Salve a tutti,
vorrei chiedervi dei pareri su questo mio scritto. Ho voluto far trasparire tra questo torrente di parole il mio sentimento acceso nei confronti della poesia, in tutte le sue forme. Alle volte scrivendo sento nelle parole ribollire qualcosa di occulto, altre volte leggendo parole altrui non posso altro che annegare insieme al pensiero in oscure profondità riflessive e misteriose... Non saprei giudicare oggettivamente in cosa consista la totalità dei significati e dei significanti della poesia, a volte credo fermamente che sia Salvezza, altre volte Perdizione. Alle volte Madre, altre Strega. Sembra che la poesia quando "possiede" un individuo quasi lo maledica, inducendo il mondo a remargli incontrovertibilmente contro. Forse sono stato condizionato pesantemente dalla recente lettura del "Dottor Zivago" di Boris Pasternak e dalle poesie di Velimir Chlebnikov, ma è da ragazzino che ho cominciato a sentire quest'oscuro potere permeante che induce le mani e il cuore e il corpo e l'anima tutta a riversare in fiumi d'inchiostro gli enigmi sull'esistenza, "goccia nell'oceano", apparentemente inutile, d'un uomo e dell'umanità.
Ecco a voi le mie parole e grazie.
_ Madre.
O Euterpe
dalle gracili forme
fiammanti passione,
tu accarezzi
le nostre primordiali membra
ed apri le porte dell'anima:
Poesia,
carne e sentimento,
sangue divino.
Poesia,
l'Io
nel Noi.
Poesia,
godimento dilaniante,
sanguinante Conoscenza.
Poesia,
madre e figlia,
partorente il pargolo cosciente.
Poesia,
ruvido ago,
risucchiante sensazioni.
Poesia,
tenebra sfolgorante,
abbagliante oscuri scheletri.
Poesia,
lacrima e respiro
d'un umile viso.
Willy