Sinceramente, se c'è un genere di poesia che non ho mai sopportato, questo è proprio l'Haiku, e mi devo compiacere con la proprietà e la redazione del sito, per non avere permesso la pubblicazione di haiku slmeno nella pagina poetica.
E' un tipo di poesia adatto evidentemente alla mentalità orientale, in certi aspettti incomprensibile per noi, e sicuramente per un giapponese l'haiku può assumere aspetti piacevoli e poetici che, nei più famosi, possiamo forse riscontrare anche noi.
L'haiku non è per l'europeo e per la sua comprensione, appartiene ad una mentalità e a un modo di pensare troppo diversi dal nostro, e per questo (sempre a mio contestabile parere) ognuno che, fuori dall'oriente, si voglia sbizzarrire in haiku, riesce sempre pubblicare "poesie" melense, senza vitalità, senza costrutto lirico, noiose (pur se bevi) e carenti di ogni aflato poetico. Brutte del tutto insomma.
E' imperante ora, di moda, la mania dell'haiku. Quasi volessimo ad ogni costo, tirando le palpedre e fermandole con mollette da bucato, presentarci con gli occhi a mandorla. Una buffonata.
Per taluni però, costruttori di questo genere, l'haiku è vetta di poesia (forse perché farlo costa poca fatica) ideato dagli oientali anche per noi, mentre invece magari il sonetto, che appartiene alla nostra più vera tradizione poetica, è da buttare nella spazzatura.
Chi si contenta gode...