Autore Topic: prevert  (Letto 6759 volte)

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gio.d.

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Re: prevert
« Risposta #15 il: Mercoledì 9 Febbraio 2011, 21:56:16 »
sono anche d'accordo con Soffuso, sottolineando però che quello scrivere semplice di cui parla non è semplice, anzi è la cosa più difficile! Bisogna che le parole risuonino senza cadere nella banalità.

Lo so bene e concordo, per questo non trovo giusto liquidare prevert col termine di commerciale e impuro.

Non ci vuole niente a mettere assieme un'accozzaglia di metafore ardite, roboanti, e spesso comprensibili soltanto a chi le scrive. Noto che spesso questa è la strada scelta da molti all'inizio del loro percorso di scrittura, poi andando avanti ci si accorge quanto sia bello e al contempo difficile trasmettere forti emozioni con un linguaggio apparentemente più semplice ("apparentemente "perchè il gioco sta tutto nel non cadere nella banalità)

BeckylaFuria

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Re: prevert
« Risposta #16 il: Giovedì 10 Febbraio 2011, 10:32:56 »
....un pensiero, quello di Moreno, assolutamente condiviso.....
...è cosa infinitamente preziosa, un'emozione...quali che siano le strade che la conducano a noi....

Offline Antonio Terracciano

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Re: prevert
« Risposta #17 il: Giovedì 10 Febbraio 2011, 16:13:34 »
Per avere garbatamente evidenziato un paio di difetti della produzione poetica di Prévert, sono stato, anche se indirettamente, accusato da qualcuno di scrivere "immondizia medievale" .
Incasso senza problemi (tra le altre cose, sono anche leggermente masochista) , ma mi vedo costretto a replicare con delle parole ben più forti, quelle del famoso romanziere francese Michel Houellebecq, del quale traduco parzialmente un articolo apparso nel numero 22 (del luglio 1992) di "Les lettres françaises" , dall'eloquente titolo "Jacques Prévert est un con" .
" (...) Se Prévert scrive, è perché ha qualcosa da dire, e questo gli fa onore. Sfortunatamente, quello che ha da dire è di una stupidità senza limiti; talvolta se ne ha nausea. Ci sono delle belle ragazze nude e dei borghesi che sanguinano come i maiali quando li si sgozza. I bambini sono di una simpatica immoralità, i mascalzoni sono seducenti e virili, e le belle ragazze nude donano il loro corpo ai mascalzoni; i borghesi sono vecchi, obesi, impotenti, decorati della 'Legione d'Onore' , e le loro donne sono frigide; i preti sono ripugnanti vecchi bruchi che hanno inventato il peccato per impedirci di vivere. Conosciamo tutto ciò; possiamo preferire Baudelaire, o addirittura Karl Marx (...) L'intelligenza non aiuta per niente a scrivere buone poesie; può però evitare di scriverne cattive. Se Jacques Prévert è un cattivo poeta è innanzitutto perché la sua visione del mondo è piatta, superficiale e falsa. Era già falsa al suo tempo; oggi la sua nullità appare con evidenza, a tal punto che la sua intera opera sembra lo sviluppo di un gigantesco cliché (...) "

gio.d.

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Re: prevert
« Risposta #18 il: Giovedì 10 Febbraio 2011, 17:40:34 »
Per avere garbatamente evidenziato un paio di difetti della produzione poetica di Prévert, sono stato, anche se indirettamente, accusato da qualcuno di scrivere "immondizia medievale" .
Incasso senza problemi (tra le altre cose, sono anche leggermente masochista) , ma mi vedo costretto a replicare con delle parole ben più forti, quelle del famoso romanziere francese Michel Houellebecq, del quale traduco parzialmente un articolo apparso nel numero 22 (del luglio 1992) di "Les lettres françaises" , dall'eloquente titolo "Jacques Prévert est un con" .
" (...) Se Prévert scrive, è perché ha qualcosa da dire, e questo gli fa onore. Sfortunatamente, quello che ha da dire è di una stupidità senza limiti; talvolta se ne ha nausea. Ci sono delle belle ragazze nude e dei borghesi che sanguinano come i maiali quando li si sgozza. I bambini sono di una simpatica immoralità, i mascalzoni sono seducenti e virili, e le belle ragazze nude donano il loro corpo ai mascalzoni; i borghesi sono vecchi, obesi, impotenti, decorati della 'Legione d'Onore' , e le loro donne sono frigide; i preti sono ripugnanti vecchi bruchi che hanno inventato il peccato per impedirci di vivere. Conosciamo tutto ciò; possiamo preferire Baudelaire, o addirittura Karl Marx (...) L'intelligenza non aiuta per niente a scrivere buone poesie; può però evitare di scriverne cattive. Se Jacques Prévert è un cattivo poeta è innanzitutto perché la sua visione del mondo è piatta, superficiale e falsa. Era già falsa al suo tempo; oggi la sua nullità appare con evidenza, a tal punto che la sua intera opera sembra lo sviluppo di un gigantesco cliché (...) "

Ovviamente non sono d'accordo con questa recensione, ma so che tutto è soggettivo e filtrato attraverso il vissuto e la personalità di ognuno. Probabilmente quel romanziere, per personalità o quant'altro, si sente ben distante dal mondo e dalle emozioni che Prevert ci ha regalato.

