Autore Topic: Edward Estin Cummings ,Lingua viva e sperimentalismo  (Letto 3090 volte)

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Offline Marina Lolli

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Edward Estin Cummings ,Lingua viva e sperimentalismo
« il: Martedì 24 Giugno 2014, 21:43:09 »
Il tuo cuore lo porto con me

    Il tuo cuore lo porto con me.
    Lo porto nel mio
    Non me ne divido mai.
    Dove vado io, vieni anche tu, mia amata;
    qualsiasi cosa sia fatta da me,
    la fai anche tu, mia cara.
    Non temo il fato
    perché il mio fato sei tu, mia dolce.
    Non voglio il mondo, perché il mio,
    il più bello, il più vero sei tu.
    tu sei quel che luna sempre fu
    e quel che un sole sempre canterà sei tu
    Questo è il nostro segreto profondo
    radice di tutte le radici
    germoglio di tutti i germogli
    e cielo dei cieli
    di un albero chiamato vita,
    che cresce più alto
    di quanto l'anima spera,
    e la mente nasconde.,
    Questa è la meraviglia che le stelle separa.
    Il tuo cuore lo porto con me,
    lo porto nel mio.

-- Edward Estlin (E. E.) Cummings
Cummings concepisce la necessità di un dinamismo nell'arte, secondo cui la poesia è un corpo in movimento, i cui temi e figure metriche e stilistiche sono dotati di vita propria, e la forma e il contenuto fusi come fossero una creatura unica. E. C., nel corso della sua elaborazione, tende a realizzare una sempre maggiore densità semantica, costringendo la parola a rivelarsi in una pluralità di significati, suscitando il più alto numero di nessi e giochi linguistici. Cummings parla anche di un ciclo vitale della lingua secondo cui questa nasce in poesia e muore nell'uso che se ne fa per esprimere gli aspetti di una cultura ritenuta morta ovvero patriottica, politica, commerciale (ad es. parole d'ordine politiche, slogan pubblicitari, luoghi comuni). Si tratta di una formulazione condivisa nello stesso periodo e in termini piuttosto simili da Wittgenstein e ripresa da W. H. Auden nel 1967.Cummings è celebre per il suo uso poco ortodosso delle maiuscole e delle regole della punteggiatura, e il suo uso avanguardista ed innovativo delle convenzioni sintattiche. Nei suoi scritti si trovano segni di punteggiatura inaspettati ed apparentemente fuori posto che interrompono frasi intere o perfino singole parole. Molte delle sue poesie, per via dell'accurata disposizione grafica dei versi, sono più facilmente comprensibili sulla pagina scritta, rispetto alla lettura ad alta voce.
Tutto cio per ribadire che la poesia non e' solo rime, o una metrica perfetta, o una sonorità perfetta, moltissimi sono i poeti anche famosissimi,che escono d certi schemi,e ci hanno lasciato poesie bellissime.