Autore Topic: Uno strano concorso di poesie  (Letto 9473 volte)

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Offline Mario Francesconi

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Re: Uno strano concorso di poesie
« Risposta #30 il: Domenica 18 Settembre 2011, 13:33:32 »
Mi piacerebbe che venisse indetto un concorso di poesie a tema libero ma nel quale fosse tassativamente vietato l’uso delle seguenti parole
Vento
Silenzio
Mare
Luna
Stelle
Sole
Danza
Amore
Anima
Sogno
Tramonto
Cuore
Notte
Cielo

Provate a leggere tutte le poesie di oggi e notate quante di esse non contengono nessuna di queste parole ( anche la mia ne contiene una: notte)
La parola più gettonata è VENTO. Pare che alcuni autori non riescano a non inserirla nelle loro poesie

E’ possibile che senza l’uso di questi termini  non si possa fare una poesia?

Il topic non vuole essere polemico, tanto che anche io ammetto di fare uso di questi termini. Volevo avere un vostro parere.
 

Ciao, quelli che citi sono elementi che, secondo me, fanno da tramite tra l'uomo ed il suo cuore, sono alla base del mio estro, se posso chiamarlo così, e non so scrivere senza l'aiuto di questi elementi... hai ragione si usano troppo ma forse non tutti sanno, non ancora almeno, che sono queste le vere cose che usa il poeta per trasmettere emozioni, esse sono il nostro mondo e parte di noi.
Grazie per averlo ricordato e non pensare alle polemiche, stai parlando di poesia ed io degli elementi che citi ne uso a iosa senza problemi, per descrivere, per sognare, per commuovere qualche volta.

Un saluto.

Mario.

Offline Amara

Re: Uno strano concorso di poesie
« Risposta #31 il: Domenica 18 Settembre 2011, 14:51:47 »
Una parola non è la stessa in uno scrittore e in un altro. Uno se la strappa dalle viscere, l’altro la tira fuori dalla tasca del soprabito (Charles Péguy)

Lo scrittore che chiama zappa una zappa dovrebbe essere costretto ad usarla (Oscar Wilde)
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline Stellaerratica

Re: Uno strano concorso di poesie
« Risposta #32 il: Sabato 26 Maggio 2012, 09:32:36 »
Ma alla fine è più stato fatto questo concorso?
Trovo l'idea carina, e non in contrasto con la giusta e vera considerazione sul fatto che l'uomo da sempre è legato indissolubilmente alla natura.
Sarebbe una proposta sperimentale, come fu la scala dodecafonica di Arnold Schönberg ed Alban Berg ad inizio del secolo scorso.

Io credo che potrebbe essere un concorso divertente con cui cimentarsi: ricordo anni fa un(') autore/autrice che nelle sue poesie, mi pare proprio tutte, usasse sempre le solite e stesse 10 parole, praticamente quelle con cui è stato aperto il topic. (sembravano tutte uguali, secondo me. Anche se era osannato/a)

Perché non provarci?
Il peggior crimine è conoscere la verità e non far nulla.
(Carlo Parlanti - www.carloparlanti.it)