Autore Topic: Sergej Esenin  (Letto 3580 volte)

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Offline Nicomar

Sergej Esenin
« il: Martedì 6 Novembre 2007, 18:02:20 »
Nato a Kostantinovka nel 1895, Sergej Esenin, figlio unico di genitori contadini, rimane l'esponente piu' importante della cosidetta scuola dei "poeti contadini". Nei suoi versi traspare sia il mondo rurale della Russia di inizio secolo, esaltando le bellezze della campagna e l'amore verso gli animali, sia la sua vita da alcolista e frequentatore di bettole e bordelli. L'incontro con la già famosa ballerina Isadora Duncan sarà determinante anche per le sue ispirazioni poetiche oltre che per le sue vicissitudini. E' una relazione molto tormentata e difficile, capaci anche di clamorose stravaganze come quella volta a Parigi dove furono cacciati da un albergo perchè lei ballava nuda mentre lui recitava versi. Era, come diceva Branduardi, metà lupo e metà agnello, violento e aggressivo ma al tempo stesso persona profonda e sensibile. Mori' ( a soli 30 anni) suicida,  almeno questa è la tesi ufficiale, ma probabilmente venne "suicidato". All'alba del 27 dicembre 1925 si trovava nella stanza dell'albergo Angleterre, mancava l'inchiostro e per scrivere Congedo usò il proprio sangue, la sera stessa si impicco' al tubo di riscaldamento. Tra le opere piu' famose la raccolta di poesie: Radunica (1916), la seconda, dove raggiunge la maturità artistica: Goluben' e la successiva Preobrazenie (1918). La prima raccolta del suo periodo"immaginista" fu Trerjadnica (1920) e finalmente, nello stesso anno compose Confessioni di un teppista, stupendi versi autobiografici
l'articolo è tratto da questo link
http://guide.dada.net/angelo_branduardi/interventi/2005/02/195954.shtml

Offline Nicomar

Re: Sergej Esenin
« Risposta #1 il: Martedì 6 Novembre 2007, 18:03:09 »
Questa è l'ultima sua poesia scritta col proprio sangue

Congedo
arrivederci, amico, arrivederci.
o vecchio mio, tu mi sei nel cuore.
questa separazione destinata
un incontro promette in futuro.

arrivederci amico, senza parole e gesti,
nè tristezza e agrottar di sopraciglia.
non è nuovo morire, in questa vita,
ma più nuovo non è di certo vivere

Offline Nicomar

Re: Sergej Esenin
« Risposta #2 il: Martedì 6 Novembre 2007, 18:05:53 »
La vita è un inganno con l'angoscia ammaliante,
Per questo essa è cosi' forte,
Perchè con la sua rozza mano
Scrive lettere fatali.
 
Sempre, quando chiudo gli occhi,
Dico: "Inquieta soltanto il cuore,
La vita è un inganno, ma anch'essa talora
Abbellisce di gioia la menzogna.
 
Volgi il volto verso il cielo grigio,
In base alla luna indovina il destino,
Tranquillizzati, mortale, e non chiedere
Quella verità che non ti è necessaria."
 
E' bello nella bufera dei ciliegi selvatici
Pensare che la vita è un sentiero.
Che ingannino pure le leggere amiche,
Che tradiscano i leggeri amici.
 
Che mi accarezzino con tenera parola,
Che sia la malalingua più affilata di un rasoio,
Da molto tempo vivo pronto a tutto,
Sono abituato senza pietà a ogni cosa.
 
Questi alti cieli mi raggelano l'anima,
Il fuoco delle stelle non manda calore.
Quelli che ho amato mi hanno rinnegato,
Quelli per cui sono vissuto mi hanno dimenticato.
 
Ma tuttavia, perseguitato e cacciato,
Io guardo l'alba con un sorriso,
Sulla terra a me, vicina e cara,
Questa vita ringrazio di tutto.
 
