Se regali un golf ad una persona e questa non lo mette mai, forse ci resti male, ma non ti strappi i capelli, neanche se alla fine lo riciclasse.
Non perderesti certo il sonno, se regali un libro di Camilleri o Eco e la persona neanche lo sfoglia.
Ma se hai regalato un Tuo libro, sì un Tuo libro, a una persona che scopri che non lo ha mai letto e mai lo leggerà, provi un certo dolore, inoltre sai che il soggetto in questione non può neanche riciclarlo perché gli hai fatto la dedica, e allora immagini il tuo libro intristito e impolverato deposto in una libreria. Non ti lasci però sfiorare dall'idea che il soggetto possa farne un uso sconsiderato. Invece anche questo può succedere.
Una volta ebbi un colpo al cuore quando, invitata a cena da una mia amica, nobildonna peraltro, trovai il libro che le avevo regalato, piazzato come fermaporta. ( pensai pure che l’altezza era perfetta anche per raddrizzare un tavolo sbilenco). .
Ma come? lì ci sono giorni e giorni del tuo lavoro, tutti i tuoi sentimenti, non è solo un oggetto.
Tu vorresti che chi ha in mano il tuo libro, avesse il piacere o la curiosità di leggerlo, vorresti che le righe da cui è stato maggiormente colpito fossero sottolineate Accetteresti anche un giudizio negativo, critiche feroci, ma non accetteresti mai che fosse ignorato, ed è per questo che non puoi farti calpestare i sentimenti regalandolo..
No, il proprio libro va venduto, di poesia o prosa che sia, perché il compratore deve avere il desiderio di leggerlo.
Per concludere allego una poesia di Alda Merini
A tutti i giovani raccomando:
aprite i libri con religione,
non guardateli superficialmente,
perchè in essi è racchiuso
il coraggio dei nostri padri,
E richiudeteli con dignità
quando dovete occuparvi di altre cose.
Ma soprattutto amate i poeti.
Essi hanno vangato per voi la terra
per tanti anni, non per costruirvi tombe,
o simulacri, ma altari.
Pensate che potete camminare su di noi
come su dei grandi tappeti
e volare oltre questa triste realtà quotidiana.