Autore Topic: Cosa è poesia e cosa è prosa?  (Letto 2728 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline Frodolives

Cosa è poesia e cosa è prosa?
« il: Mercoledì 6 Gennaio 2010, 09:22:12 »
Dopo aver richiesto un parere significativo a chi già frequenta e vive il forum, il sito... mi faccio coraggio, mi presento anzitutto, mi chiamo Federico, ma questo non è importante, tutti siamo persone e se siamo qui lo dobbiamo all'amore per la scrittura. Tento da tanto di scrivere in modo bello, direi artistico, scrivo sia in prosa che in poesia, sperimentando molto spesso perché non mi piace mai essere uguale a me stesso.

Fatta questa dovuta premessa, vi chiedo qual è il confine tra prosa e poesia? Penso sarebbe interessante perché dentro di me vi è un pò di confusione. Secondo me poesia e prosa non sono così distanti l'uno dall'altra. Porre un confine, forse è necessario. Per esempio, un romanzo di Stephen King è prosa. D'accordo? Mentre un poema lungo come La divina commedia di Dante Alighieri è poesia. ci siamo? poi ci siamo noi che scriviamo, io sono soltanto uno di tanti che tenta di esprimere in parole scritte delle emozioni.

Ho tanta paura, non vorrei risultare sconveniente o immodesto ponendovi questa domanda. Già sento alcune possibili critiche. "Ma come si permette, è appena arrivato e vuole filosofeggiare?"
Sarò sincero, ho l'animo del filosofo ma non voglio insegnare a nessuno. Voglio imparare. Ho letto alcuni thread, sto cercando di informarmi, ho guardato il faq del sito, ma alcune domande mi restano dentro. Devo esprimermi, va bene? Magari se apriamo una discussione potrebbe essere utile ad altri autori. voglio soltanto capire qual è questo famoso confine. vi voglio qui mettere, a mò di pietra di paragone una poesia che è stata considerata troppo prosaica. A voi la palla  ;)


« Ultima modifica: Mercoledì 6 Gennaio 2010, 09:33:39 da Frodolives »

Offline Frodolives

Titolo: Il vino ed il sangue
« Risposta #1 il: Mercoledì 6 Gennaio 2010, 09:30:14 »
Nel vino e nel sangue aulente

le donne rinsaviscono

giacché la loro conoscenza carnale

inizia presto e soltanto a loro

è dato di sentire la vita crescere

in loro per questo il divino

discende su loro, ha nome

Dioniso e per lungo tempo

è stato del tutto dimenticato.

 

La donna perviene in sé

alla scoperta di un tesoro

alla quale può scegliere, le sue

labbra rosse richiamano

ancora una volta

il vino ed il sangue

nonché le altre labbra ascose

ma non per questo prive

di fascino ineguagliabile

 

le donne tutte possiedono

dalla culla alla tomba

una baccante in fieri

essa può assurgere a vita

propria e selvaggia

insieme alla luna di notte

perché la donna è questo

e molto altro.

Offline Amara

Re: Cosa è poesia e cosa è prosa?
« Risposta #2 il: Mercoledì 6 Gennaio 2010, 13:42:30 »
ciao.. la mia è un'opinione strettamente personale.. poichè non ho i mezzi culturali per una risposta.. consapevole.. :)
il confine è un filo di seta.. e molto risiede nella disposizione dei versi..e nel suono che ne deriva..
lascio ad altri più dotti la disamina del tuo testo.. ti dico soltanto..sottovoce.. che forse qualcosa avrei disposto diversamente..
mi piace il tuo testo ed il suo senso..

benvenuto sia nel sito che nel forum.. :)
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Clodia

  • Visitatore
Re: Cosa è poesia e cosa è prosa?
« Risposta #3 il: Mercoledì 6 Gennaio 2010, 14:02:59 »
Con tutta la delicatezza che si esige nell'approccio a un testo altrui ti dico che è bella l'ispirazione e anche la ricchezza lessicale. Credo pecchi (se posso usare questo termine) nello "spiegare" al lettore invece di suggerire e lasciare alla sua interpretazione attraverso il solo uso delle immagini o indicando "altro" dal senso letterale. Parlo a te come parlassi a me stessa, credimi, e lo faccio continuamente quando mi correggo con ferocia che non mi risparmio, altroché  ;) :D e non so mai con quanta efficacia.