Sergej A. Esenin

Offline Nicomar

Re: Sergej Esenin
« Risposta #3 il: Martedì 6 Novembre 2007, 18:37:30 »
Per i più giovani, questa è la libera traduzione fatta da A. Branduardi , poi anche musicata, della poesia  autobiografica “Confessioni di un teppista”

Mi piace spettinato camminare
il capo sulle spalle come un lume
cosi' mi diverto a rischiarare
il vostro autunno senza piume.

Mi piace che mi grandini sul viso
la fitta sassaiola dell'ingiuria,
mi agguanto solo per sentirmi vivo
al guscio della mia capigliatura.

Ed in mente mi torna quello stagno
che le canne e il muschio hanno sommerso
ed i miei che non sanno di avere
un figlio che compone versi;

Ma mi vogliono bene come ai campi
alla pelle ed alla pioggia di stagione,
raro sarà che chi mi offende
scampi alle punte del forcone.

Poveri genitori contadini,
certo siete invecchiati e ancor temete
il Signore del cielo e gli acquitrini,
genitori che mai non capirete
che oggi il vostro figliolo è diventato
il primo tra i poeti del Paese
e ora in scarpe verniciate
e col cilindro in testa egli cammina.

Ma sopravvive in lui la frenesia
di un vecchio mariuolo di campagna
e ad ogni insegna di macelleria
la vacca si inchina sua compagna.

E quando incontra un vetturino
gli torna in mente il suo concio natale
e vorrebbe la coda del ronzino
regger come strascico nuziale.

Voglio bene alla patria
benchè afflitta di tronchi rugginosi
m'è caro il grugno sporco dei suini
e i rospi all'ombra sospirosi.

Son malato di infanzia e di ricordi
e di freschi crepuscoli d'Aprile,
sembra quasi che l'acero si curvi
per riscaldarsi e poi dormire.

Dal nido di quell'albero, le uova
per rubare, salivo fino in cima
ma sarà la sua chioma sempre nuova
e dura la sua scorza come prima;
e tu mio caro amico vecchio cane,
fioco e cieco ti ha reso la vecchiaia
e giri a coda bassa nel cortile
ignaro delle porte dei granai.

continua

Offline Nicomar

Re: Sergej Esenin
« Risposta #4 il: Martedì 6 Novembre 2007, 18:38:43 »
Mi sono cari i miei furti di monello
quando rubavo in casa un po' di pane
e si mangiava come due fratelli
una briciola l'uomo ed una il cane.

Io non sono cambiato,
il cuore ed i pensieri son gli stessi,
sul tappeto magnifico dei versi
voglio dirvi qualcosa chge vi tocchi.

Buona notte alla falce della luna
sì cheta mentre l'aria si fa bruna,
dalla finestra mia voglio gridare
contro il disco della luna.

La notte e` così tersa,
qui forse anche morire non fa male,
che importa se il mio spirito è perverso
e dal mio dorso penzola un fanale.

O Pegaso decrepito e bonario,
il tuo galoppo è ora senza scopo,
giunsi come un maestro solitario
e non canto e celebro che i topi.

Dalla mia testa come uva matura
gocciola il folle vino delle chiome,
voglio essere una gialla velatura
gonfia verso un paese senza nome

Offline Laura Cappellini

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Re: Sergej Esenin
« Risposta #5 il: Martedì 6 Novembre 2007, 20:52:13 »
 :D
molto belle queste poesie...
non conoscevo questo autore... :-\
grazie della tua ricerca.

Laura.

Offline Paolo Ursaia

Re: Sergej Esenin
« Risposta #6 il: Martedì 6 Novembre 2007, 21:49:15 »
  Un lavoro veramente valido! Ci hai fatto scoprire un autore non conosciutissimo, se non nel nome
Cunctando restituit

Offline Barbara Golini

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Re: Sergej Esenin
« Risposta #7 il: Venerdì 1 Aprile 2011, 18:59:53 »
"Teneramente malato di memorie infantili,
sogno la nebbia e l'umido delle sere d'aprile."
   
"Confessioni di un malandrino"