Cmq ci tengo a precisare che quanto ho scritto non era rivolto a Terracciano, era un discorso generale. So che non è bello da dire, ma non conosco la produzione di questo autore, non credo di averlo mai letto.

zenitynadir

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Re: prevert
« Risposta #19 il: Giovedì 10 Febbraio 2011, 20:52:06 »
Mi piacciono solo alcune delle sue poesie (questione di gusti) e come altri di voi, trovo carino l'utilizzo di un suo testo per una pubblicità, anche se la festa di S.Valentino l'ho sempre trovata inutile, come tante altre commerciali.
L'abbinamento baci perugina-prévert è perfetto.
Come dice Caligola, lo scrivere in apparenza semplice di Prévert, è una dote rara; quella di saper cogliere del reale la superficie più significante ed essenziale, quella più emozionale. Diciamo che il suo modo di scrivere è al limite dello scontato e del banale, però riesce a non superare questo limite. E' bravo, sì, sa scrivere e sicuramente il suo stile è destinato e adatto per un pubblico di lettori molto ampio, quindi uno stile commerciale. Oh, magari non era nelle sue intenzioni scrivere commerciale: è il suo modo di scrivere e basta.
« Ultima modifica: Giovedì 10 Febbraio 2011, 20:54:44 da Zenit y Nadir »

Offline lunamagika

Re: prevert
« Risposta #20 il: Sabato 12 Febbraio 2011, 13:13:03 »
    Poissons amis aimés
    Amants de ceux qui furent péchés en si grande quantité
    Vous avez assisté à cette calamité
    A cette chose horrible
    A cette chose affreuse
    A ce tremblement de terre
    La pêche miraculeuse
    Poissons amis aimés
    Amants de ceux qui furent péchés en si grande quantité
    De ceux qui furent péchés ébouillantés mangés
    Poissons… poissons… poissons…
    Comme vous avez dû rire
    Le jour de la crucifixion.

    Jacques Prévert, Histoires (1963)

Questa è stata la prima poesia di Prévert che la mia insegnante di francese mi ha fatto imparare in seconda media. Dice, in italiano:

Pesci, amici amati,
Amanti di coloro che furono pescati in si gran quantità
Voi avete assistito a questa calamità
A questa cosa orribile
A questa cosa spaventosa
La pesca miracolosa

Pesci amici amati
Amanti di coloro che furono pescati in sì gran quantità
Di coloro che furono pescati bolliti mangiati
Pesci... pesci... pesci...
come vi sarà venuto da ridere
il giorno della crocifissione.

Trovo che in questa poesia Prévert sia stato tutt'altro che banale! Nella nostra Italia cattolica e convenzionale, si è trattato di un grido dal sapore eretico che mi ha sempre affascinata!

In merito a Kavafis invece (interloquisco perchè è un autore che ADORO), la sua poesia più nota e per me più bella è Itaca:

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sara` questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.

In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne' nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.

Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos'altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.


Qui, a mio parere, si esce totalmente dal binomio poesia-cioccolatini, o poesia-pubblicità, poesia-banalità. Rimane solo la Poesia. E le emozioni che sa dare

gio.d.

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Re: prevert
« Risposta #21 il: Sabato 12 Febbraio 2011, 13:19:13 »
    Poissons amis aimés
    Amants de ceux qui furent péchés en si grande quantité
    Vous avez assisté à cette calamité
    A cette chose horrible
    A cette chose affreuse
    A ce tremblement de terre
    La pêche miraculeuse
    Poissons amis aimés
    Amants de ceux qui furent péchés en si grande quantité
    De ceux qui furent péchés ébouillantés mangés
    Poissons… poissons… poissons…
    Comme vous avez dû rire
    Le jour de la crucifixion.

    Jacques Prévert, Histoires (1963)

Questa è stata la prima poesia di Prévert che la mia insegnante di francese mi ha fatto imparare in seconda media. Dice, in italiano:

Pesci, amici amati,
Amanti di coloro che furono pescati in si gran quantità
Voi avete assistito a questa calamità
A questa cosa orribile
A questa cosa spaventosa
La pesca miracolosa

Pesci amici amati
Amanti di coloro che furono pescati in sì gran quantità
Di coloro che furono pescati bolliti mangiati
Pesci... pesci... pesci...
come vi sarà venuto da ridere
il giorno della crocifissione.

Trovo che in questa poesia Prévert sia stato tutt'altro che banale! Nella nostra Italia cattolica e convenzionale, si è trattato di un grido dal sapore eretico che mi ha sempre affascinata!

In merito a Kavafis invece (interloquisco perchè è un autore che ADORO), la sua poesia più nota e per me più bella è Itaca:

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sara` questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.

In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne' nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.

Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos'altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.


Qui, a mio parere, si esce totalmente dal binomio poesia-cioccolatini, o poesia-pubblicità, poesia-banalità. Rimane solo la Poesia. E le emozioni che sa dare

concordo

BeckylaFuria

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Re: prevert
« Risposta #22 il: Sabato 12 Febbraio 2011, 14:00:28 »
...assolutamente d'accordo.......... ;)

Offline Gianpiero De Tomi

Re: prevert
« Risposta #23 il: Mercoledì 7 Settembre 2011, 13:49:44 »
E' meravigliosa l'arte di Jacques Prévert e trovo terrificante, l'uso pubblicitario delle sue poesie.
La superficialità dilaga ed sporca ( tenta di sporcare ) la struttura profonda delle parole. Fate bene a non guardare televisione ed a non prestare orecchio alla pubblicità che è tutta una grande bugia ed illusione.

Offline poeta per te zaza

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Re: prevert
« Risposta #24 il: Martedì 1 Maggio 2012, 14:26:18 »
L'uccello che canta nel mio capo
E mi ripete che ti voglio bene
E mi ripete che mi vuoi bene
L'uccello dal fastidioso ritornello
Sarà da me ucciso domattina.

Prevèrt



Avevo io una lampada
avevi tu la luce.
Chi ha venduto lo stoppino?


Prevèrt
di sabbia e catrame è la vita...
o scorre o si lega alle dita...