Spero di essere stata utile e soprattutto rispettosa :)

Offline Stefano Toschi

Re: Cosa è poesia e cosa è prosa?
« Risposta #4 il: Mercoledì 6 Gennaio 2010, 14:30:04 »
Cosa è poesia e cosa è prosa? Qual è il confine tra prosa e poesia?
Sono argomenti sui quali abbiamo già discusso molte volte nel forum, ma ovviamente sono argomenti inesauribili, sui quali forse non si arriverà mai ad una opinione unanimemente condivisa.
Innanzi tutto precisiamo che occorre parlare della “poesia” in quanto genere letterario, specifica forma di scrittura, e non della “poesia” come generica atmosfera, nel quale senso, davvero, è applicabile a qualsiasi cosa.
Secondo me, tu parti già male con gli esempi che citi, riferiti ad epoche diverse ed anche a lingue diverse.
Allora diciamo: la Commedia di Dante e il Canzoniere di Petrarca sono poesia, seppure molto diverse tra loro (non solo come stile, voglio dire, ma proprio come tipo di opera), il Decamerone di Boccaccio è prosa.
Che cosa fa sì che le une siano poesia e l’altra prosa? Essenzialmente il fatto che siano scritte in forma metrica.
Questa è stata la differenza tra poesia e prosa dai tempi dei greci e dei romani, in pratica fino alla fine dell’ottocento.
Le forme metriche sono molto cambiate in tutti questi secoli, naturalmente, ma hanno sempre distinto quella forma di scrittura che chiamiamo “poesia”. Sotto questo termine generico, poi, ci sono generi diversissimi (alcuni dei quali oggi ci apparirebbero sommamente impoetici), ad esempio la poesia lirica, quella epica, quella didascalica, quella religiosa, la tragedia.
(continua)
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Stefano Toschi

Re: Cosa è poesia e cosa è prosa?
« Risposta #5 il: Mercoledì 6 Gennaio 2010, 14:31:57 »
Con il novecento tutto è cambiato. Precisiamo subito, non è che la metrica, intesa nel senso tradizionale,  sia stata abbandonata, basterà nominare tre pietre miliari della poesia novecentesca: Pascoli, D’Annunzio, Montale.
Il metro dominante del secolo scorso è stato, però, il verso libero. Il verso libero non è un’invenzione recente, già nella poesia italiana delle origini era usato, sulla scorta di esempi biblici: il Cantico delle Creature di S. Francesco potrebbe esserne un esempio.
Accanto all’adozione del verso libero, nel novecento, si sono avute forme di contaminazione tra i generi della poesia e della prosa: le “Illuminazioni” di Rimbaud, per esempio, o la “prosa d’arte” di Cardarelli.
Si tratta, però, di prosa, si definisce, infatti, “poesia in prosa” o “prosa poetica”.
Ciò che ancora oggi distingue la poesia è di essere scritta in versi, siano pure essi “liberi”.
Un’altra peculiarità della poesia è il rapporto “alterato” tra significante e significato.
Intendo dire che in poesia le parole sono usate non soltanto per la loro funzione usuale di veicolare un significato, ma sono scelte, accostate, disposte, in forza del loro suono, della loro forma, degli effetti che queste loro caratteristiche non semantiche riescono a creare, e proprio attraverso ciò comunicano ulteriore significato.
Ecco allora, in una poesia tutti questi elementi: suddivisione in versi, scelta delle parole, il loro accostamento, la loro disposizione devono avere un senso che si sovrappone (al limite anche in contrapposizione, come controcanto) a quello che avrebbe la loro versione in prosa.

Mi ripropongo di tornare sull'argomento e sul testo che proponi (ora vado di fretta!). ;)
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Stefano Toschi

Re: Cosa è poesia e cosa è prosa?
« Risposta #6 il: Mercoledì 6 Gennaio 2010, 19:18:58 »
Vengo alla tua poesia.
Sarò molto schietto, non me ne volere. ::)
Concordo con Clodia sul carattere, piuttosto dichiarativo che evocativo, del testo (anche se non manca una certa carica evocativa); ma mi vorrei concentrare sulla forma: è questa, in fondo, che fa la poesia o la prosa.
Appurato che il testo non è in metrica, dovremmo cercare in qualche altra caratteristica ciò che lo distingue da un brano in prosa.
Se si volesse fare una versione in prosa della tua poesia, essa suonerebbe, all’incirca, così (le parti tra parentesi non vanno lette):

Nel vino e nel sangue odoroso (aulente) le donne rinsaviscono, giacché la loro conoscenza carnale inizia presto, e soltanto ad esse (a loro) è dato di sentire la vita crescere nel proprio ventre (in loro). Per questo il divino discende su di loro: ha nome Dioniso e, per lungo tempo, è stato del tutto dimenticato.
La donna perviene in sé alla scoperta di un tesoro (alla quale può scegliere), le sue labbra rosse richiamano, ancora una volta, il vino ed il sangue, nonché le altre labbra nascoste (ascose), ma non per questo prive di fascino ineguagliabile.
Le donne tutte possiedono, dalla culla alla tomba, una baccante in fieri. Essa può assurgere a vita propria e selvaggia, insieme alla luna di notte, perché la donna è questo e molto altro.

