C’era una volta un topaccio di fogna,almeno lui sapeva che così lo chiamavano gli esseri umani,perché in realtà lui sentiva di chiamarsi Billy.
Era un grasso topo spelacchiato,per via della rogna,la sua coda a causa dello strisciare lungo le tubature della fogna era unta e viscida.
I baffetti smangiati dagli acidi dei liquami non sottolineavano più il nasetto sempre mobile ed attento.
Perché Billy per sopravvivere era sempre molto attento.Il suo mondo era pieno di pericoli,gatti affamati,trappole che sembravano allettanti e che nascondevano dolori atroci e tradimenti,macchine cieche che ad ogni secondo potevano schiacciarlo,quando attanagliato dalla malinconia della Luce emergeva dal buio del sottosuolo per guardare il Cielo desideroso di riuscire a toccarlo.
Billy aveva altri compagni che vivevano con lui nell’oscurità,alcuni più simpatici altri crudeli e spietati.
Billy non si chiedeva il perché,conviveva con loro e basta.
Li accettava perché parte della sua vita.
Un giorno Billy rimase alla Luce un po’ più a lungo.
Il sole era così bello e gli sembrava che avvolgesse il suo corpo trasformandolo.
Si sentiva più leggero,più forte,significativo.
Per un attimo abbassò la guardia,non pensò più ai gatti,ai loro artigli,alle esche avvelenate e alla morte..e mentre il suo cuore si apriva come un timido croco vide ,come in quadro,attraverso una finestra aperta, un bimbo ,piccolo, emaciato,fragilissimo,deposto su un pannicello al centro di un letto.
Lesto corse sul davanzale per osservarlo meglio.
Il fanciullino volse le manine ossute verso la bestiolina gorgogliando curioso.
Il topaccio si sporse con il cuoricino che gli balzava in gola:che bella quella creatura.
Scivolò sul letto e si avvicinò al visetto pallido dell’ infante e subito colse le sue labbra screpolate dall’arsura,il fiato che dichiarava una fame atavica che rodeva le ossa del inerme piccino regalandogli un futuro incerto.
Prese da un turbamento interiore fortissimo le viscere del topaccio si contorsero e subitaneamente corse fuori a cercare qualcosa per lui,sapeva che era urgente,che il piccolo era stremato..affannosamente immerse la coda nell’acqua di una pozzanghera e rosicchiò una briciola muffa da una coccia buttata nella spazzatura.Con una gioia indescrivibile nel piccolo petto rognoso risalì in fretta lungo il muro e si precipitò nella stanza.
Il bimbo tese la boccuccia riarsa a suggere la goccia e la lingua a ricevere il frammento di pane,quando un urlo lo fece ritrarre.Una donna con una scopa colpì il ratto uccidendolo all’istante.
Billy prima di spirare guardò la gota del bimbo e vi mandò un bacio.