Io d'Autoritratti d'Autore tratto
Allor mi raccontoron loro
che nell'età dell'oro,
come un attore d'altro tempo
nel tetro teatro vuoto e spento
un dì chiamato "Orietur",
un autorevole autore si schiarì la voce,
e dopo che su di lui s'accese
a occhio di bue la luce
con tono autoritario come un canto intonò:
"Ora, signore e signori, leggerò
una delle mie ultime creazioni,
il cui titolo è:
RITRATTO D'AUTORI DA GIOVANI".
Così col Silenzio dell'Assoluto
iniziò il suo Momento mai venuto:
"Senza pena,
con la penna d'un pavone timido
e il succo oscuro d'una sapiente seppia
(ma che lei mai lo sappia!)
tratteggerò leggero il profilo
letterario autobiografico
di quell'artista benedetto e beato,
certo un bel po' beota,
che scrisse leggiadro
con una piuma di struzzo volante
sulle vere avventure fantagrueliche
di quel poeta grande
figlio d'una somma poeta nana,
che con stile con una candida stilografica
sull'igienica carta poetava
soavamente, sproporzionatamente,
a sproposito di un tale scrittore
dotato di molto tanto talento,
oltre che di più che troppo ingegno,
che ingenuo aveva verseggiato
nel calamaio - botte - otre
il più pregiato rosso inchiostro di vino
per poi riversarlo dionisicamente
sul foglio lindo
della - niente popò di meno che - mente
per poi panicamente riservarlo
a genialmente descrivere
il nullafacente
nullatenente
millantatore deficiente
il buffone demente
l'impenitente inconcludente irrilevante
inattendente inattendibile reietto
l'inutile inetto impertinente
l'inqualificabile indisponente poveretto
l'inaffidabile improbonibile
irriverente indifferente soggetto
sovrumano grafomane
che con la su' mano disumana,
come un estraneo imperfetto,
impoeticamente senza auctoritas
ha trattato
di un autoritratto
fatto d'autori vari."