dove in rosso sono indicate le espressioni che ho aggiunto o sostituito a quelle originali, queste ultime sono riportate tra parentesi.
(continua)
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Stefano Toschi

Re: Cosa è poesia e cosa è prosa?
« Risposta #7 il: Mercoledì 6 Gennaio 2010, 19:22:56 »
Nessuno spostamento di parole è stato necessario, solo aggiungere un po’ di punteggiatura. Le espressioni in rosso solo in due casi sostituiscono parole di uso vistosamente poetico (aulente, ascose), negli altri casi servono solo ad eliminare la insistita e sgradevole ripetizione della parola “loro”.
Per inciso, la ripetizione insistita di un’espressione può avere valore poetico, può dare una scansione al testo, un ritmo, può enfatizzare un concetto, forse è a quest’ultima funzione che più si avvicina la reiterazione di “loro” nella tua poesia, ma la sensazione prevalente è quella di una sgradevole ripetizione.
La frase “alla quale può scegliere” è, nel contesto, grammaticalmente scorretta (a cosa si riferisce: “alla quale”?) e incomprensibile, perciò l’ho eliminata.
Ora, leggere la versione in prosa o quella in poesia è, praticamente, la stessa cosa. La suddivisione in versi, a parte quella di sostituire, talvolta, qualche virgola, non sembra avere una funzione: non quella di una pausa nella lettura (salvo i casi in cui sostituisce la punteggiatura), non quella di dare una particolare coloritura a certe espressioni.
In sostanza il testo appare come una prosa spezzata in versi.
Come ho detto prima la scrittura in versi deve aggiungere qualcosa al testo.
La rinuncia alla metrica per il verso libero significa trovare da sé quel qualcosa che fa di una sequenza di parole un verso poetico, con tutto ciò che questo implica.
Può essere un ritmo, una scansione (studiare bene, e soprattutto sentire, il ruolo delle pause), una musicalità, una armonia (o anche una disarmonia), una sonorità, una forma, insomma, che faccia dire alle parole qualcosa di più di quello che esse direbbero in un testo in prosa.
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Frodolives

Re: Cosa è poesia e cosa è prosa?
« Risposta #8 il: Giovedì 7 Gennaio 2010, 07:20:20 »
Grazie a tutti. Mi sono fatto un'idea molto più chiara leggendovi, del significato che date alla poesia e come la intendete. Penso di poter imparare molto anche qui e ve ne sono grato. Spero di avere l'umiltà di ascoltare, lavorare sulle parole che riesco a tirar fuori, "secernere" e districare dalla matassa di pensieri sconclusionati che sempre ci affollano la mente. Ringrazio ancora.

adrianohaze

  • Visitatore
Re: Cosa è poesia e cosa è prosa?
« Risposta #9 il: Mercoledì 10 Febbraio 2010, 14:39:40 »
Concordo con Stefano, a mio modesto avviso la differenza tra prosa e poesia è che la prosa descrive, la poesia fa vedere. La prosa racconta una storia,la poesia trasmette un'emozione,una sensazione. Un fil è prosa, una foto è poesia.
Questo almeno volendo schematizzare. Poi ci possono esser emille varianti mille vie di mezzo, una prosa che suscita immagini,emozionale. come una poesia più descrittiva.
Dov'è il confine tra arte moderna e scarabocchio? le emozioni. se ne suscita è arte, se non è...un foglio sprecato.  :P


Ciao a tuti,sono nuovo, vado a presentarmi.

Offline Marina Como

Re: Titolo: Il vino ed il sangue
« Risposta #10 il: Giovedì 11 Febbraio 2010, 21:40:50 »
Nel vino e nel sangue aulente

le donne rinsaviscono

giacché la loro conoscenza carnale

inizia presto e soltanto a loro

è dato di sentire la vita crescere

in loro per questo il divino

discende su loro, ha nome

Dioniso e per lungo tempo

è stato del tutto dimenticato.

 

La donna perviene in sé

alla scoperta di un tesoro

alla quale può scegliere, le sue

labbra rosse richiamano

ancora una volta

il vino ed il sangue

nonché le altre labbra ascose

ma non per questo prive

di fascino ineguagliabile

 

le donne tutte possiedono

dalla culla alla tomba

una baccante in fieri

essa può assurgere a vita

propria e selvaggia

insieme alla luna di notte

perché la donna è questo

e molto altro.


a vita

propria e selvaggia

(insieme alla luna)
di notte

perché la donna è questo

e molto altro.

  :)  Ecco, per me questa potrebbe essere poesia.
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.