volteggia - balugina - prova - dissolve -
Ritorna - suggerisce - condanna - incanta –
Poi - si getta nel Paradiso –
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